Iran, nuovo sequestro di una petroliera: è irachena, equipaggio arrestato

Iran, nuovo sequestro di una petroliera straniera: equipaggio arrestato
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Domenica 4 Agosto 2019, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 21:58

Un nuovo sequestro di una petroliera: sale ancora la tensione nel Golfo. Ad annunciare il sequestro avvenuto è stato l'Iran, all'inizio non rivelando la bandiera ma precisando che si tratta di nave straniera scoperta nei pressi delll'isola di Farsi, a nord nel Golfo Persico, a contrabbandare  qualcosa come 700 mila litri di carburante verso i Paesi arabi del Golfo. In realtà la nave è irachena e i  sette membri dell'equipaggio, dei quali però non è stata resa nota la nazionalità, sono stati arrestati e l'imbarcazione è stata trasferita verso sud, nel porto di Bouchehr.

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È questo il terzo sequestro e la terza prova di forza, in poche settimane, da parte dei Guardiani della Rivoluzione che, all'indomani della confisca, il 19 luglio nello Stretto di Hormuz, della britannica Stena Impero, avevano avvertito di non aver alcuna intenzione di chinare il capo di fronte «al nemico, sia Saddam, Trump o la regina». Il riferimento era al fermo, all'inizio di luglio, del mercantile iraniano Grace I nello Stretto di Gibilterra da parte dei Royal Marines. Ma già il 18 luglio era stata fermata dalle forze della Repubblica islamica la Mt Riah, petroliera basata negli Emirati ma battente bandiera panamense. Sulla petroliera, ha riportato l'agenzia Fars citando il comandante dell'unità navale dei Guardiani della Rivoluzione che ha effettuato il sequestro, generale Ramazan Zirahi, «il petrolio era stato trasferito da altre navi per essere trasportato verso gli Stati arabi del Golfo Persico».

Nessun Paese, finora, ha segnalato la "scomparsa" della nave. La Quinta Flotta Usa, con base in Bahrain, ha fatto sapere di non avere informazioni. Da Londra arriva la notizia che nessuna imbarcazione britannica manca all'appello. Ma, afferma l'Agenzia di Intelligence marittima Dryad Global, se il fermo fosse confermato sarebbe un ulteriore «segnale all'occidente che l'Iran mantiene la capacità e la volontà di esercitare la sua influenza» nel Golfo. E sullo sfopndo rimane il braccio di ferro tra Washington e Teheran sul nucleare, l'aumento della presenza militare Usa e britannica nella regione. Nei giorni scorsi il Regno Unito ha annunciato l'invio nel Golfo di un'altra nave da guerra, il cacciatorpediniere Duncan, che si aggiunge alla fregata Montrose, per proteggere le navi civili. Una mossa alla quale il presidente iraniano Hassan Rohani ha reagito con durezza: «La presenza di forze straniere non porterà sicurezza, ma al contrario farà aumentare le tensioni nella regione del Golfo Persico». 

 

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