Accusata di aver collaborato all'uccisione di 11mila deportati, 96enne fugge dalla casa di riposo

La donna è stata poi rintracciata e bloccata dalla polizia. Non voleva presentarsi in tribunale per timore di «disprezzo e ridicolo»

Accusata di aver collaborato all'uccisione di 11mila deportati, 96enne fugge dalla casa di riposo
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 30 Settembre 2021, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 00:18

Irmgard Furchner è una donna di 96 anni che ha tentato di fuggire per non essere processata. Era scappata in taxi da una casa di riposo, a nord di Amburgo, ha provato a raggiungere una fermata della metropolitana, ma è stata rintracciata e bloccata dalla polizia. Prima della sua cattura, il giudice del tribunale di Itzehoe, cittadina di 30mila abitanti non lontano dalla casa di riposo, aveva spiegato che Irmgard Furchner, imputata nel processo, era ufficialmente latitante e che la polizia la stava cercando. La fuga è durata poco, ma l'anziana donna aveva annunciato già con una lettera la sua intenzione di non presentarsi in tribunale perché temeva «il disprezzo e il ridicolo». Irmgard Furchner è accusata di un reato molto grave, favoreggiamento in omicidio, per fatti che risalgono quasi 80 anni fa. Irmgard Furchner è accusata di avere avuto un ruolo importante nell'uccisione di 11mila persone. 

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La storia

Andiamo indietro nel tempo: è il 1944, la donna che ieri ha provato a fuggire da una casa di riposo, era una ragazza di 19 anni che lavorava come segretaria. Ma non era una segretaria qualsiasi, era la collaboratrice di Paul-Werner Hoppe, direttore del campo di concentramento di Stutthof, a poco più di 30 chilometri da Danzica, dove inizialmente furono imprigionati deportati che provenivano non solo dalla Polonia, ma anche dalla Danimarca e dalla Norvegia.

Dopo il 1944 molti ebrei furono portari nel campo. I prigionieri erano costretti a lavorare in una fabbrica, furono anche 60 mila, sfruttati in condizioni disumane, tali da causare epidemie di tifo. Una parte di loro fu uccisa con iniezioni letali o nella camera a gas. 

L'accusa

Secondo l'accusa del processo in corso «nella sua funzione di stenografa e dattilografa nell'ufficio del direttore del campo di concentramento di Stutthof tra il giugno 1943 e l'aprile 1945 la donna ha assistito i responsabili del campo nell'omicidio sistematico dei prigionieri». Nella ricostruzione di Deutsche Welle viene spiegato che Irmgard Furchner in passato aveva detto ai giudici che il suo superiore, Hoppe, le dettava quotidianamente lettere e messaggi radio. «Non sapevo nulla della macchina assassina nazista e che, nelle immediate vicinanze del mio posto di lavoro, veniva utilizzata per uccidere decine di migliaia di persone».

Dopo la breve fuga, ieri in tarda mattinata l'epilogo: le forze dell'ordine hanno riportato la 96enne davanti alla corte. Ha detto la portavoce del tribunale d'Itzehoe: «Posso dire che l'imputata è stata trovata. Un medico  stabilirà se può essere presa in custodia e la Corte determinerà se il mandato di arresto può essere eseguito o se le sarà risparmiato il carcere».

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