Plastica monouso al bando dall'Ue entro il 2021: addio a piatti, cannucce e cotton fioc

Plastica monouso al bando dall'Ue entro il 2021: addio a piatti, cannucce e cotton fioc
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Mercoledì 24 Ottobre 2018, 16:56
Entro il 2021 il consumo di oggetti in plastica monouso sarà vietato in tutta l'Unione Europea. Articoli usa e getta come posate, bastoncini cotonati per pulirsi le orecchie, piatti, cannucce, miscelatori per bevande (le palettine per mescolare il caffè) e bastoncini per palloncini, infatti, costituiscono oltre il 70% dei rifiuti marini. È la proposta votata oggi dal Parlamento Europeo e passata con 571 voti favorevoli, 53 contrari e 34 astenuti. L'Eurocamera avvierà negoziati con il Consiglio non appena i ministri Ue avranno stabilito la propria posizione comune. La proposta è stata avanzata della relatrice Frédérique Ries (Alde, Belgio), che ha ringraziato «la plenaria per il suo massiccio sostegno». 

Gli eurodeputati hanno aggiunto all'elenco delle materie plastiche vietate proposto dalla Commissione i contenitori per fast-food in polistirolo espanso e gli articoli di plastica ossi-degradabili (come sacchetti o imballaggi). L'Eurocamera dichiara inoltre guerra ai mozziconi di sigarette che contengono plastica, la cui quantità nei rifiuti va ridotta del 50% entro il 2025 e dell'80% entro il 2030, con i produttori di tabacco chiamati a farsi carico dei costi di trattamento e raccolta, compreso il trasporto. Lo stesso vale per i produttori di attrezzi da pesca contenenti plastica, che dovranno contribuire al raggiungimento di un obiettivo di riciclaggio fissato in almeno il 15% entro il 2025. Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero garantire che almeno il 50% degli attrezzi da pesca contenenti plastica smarriti o abbandonati venga raccolto ogni anno.

Sempre ai paesi Ue spetterà ridurre il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative (scatole monouso per hamburger e panini e i contenitori alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati) del 25% entro il 2025. Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025. La relatrice del rapporto, la liberale belga Frederique Ries, ha intenzione di aprire il negoziato con il Consiglio in novembre. I paesi membri stanno infatti accelerando i lavori su un fascicolo che fonti Ue affermano di essere «di forte interesse in tutti i paesi». Al momento il 6 novembre è la data provvisoria per l'inizio degli incontri tra rappresentanti di Europarlamento, Consiglio e Commissione.

Anche se «l'Europa è responsabile solo di una piccola parte della plastica che inquina i nostri oceani può e deve essere un attore chiave nel trovare soluzioni a livello globale», ha commentato Frédérique Ries. Un voto che «ha fatto la storia», secondo Rethink Plastic, alleanza di dieci associazioni e organizzazioni ambientaliste. Sulla stessa linea l'europarlamentare Piernicola Pedicini (M5S): «Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo risultato con i nostri voti e con i nostri emendamenti». La «maggioranza dei parlamentari» si è opposta alle «massicce pressioni esercitate dai produttori di materie plastiche che volevano sfuggire alla clausola di responsabilità estesa» dei produttori, aggiunge Marco Affronte per i Verdi. Il voto è un vero «cambio di passo» per Simona Bonafé (Pd/S&D), che parla di «importante segnale di transizione verso l'economia circolare e la lotta all'inquinamento dei mari».
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