Messico, uccisero due americani: i narcos li consegnano. Il Cartello fa trovare i 5 killer legati in strada (con un biglietto di scuse)

Gli statunitensi erano andati in Messico per curarsi: scambiati per trafficanti rivali

Messico, uccisero due americani: i narcos li consegnano. Il Cartello fa trovare i 5 killer legati in strada (con un biglietto di scuse)
di Anna Guaita
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Venerdì 10 Marzo 2023, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 15:23

Se speravano che bastasse consegnare i colpevoli legati mani e piedi, accompagnandoli con una lettera di scuse, i narcos messicani si sbagliano di grosso. Negli Stati Uniti sta prendendo forza la voglia di punire i cartelli oltreconfine che hanno ucciso due cittadini americani e ferito un terzo, dopo che questi si erano recati in Messico per un intervento chirurgico. Alcuni esponenti politici repubblicani chiedono che i narcos siano elencati nella lista dei gruppi terroristi, per applicare contro di loro maniere forti, magari anche bombardamenti. 

I FATTI 

La rabbia americana è scattata quando lo scorso venerdì 3 marzo un gruppo di quattro cittadini statunitensi è stato attaccato poco dopo aver attraversato la frontiera. Da quanto gli inquirenti messicani credono, gli uomini del Cartello del Golfo hanno scambiato i quattro, tutti afro-americani, a bordo di un van bianco con la targa della Carolina del sud, per membri di un gruppo clandestino di trafficanti di origine haitiana. Li hanno fermati, e li hanno sventagliati di pallottole che hanno ucciso sia due degli americani che una signora locale che si trovava lì accanto. Hanno ferito un terzo, che hanno preso ostaggio insieme alla quarta persona, una donna, Latavia McGee. La mobilitazione delle forze messicane e americane è stata immediata e gigantesca, con l’Fbi che ha offerto 50 mila dollari di taglia e lo stesso ministro della Giustizia Merrick Garland che ha promesso «giustizia implacabile» contro i colpevoli.

Martedì i corpi dei due uccisi e i due sopravvissuti sono stati ritrovati in una casa di Matamoros. Due giorni dopo, i capi del Cartello del Golfo hanno consegnato alle autorità locali cinque membri della banda, sostenendo che erano i colpevoli e avevano agito di testa loro. La consegna dei cinque - posti in stato d’arresto dalla polizia - è stata accompagnata da una lettera di scuse firmata dal gruppo degli Scorpiones: «Il cartello del Golfo si scusa con la società di Matamoros, i parenti della signora Areli e le persone e le famiglie americane colpite», si legge nella lettera scritta a mano, che fa riferimento anche alla donna messicana uccisa da un proiettile vagante nella sparatoria. È noto che i cartelli della droga emettono comunicazioni sia per intimidire rivali e autorità, ma anche come tentativo di pubbliche relazioni per cercare di appianare situazioni critiche come questa. È noto anche che spesso adottano questo tipo di grossolana giustizia fai-da-te, imponendola anche alle autorità. Peraltro, il Dipartimento di Stato è ben consapevole dei rischi che i turisti americani possono correre in 6 dei 32 Stati messicani, e Tamaulipas è elencato fra le località al quarto grado di pericolosità, dove cioè si consiglia di «non viaggiare».

SANITÀ A BUON MERCATO 

Negli ultimi decenni, una media di un milione di americani all’anno ha preso l’abitudine di recarsi nel Paese confinante per cercarvi farmaci e assistenza medica, molto più economici che negli Usa. Con la sentenza della Corte Suprema che ha negato il diritto costituzionale all’aborto, adesso si recano in Messico anche molte donne che vogliono comprarvi la pillola abortiva, non più disponibile negli Stati repubblicani, proprio quelli al confine meridionale cioè, come il Texas. I quattro amici della Carolina del sud erano andati, hanno spiegato i parenti, perché una di loro, Latavia, voleva ottenere un addominoplastica. Gli altri, Shaheed Woodward, Eric Williams e Zindell Brown, si erano aggregati con l’idea di passare qualche giorno di vacanza. Woodward doveva compiere 34 anni e pensava di festeggiare così il suo compleanno. Gli inquirenti tuttavia ammettono di avere ancora dei dubbi sulla meccanica e le cause dell’attacco. Nei primi giorni dopo che il video della sparatoria e della cattura degli ostaggi era circolato si era sospettato che i quattro fossero effettivamente in Messico per trafficare droga, dopotutto Woodward è stato condannato cinque volte tra il 2007 e il 2016 per droga, quasi tutti reati minori, e Brown è stato condannato due volte nel 2015 per possesso di piccole quantità di marijuana. E ancora ieri sera, secondo la Cnn, gli inquirenti continuavano a dirsi «molto confusi sulle cause dell’attacco». 

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