Putin, il braccio destro Patrushev «vittima di un attentato: è sopravvissuto a un avvelenamento»

L'indiscrezione arriva da General SVR, un canale Telegram diventato seguitissimo durante la guerra

Patrushev, l'uomo di Putin «vittima di un attentato: è sopravvissuto a un avvelenamento»
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Martedì 19 Luglio 2022, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 10:55

«Tentato omicidio per avvelenamento sul vice di Vladimir Putin». L'indiscrezione arriva da General SVR, un canale Telegram diventato seguitissimo durante la guerra in Ucraina perché ha più volte rilanciato notizie, specialmente sulle vicende interne al Cremlino. Il protagonista in questo caso è Nikolai Patrushev, 71 anni, ex capo dei servizi segreti dell'FSB e segretario del consiglio di sicurezza del Cremlino: secondo le indiscrezioni, sarebbe stato portato d'urgenza in ospedale nei giorni scorsi dopo un malore. Il canale russo dissidente, che afferma di essere gestito da un ex funzionario del Cremlino con fonti interne, ha spiegato che i risultati dei test tossicologici hanno rivelato che Patrushev era stato afflitto da un «veleno sintetico», ma alla fine era sopravvissuto all'attentato.

L'ex capo dell'FSB è ampiamente considerato l'uomo a cui Putin consegna il potere quando è assente per cure mediche ed è anche un artefice chiave della guerra in Ucraina.

Suo figlio Dmitry, 44 anni, è il ministro dell'agricoltura russo ed è indicato da alcuni esperti come un probabile successore di Putin.

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L'attentato

«Recentemente è stato compiuto un attentato alla vita del segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev - si legge -. È noto che non si sia sentito bene la sera dopo il lavoro, quasi subito dopo essere tornato a casa. La sicurezza ha immediatamente chiamato il team di medici che hanno prestato assistenza. Patrushev è stato portato a casa in condizioni stabili. I risultati della sua analisi hanno confermato che la sostanza tossica era un veleno sintetico». Secondo il rapporto, Patrushev «è stato salvato da cure mediche tempestive e, probabilmente, da una concentrazione insufficientemente elevata del veleno».

 

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