Lockdown Natale: dalla Francia alla Svezia, la stretta dell'Europa che teme le Feste

Lockdown Natale: dalla Francia alla Svezia, la stretta dell'Europa che teme le Feste
di Francesco Malfetano
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Sabato 21 Novembre 2020, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 14:45

«Sarà un Natale sobrio» si ripete in Italia da settimane: niente mercatini, cenoni ed autostrade piene ad esempio. E comunque auguri meglio se via Skype, regali affidati ai corrieri anziché a Babbo Natale e festeggiamenti sul divano piuttosto che in strada. In realtà nella Penisola il governo sta cercando di trovare un punto di equilibrio perché le festività non siano del tutto un dramma (soprattutto a livello economico), e lo stesso stanno facendo anche nel resto d’Europa.

 

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Germania, addio mercatini

E, proprio come avvenuto fino ad oggi, le visioni sono le più disparate. L’Austria ad esempio, travolta all’inizio di Novembre dalla diffusione del virus, e in lockdown totale fino all’inizio del prossimo mese, si prepara a predisporre test a tappeto su tutta la popolazione in vista delle feste. In Svizzera invece, dove la situazione è molto difficile in questo momento, nel corso di una conferenza stampa pochi giorni fa la cabina di regia ha invitato i cittadini a prepararsi al Natale con una quarantena di 15 giorni. Quasi un ritiro spirituale oltre che sanitario, per potersi permettere di passare le feste insieme alla famiglia. In Germania, dove pure si è già detto addio ai tradizionali mercatini di Natale, la cancelliera Angela Merkel ha assicurato ai suoi cittadini che «non passeranno il Natale da soli», ma solo se fino a quel momento seguiranno le regole.

Niente da fare per Capodanno però, per i festeggiamenti tutto rimandato al 2021.

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Francia, attivo il coprifuoco

Ancora più cauta la Francia. Il presidente Emmanuel Macron ha infatti stabilito che resterà attivo il coprifuoco fino alla metà di gennaio, proprio come il divieto di stare in compagnia di più di sei persone negli spazi chiusi. E proprio il coprifuoco (alle 22 o alle 23) è anche la chiave di volta individuata dalla Spagna dove però, a differenza del resto d’Europa, verranno mantenuti alcuni mercatini. A Madrid ad esempio, sarà dimezzato ma attivo quello in plaza Mayor. A Barcelona invece, dove l’autonomia è molto forte (al pari delle misure messe in campo fino ad oggi), si sta lavorando per consentire le riunioni tra famiglie o amici fino a un massimo di 10 persone.

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La stretta in Svezia

Spingendosi un po’ più a Nord del Continente invece, la situazione sembra destinata a cambiare in Svezia. Nel Paese il cui modello “no-restrizioni” ha fatto discutere più di chiunque altro, stando alle dichiarazioni dell’epidemiologo di governo Anders Tegnell i cittadini potrebbero dover subire delle limitazioni durante le feste, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti. Se poi nella cattolicissima Irlanda il premier Leo Varadkar ha già invitato i suoi connazionali residenti all’estero a non tornare sull’Isola per il Natale, nel Regno Unito i festeggiamenti natalizi sono già materiale da tabloid. Con Downing Street che nicchia sulle possibili misure (una prudenza che di certo non appartiene alla figura di Boris Johnson), la famiglia reale dovrà senza dubbio rinunciare ai suoi festeggiamenti maestosi in virtù dell’unico limite che al momento ci sarà sicuramente: massimo 6 persone alla stessa tavola. Così, per il tradizionale pranzo nella tenuta a Sandringham, nella contea di Norfolk, la Regina sarà costretta a scegliere quale figlio o quali nipoti invitare.

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