Parigi, Macron e il presidente dell’Uzbekistan Mirziyoyev inaugurano due splendide mostre sull’Uzbekistan

Inaugurate due mostre al Louvre e all'Istituto per il mondo arabo

Parigi, il Presidente Macron e il Presidente dell’Uzbekistan Mirziyoyev inaugurano due splendide mostre sull’Uzbekistan
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Martedì 29 Novembre 2022, 11:31

Il 21 e il 22 novembre 2022, durante la visita ufficiale del Presidente dell'Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev in Francia, su invito del Presidente francese Emmanuel Macron, i capi dei due Stati hanno inaugurato due grandi mostre: “Gli splendori delle oasi dell'Uzbekistan. Al crocevia delle rotte carovaniere” al Louvre e “La strada per Samarcanda. Miracoli di Seta e Oro” presso l'Istituto del mondo arabo.

Le mostre al Louvre 

Entrambe le mostre sono dedicate alla storia e alla cultura dell'Uzbekistan. La mostra al Louvre copre i secoli V e VI a.C. fino al regno dei Timuridi, all’Istituto del mondo arabo sono presenti reperti della metà del XIX e del XX secolo, nonché dipinti dell'avanguardia del Turkestan dalla collezione dei musei statali dell'Uzbekistan.

Precedentemente ci sono stati importanti avvenimenti che hanno portato all’apertura delle mostre a Parigi: nel 2009, l'archeologo e ricercatore Rocco Rante ha condotto una missione archeologica a Bukhara in collaborazione con il team dell'Istituto di archeologia di Samarcanda dell'Accademia delle scienze della Repubblica dell'Uzbekistan guidato da Jamal Mirzaakhmedov e successivamente da Abdisabur Raimkulov. Nel 2011, Rante ha invitato Henri Loyrette, l'ex direttore del Louvre, in Uzbekistan. Dopo aver valutato il materiale storico disponibile, si decise di iniziare a progettare una possibile mostra, l’idea si è concretizzata nel 2017.

Qualche tempo dopo, nella regione di Samarcanda, durante altri scavi, condotti anche in collaborazione con specialisti francesi, ci fu una grande scoperta mondiale, un pannello intagliato zoroastriano unico. Si presume che nel sito degli scavi si trovasse il palazzo di campagna dei sovrani dell'epoca preislamica (fino all'VIII secolo) e, secondo gli scienziati, il pannello adornava la grande sala dell’edificio dove il sovrano sedeva sul trono.

In seguito, sono state fatte altre scoperte mondiali, reperti unici e molto preziosi dal punto di vista storico e culturale.

La mostra al Louvre doveva tenersi nel 2020-2021, ma per via del COVID-19 è stata rinviata al 2022. Si è deciso di tenere due mostre, una sul mondo antico e una su quello moderno dell'Uzbekistan, una al Louvre e la seconda all'Istituto del mondo arabo. Sono seguiti i lavori di restauro di più di 70 oggetti da parte di un team composto da più di 40 restauratori. 

Il Corano Kattalangar 

Particolarmente difficile e interessante è stato il restauro e la conservazione delle pagine del Corano Kattalangar dell'VIII secolo. Questo Corano ha un enorme significato religioso per l'Islam e i musulmani ed è uno dei valori che costituiscono il patrimonio culturale e storico di tutta l'umanità.

I lavori di restauro sono durati tre anni e sono stati resi possibili in gran parte grazie al supporto personale di Saida Mirziyoyeva, che allora ricopriva la carica di vicedirettore dell'Agenzia per l'informazione e le comunicazioni di massa. Inizialmente, si prevedeva di ripristinare solo 2 pagine, ed è stata Saida Shavkatovna a insistere per ripristinare tutte le 13 pagine.  

Gli splendori delle oasi dell'Uzbekistan

La mostra “Gli splendori delle oasi dell'Uzbekistan. Al crocevia delle rotte carovaniere” copre il periodo che va dal V-VI secolo a.C. all'era dei Timuridi, raccontando la storia della Grande Via della Seta, che attraversava la parte meridionale dell'attuale Uzbekistan. Presenta oggetti di arte monumentale, dipinti murali, dettagli scolpiti di palazzi, oggetti di arti e mestieri e molto altro. Comprende 169 reperti museali, in particolare 138 oggetti provenienti da 16 musei della Repubblica dell'Uzbekistan, nonché 31 reperti provenienti dai principali musei del mondo. Tra questi ci sono il Museo del Louvre, la Biblioteca Nazionale di Francia, il British Museum e la British Library, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Gabinetto delle Medaglie di Parigi, il Museo Guimet e la Biblioteca Universitaria di Lingue e Civiltà di Parigi (BULAC) e la Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona. I curatori della mostra sono Yannick Lintz e Rocco Rante.

Come ha dichiarato Saida Mirziyoyeva: “l'Uzbekistan è sempre stato un luogo di scambio culturale e commerciale, e la Grande Via della Seta è diventata, in un certo senso, il primo progetto economico globale. Coprendo circa duemila anni, la mostra al Louvre fornirà una visione sfaccettata della cultura di varie civiltà che esistevano sul territorio dell'attuale Uzbekistan, oltre a mostrare il patrimonio unico del Paese nel contesto culturale globale, che è uno dei nostri compiti principali”.

La Strada per Samarcanda. Miracoli di Seta e Oro 

La mostra “La strada per Samarcanda. Miracoli di Seta e Oro” è composta da oltre 300 reperti provenienti da 9 musei della Repubblica dell'Uzbekistan, comprende oggetti di arte applicata, che sono elementi importanti dell'identità e della diversità uzbeka. I visitatori possono ammirare campioni di tessuti nazionali, costumi, cappelli, gioielli del XIX e metà del XX secolo, chapan ricamati in oro dell'era dell'Emirato di Bukhara, i tobelik, copricapo tradizionale da donna del Karakalpak dei secoli XVII-XVIII a forma cilindrica, assemblato da lastre d'argento con inserti di corallo e turchese. Si ritiene che servisse come decorazione aggiuntiva, una specie di corona, che veniva indossata su un saukele, un copricapo da sposa. I Kimeshek, copricapo nazionale femminile che copre completamente la testa, mentre il volto rimane scoperto, sembra un cappuccio. Le donne sposate indossavano kimeshek di colori specifici, sottolineando così il loro status. Tappeti e molto altro, realizzati con varie tecniche.

L’attenzione dei visitatori sarà attratta dagli arebek, piccoli anelli d’oro indossati sull'ala destra del naso dalle giovani donne Karakalpak, decorati con riccioli a spirale, piccole perle di turchese e corallo. Queste decorazioni non si trovano da nessun'altra parte del territorio dell'Uzbekistan. Possono essere riconosciuti come un analogo del piercing moderno.

La mostra presenta anche 23 dipinti, tra cui opere dell'avanguardia del Turkestan dalla collezione del Museo statale delle arti della Repubblica del Karakalpakstan intitolato a I. V. Savitsky a Nukus. Tra i dipinti selezionati ci sono dipinti di Ural Tansikbayev, Victor Ufimtsev, Nadejda Kashina, Alexander Volkov, Alexei Isupov e molti altri. Tutti i dipinti sono ispirati e uniti da un tema: l'Oriente e il suo colore.  

L'intera collezione nel suo insieme, presentata dal Museo Savitsky, ha lo scopo di rivelare tutta la diversità, l'originalità e il fascino della cultura orientale e dell'Uzbekistan in particolare. Ed è molto simbolico che è presentata dall'Istituto del mondo arabo, situato nella famosa capitale europea. Ciò dimostra ancora una volta che l'Occidente e l'Oriente possono perfettamente coesistere e arricchirsi a vicenda. 

La maggior parte dei reperti non sono presenti nella mostra, ma si potranno contemplare sotto una nuova luce e prospettiva, in 3D, e questa è un'esperienza senza precedenti.

Come ha spiegato Gayane Umerova: “la partnership con l'Istituto del mondo arabo permette di esplorare più a fondo il contesto culturale dell'Uzbekistan e sottolineare il significato e la ricchezza del suo patrimonio nazionale. La Fondazione per lo sviluppo dell'arte e della cultura attribuisce grande importanza alla mostra, poiché mira ad aumentare la consapevolezza della storia e del patrimonio culturale dell'Uzbekistan su scala globale”. 

Un racconto corale dell'Uzbekistan 

Il territorio della Via della Seta contiene tracce e tesori di un numero enorme di civiltà ed etnie che rappresentano un'ampia varietà di culture e modi di vivere. Questo è un luogo di intersezione di molte rotte commerciali, scambio tra Oriente e Occidente, stili di vita nomadi e sedentari, sintesi di culture di varie civiltà: iraniane, ellenistiche, turche, cinesi, indiane, arabe musulmane, mongole e altre. Le mostre presentate dall'Uzbekistan a Parigi consentiranno a milioni di persone, provenienti da tutto il mondo, di vedere con i propri occhi i manufatti di questa grande storia.

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