Notre Dame, lo storico Quintavalle: «E' come dire addio alla Cappella Sistina»

Notre Dame, lo storico Quintavalle: «E' come dire addio alla Cappella Sistina»
di Laura Larcan
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Martedì 16 Aprile 2019, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 09:13

Arturo Carlo Quintavalle, storico e critico d'arte di fama internazionale, uno dei massimi esperti di arte medievale europea, di fronte alle fiamme che hanno devastato la cattedrale di Notre Dame, come si sente?
«È come se bruciasse la Cappella Sistina. È l'equivalente del danno dal punto di vista storico. La cattedrale di Notre Dame è un monumento fondamentale nella storia dell'arte gotica, è il simbolo di questo momento storico, un edificio complesso e straordinario, pieno di innovazioni costruttive e di raffinatezze decorative uniche, che hanno segnato la storia e sono diventate modello per altre cattedrali. Perderlo, è un danno impossibile da calcolare».

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Notre Dame ha una storia lunga e complessa...
«È un complesso imponente, con qualche intervento di rifacimento, ma dal punto di vista architettonico la cattedrale è rimasta integra. È un prodigio dell'arte gotica.

Qual è la perdita più grave?
«La perdita più grave e dolorosa riguarda le vetrate. Le vetrate dei transetti sono montate con il piombo su griglie di ferro, il calore dell'incendio è devastante. Sono opere con quindici metri di diametro».

Quali sono gli elementi che rendono unica Notre Dame?
«Uno degli elementi più incredibili riguarda i contrafforti della zona absidale, che reggono tutto. E la guglia che abbiamo visto crollare in televisione è un rifacimento moderno di Viollet le Duc, quindi non è gotica, ma i contrafforti, le torri di facciata, i transetti, le volte a quaranta metri d'altezza circa, e i pilastri, sono tutti eccezionali, un esempio mirabolante di architettura gotica. È veramente un esempio di architettura eccezionale».

Cosa rappresenta Notre Dame per gli storici dell'arte?
«È il capolavoro dell'arte gotica di Francia insieme alla facciata occidentale della cattedrale di Chartres. Questa segna gli inizi del Gotico insieme all'abbazia di Saint Denis. Le tappe del gotico sono scandite da Saint Denis nel 1130, Chartres nel 1145 e Notre Dame iniziata nel 1160 e continuata tra il 1210 e il 1220, è un modello per tutta la scultura e architettura gotica in Europa, dalla Germania alla Spagna, fino all'Italia di Benedetto Antelami. Ho passato una vita a fotografare le sue sculture. Io e mia moglie. E portavo sempre con me le mie figlie. Lo spettacolo delle vetrate illuminate di notte di Notre Dame non lo scorderò mai. Guardi, per quanto sono addolorato mi domando se non sia doloso questo incendio assurdo».

Cosa contraddistingue il tesoro di Notre Dame?
«È una struttura complessa dal punto di vista architettonico: le persone lavoravano la pietra scolpendola su modelli artistici: vi lavoravano decine e decine di specialisti. Quando da noi si costruisce una cattedrale romanica si chiamavano degli scultori, il progettista, l'architetto e poi gli operai venivano scritturati, mentre in una cattedrale gotica come Notre Dame tutti gli scultori scritturati devono essere in grado di saper intagliare la pietra. Hanno costruito le colonne che reggono spinte enormi. Questa è la grande novità della scultura e architettura gotica, e questo ne fa uno dei monumenti guida. Notre Dame è stata copiata in Germania e Spagna e in tante città».

Che cosa ha significato Notre Dame?
«È un esempio di grande cultura, di grande civiltà, legata all'università di Parigi dove si insegnavano le arti, la grammatica, la retorica, la filosofia, ma gli architetti gotici erano al centro di una grande esperienza di cultura. Non erano manovali ignoranti, ma intellettuali. Anche perché per costruire una gioiello come Notre Dame, o eri un ingegnere di alte capacità o non ce la facevi. Questo incendio distrugge ora il segno di una grande cultura».
 

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