Nato, il nodo Cina sul tavolo: una «sfida sistemica» per arginare i «muscoli di Pechino»

Dal G7 in corso in Germania al vertice Nato di Madrid in programma mercoledì, i temi sul tavolo tra i "grandi paesi" occidentali sono numerosi. E su esso è finito anche il nodo Cina

Nato, il nodo Cina sul tavolo: una «sfida sistemica» per arginare i «muscoli di Pechino»
di Simone Pierini
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Lunedì 27 Giugno 2022, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 17:09

La Cina «pone una sfida ai nostri interessi, sicurezza e valori». Parole che non sono state pronunciate (solo) da Joe Biden o dai suoi uomini alla Casa Bianca. A dichiararlo è il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, annunciando che per la prima volta si farà riferimento al gigante asiatico nel nuovo concetto strategico dell'Alleanza per il prossimo decennio, che sarà approvato al vertice di Madrid. Tuttavia - affermano i diplomatici della Nato, secondo quanto riportato dalla Reuters - gli Stati membri restano in disaccordo su come descrivere il Paese con l'esercito più grande del mondo e il suo rapporto con Russia.

Nato, il nodo Cina sul tavolo

Dal G7 in corso in Germania al vertice Nato di Madrid in programma mercoledì, i temi sul tavolo tra i "grandi paesi" occidentali sono numerosi.

E su esso è finito anche il nodo Cina, con le tensione su Taiwan e la sua alleanza con Mosca mettono a rischio nuovi equilibri a livello globale. La crescente inclinazione di Pechino a  mostrare i suoi muscoli geopolitici ed economici preoccupa non solo gli Stati Uniti, ma anche la Nato stessa. Un funzionario della Casa Bianca ha espresso fiducia che il documento che emergerà dal G7 includerà un linguaggio "forte" sulla Cina, ma ha affermato che i negoziati stanno proseguendo in vista del vertice di Madrid.

I muscoli di Pechino

I diplomatici della Nato hanno affermato che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno spinto per un approccio più convinto nei confronti della Cina per riflettere ciò che vedono come crescenti ambizioni militari provenienti da Oriente, e con la preoccupazione per un possibile attacco a Taiwan, che Pechino considera il proprio territorio. Francia e Germania - visti i maggiori investimenti industriali europei in Cina - favoriscono intanto riferimenti più misurati. 

La «sfida sistemica»

Al vertice del G7 il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha detto ai giornalisti che il documento strategico della Nato «si rivolgerà in termini senza precedenti sulla sfida che la Cina pone». Un diplomatico ha affermato che stava prendendo forma un compromesso in base al quale la Cina sarebbe stata descritta come una «sfida sistemica», includendo al contempo un linguaggio di bilanciamento riferendosi a una «disponibilità a lavorare su aree di interesse comune» con Pechino. Il documento strategico, che aggiornerà gli obiettivi ei valori della Nato guidata dagli Stati Uniti, riguarderà anche la «consapevolezza degli stati membri sulla necessità di "resilienza"», ha affermato il diplomatico. Il ministero degli Esteri cinese ha affermato che l'unico scopo delle affermazioni occidentali sulle minacce cinesi è contenere e sopprimere lo sviluppo della Cina e mantenere l'egemonia degli Stati Uniti. È di oggi infine l'annuncio che Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping avranno uno «scambio» nelle prossime settimane.

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