Omicron 2, la sottovariante dilaga in Danimarca. «Rapidità sorprendente, ma niente allarmi»

Il primo ministri danese Mette Frederiksen
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Giovedì 27 Gennaio 2022, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 20:59

C’è una nuova variante di Omicron che va mappata con la massima attenzione, dicono gli esperti. Potrebbe essere più trasmissibile delle altre, è il dato preoccupante, ma non avrebbe un impatto diverso sui livelli di ospedalizzazione, è la buona notizia. In sostanza, non sarebbe più pericolosa delle altre.

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MONITORAGGIO

Finora sono state isolate tre sottovarianti di Omicron: Ba.1, Ba.2 e Ba.3. A livello mondiale, Ba.1 rappresenta la maggior parte dei casi. Tuttavia, in Danimarca Ba.2 sta guadagnando terreno, ha riferito lo Staten serum institut (Ssi). Qui nell’ultima settimana la sottovariante Ba.2 ha rappresentato il 20% di tutti i casi di Covid, in aumento del 45% rispetto ai sette giorni precedenti.

Nello stesso periodo è stato registrato un calo della diffusione di Ba.1. Anche altri Paesi segnalano un aumento dei casi Ba.2: sono Gran Bretagna, Norvegia e Svezia, ma l’aumento non è allo stesso livello della Danimarca. Negli Stati Uniti la nuova sottovariante di Omicron è stata identificata in venti Stati, con circa un centinaio di casi. La portavoce dei Centri per i controllo e la prevenzione delle malattie Kristen Nordlund ha spiegato che al momento i contagi con la nuova variante sono ancora pochi rispetto all’Europa. E ha aggiunto: «E’ troppo presto per determinare se la Ba.2 sia più trasmissibile o più potente della variante Omicron originale Ba.1. Ma la sua diffusione e i suoi effetti vanno tenuti sotto controllo».

VARIANTI GEMELLE

In base a quanto comunicato dal Statens serume institut danese, la differenza tra Ba.1 e Ba.2 è più ampia di quella che c’è tra la il ceppo originale del Sars-Cov-2 e la variante Alfa. Tuttavia le somiglianze sono parecchie, tant’è che molti esperti parlano anche di «varianti gemelle». I primi dati che arrivano dalla Danimarca, come spiega un articolo di Today Scienze, dicono che Ba.2 non sembra provocare un maggiore impatto sui ricoveri rispetto a Ba.1, ma è presto per poter dire con certezza quale sia la patogenicità. I vaccini forniscono una solida barriera? Le autorità danesi precisano che sono in corso studi di laboratorio per valutare quale sia l’efficacia nei confronti di Ba.2, ma si presume che la protezione contro la malattia grave resti elevata. La nuova sottovariante sta conquistando spazio anche in Norvegia, dove le autorità informano che il numero dei casi diagnosticati è salito dai sette contagi del 4 gennaio ai 611 di una settimana fa. Un andamento «in forte crescita», sottolineano dal Norwegian institute of public health, tanto che Ba.2 potrebbe presto diventare prevalente. Nel Regno Unito sono stati sequenziati nelle ultime settimane 426 casi, di cui 146 a Londra. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito puntualizza che al momento non vi sono ancora risconti certi sugli effetti delle modifiche al genoma virale.

NIENTE PANICO

«Ciò che ci ha sorpreso - ha spiegato all’agenzia di stampa France Presse l’epidemiologo francese Antoine Flahault - è la rapidità con cui questa sottovariante, che sta circolando in larga misura in Asia, ha preso piede in Danimarca». Ma oggi, ha aggiunto l’esperto, la parola d’ordine non è panico ma «vigilanza, poiché per ora abbiamo l’impressione che la gravità dei casi di Ba.2 non sia diversa da quella di Omicron». Anche Tom Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra, ritiene che dai primi dati provenienti dall’India e dalla Danimarca non sembri sussistere una «differenza drammatica» nella gravità della malattia tra le due sottovarianti. Per questo, ha spiegato il virologo su Twitter, è anche probabile che «ci siano differenze minime» nell’efficacia dei vaccini contro le due varianti.

«Personalmente – ha aggiunto - non sono sicuro che Ba.2 avrà un impatto sostanziale sull’attuale ondata della pandemia. Diversi Paesi sono vicini o hanno addirittura superato il picco dell’ondata di Ba.1. Sarei molto sorpreso se Ba.2 provocasse una seconda ondata». Confidando in ciò, la Danimarca vuole abolire le limitazioni anti pandemia per i suoi cittadini, allineandosi alla Gran Bretagna. L’esecutivo, su suggerimento degli esperti, ha proposto al parlamento di porre fine alle ultime restrizioni a partire dal primo febbraio. Quindi stop all’obbligo di mascherina e di green pass e riapertura dei locali anche dopo le 22. Perché nonostante i record di contagi e l’aumento dei ricoveri correlati al Covid, circa il 40% dei positivi sono in ospedale per patologie diverse.

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