Putin vuole creare una moneta unica «anti-dollaro»: cosa è il Brics e quali sono i Paesi alleati con la Russia

Con l'acronimo Brics si intende il gruppo di cinque grandi Paesi emergenti composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica

Con l'acronimo Brics si intende il gruppo di cinque grandi Paesi emergenti composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
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Lunedì 3 Aprile 2023, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 15:27

Putin e i suoi alleati adotteranno una moneta unica per contrastare l'economia degli Usa e dell'Occidente? I Paesi del Brics - Russia, Brasile, India, Cina e Sudafrica - stanno pensando di adottare una moneta unica, probabilmente digitale, per avere un controllo più saldo e indipendente sulle proprie transizioni economiche. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il vicepresidente della Duma di Stato Alexander Babakov, in occasione dell'evento del Forum economico internazionale a Nuova Delhi il 30 marzo, ha dichiarato che «i pagamenti digitali potrebbero essere i più promettenti e redditizi».


Cos'è il Brics e quali Paesi ne fanno parte

Con l'acronimo Brics si intende il gruppo di cinque grandi Paesi emergenti composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudarica. Nonostante gli interessi economici, diplomatici e territorali, i Paesi non sono tutti alleati tra di loro, anzi, alcuni sono alleati proprio con gli Stati Uniti che Putin vorrebbe limitare dal punto di vista economico con la nuova moneta.

Cina e India ci sono delle forti tensioni. Sudafrica e Brasile, sono tuttora alleati degli Stati Uniti e sono integrati nel sistema americano; altri, come la Cina e, ovviamente, la Russia, sono invece considerati dagli USA come dei nemici strategici. L'India, invece, ha un atteggiamento più ambiguo: è molto legata agli Stati Uniti in funzione anti-cinese, ma non in funzione anti-russa, come hanno manifestato diverse astensioni alle Nazioni Unite a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina.

La moneta unica

Nonostante non scorra sempre buon sangue tra i Paesi citati, l'intenzione di Putin sarebbe quella di creare una moneta unica per facilitare le transizioni tra i membri del Brics. L'intenzione della Russia è confermata dal vicepresidente della Duma di Stato Alexander Babakov: il funzionario russo avrebbe sottolineato quanto sia importante che tali nazioni lavorino per avere una nuova moneta, aggiungendo che i pagamenti digitali potrebbero essere i più promettenti e redditizi.

L'eventuale adozione di una moneta nuova, arriverebbe a distanza di quindici anni dalla grave crisi finanziaria internazionale del 2007-2008.

Ad oggi, i mercati finanziari e le speculazioni continuano a rappresentare la fonte di enormi squilibri di tutto il sistema economico Occidentale. Da questo sistema in cui la finanza è il cervello dell’economia, i Brics vogliono con tutte le loro forze distaccarsi e allontanarsi. 

 

Babakov ha sottolineato  che la valuta potrebbe avvantaggiare la Cina e gli altri membri del Brics e non l'Occidente: «La sua composizione dovrebbe basarsi sull'introduzione di nuovi legami monetari stabiliti su una strategia che non difenda il dollaro o l'euro, ma piuttosto costituisca una nuova valuta in grado di favorire i nostri obiettivi comuni». 

Il progetto in cantiere

Questa settimana, Jim O'Neill, ex capo economista di Goldman Sachs, ha esortato il blocco del Brics ad espandersi e a sfidare il dominio del dollaro. In un articolo pubblicato sulla rivista Global Policy, ha sostenuto che «il dollaro americano gioca un ruolo troppo dominante nella finanza globale». L'ipotesi di una valuta del BRICS non è nuova. Già nel 2019 i membri del blocco stavano discutendo sulla creazione di una nuova valuta digitale per un sistema di pagamenti unificato.

Nel corso di questa settimana, Cina e Brasile hanno raggiunto un accordo per commerciare con le proprie valute. La misura eliminerà il dollaro statunitense dall'intermediazione, consentendo ad entrambe le nazioni di prendere le distanze dalla valuta di riserva mondiale. Secondo quanto riportato, l'accordo consentirà alla Cina e alla più grande economia dell'America Latina, il Brasile, di condurre direttamente transazioni commerciali e finanziarie. Lo yuan cinese sarà scambiato direttamente con il real brasiliano e viceversa, senza servirsi del dollaro.

La Cina sta portando avanti il suo progetto di moneta digitale emessa dalla banca centrale e l'adozione della criptovaluta in Brasile sta crescendo dopo la regolamentazione del metodo di pagamento nel Paese alla fine dello scorso anno. Nel frattempo, Gli Stati Uniti sono determinati a continuare la sua guerra nei confronti delle criptovalute, con le autorità di regolamentazione finanziaria che continuano a stringere le viti su questo settore in fase embrionale.

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