Moskva affondato, l'allerta dell'esperto: «Trasportava due testate nucleari, ora finite in mare»

Moskva affondato, l'allerta dell'esperto: «Trasportava due testate nucleari, ora finite in mare»
di Cristiana Mangani
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Venerdì 15 Aprile 2022, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 19:03

E' affondata a 25 chilometri nel mare davanti a Odessa, l'ammiraglia russa Moskva, la stessa che in anni ormai lontani, si trovava al largo della Sardegna mentre Vladimir Putin gioiva dell'accoglienza dell'allora premier Silvio Berlusconi. La Russia nega l'affondamento della nave, anche se le prove sembrano inconfutabili. E il colpo per le truppe dello zar è durissimo. Ma la fine di una nave molto strategica per Mosca può non escluderne la minaccia, perché - secondo alcuni analisti ed esperti -  potrebbero essere affondati, oltre che quasi 500 marinai che si trovavano a bordo, anche un paio di testate nucleari.

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Il Moskva, un incrociatore missilistico dell'era sovietica, è esploso e finito sott'acqua dopo essere stato colpito da due missili Neptune da crociera. Mykhailo Samus, direttore di un think tank militare con sede a Leopoli; Andriy Klymenko, editore di Black Sea News; e il quotidiano ucraino Defense Express hanno avvertito che è probabile che la nave trasportasse due testate nucleari progettate per essere montate sui suoi missili carrier killer P-1000".

L'allarme sulle conseguenze

Se fosse vero, la perdita delle testate nel Mar Nero potrebbe innescare un incidente con conseguenze potenzialmente letali. A bordo della Moskva potrebbero esserci testate nucleari - due unità, ha sottolineato Samus, mentre Klymenko ha invitato altre nazioni del Mar Nero - Turchia, Romania, Georgia e Bulgaria - a insistere affinché la Russia dia maggiori spiegazioni. «Dove sono queste testate? Dov'erano quando sono esplose le munizion», ha chiesto l'esperto.

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Nel frattempo Ilya Ponomarev, un politico esiliato dalla Russia per essersi opposto all'annessione della Crimea da parte di Putin nel 2014, ha dichiarato che, al momento, sono stati soccorsi da una nave turca che era in zona solo 58 dei 510 membri dell'equipaggio. E questo potrebbe voler dire la morte per 452 uomini, un'amara perdita per l'esercito di Vladimir Putin.

La cifra, sebbene non confermata, è coerente con le perdite subite dalle navi da guerra che esplodono. Durante la famigerata sconfitta della Marina russa nella battaglia di Tsushima contro il Giappone, un'esplosione a bordo del Borodino - leggermente più piccolo del Moskva - ha provocato la morte di tutti i suoi 855 membri dell'equipaggio tranne uno. La Russia afferma che i marinai dell'incrociatori sono stati «evacuati con successo», ma il video girato a Sebastopoli durante la notte mostra dozzine di auto presumibilmente appartenenti ai marinai ancora parcheggiate nel porto, segno che nessuno si è recato a prenderle.

 

I media ucraini hanno anche diffuso la notizia dell'arresto dell'ammiraglio Igor Osipov, il comandante della flotta russa nel Mar Nero guidata dalla Moskva. La sua sarebbe l'ultima di una serie di detenzioni legate al fallimento dell'invasione in Ucraina. Leonid Nevzlin, un uomo d'affari russo-israeliano fuggito dal Paese nel 2003, dopo essere stato preso di mira da Putin, ha dichiarato ieri che 20 generali russi sono stati arrestati per le mancanze dell'esercito insieme a 150 ufficiali dell'FSB per aver fornito false informazioni sulle difese dell'Ucraina.

La Moskva avrebbe potuto trasportare testate nucleari progettate per eliminare le portaerei americane. Ora il Cremlino insiste che la nave è affondata dopo un incendio e un'esplosione a bordo. Anzi dice anche che, in realtà, la stanno trasferendo in un porto per ripararla. Ma l'Ucraina ribadisce che «a renderla un sottomarino sono stati due missili da crociera lanciati dai loro presidi».

 Nel frattempo, il ministero della Difesa di Mosca ha avvertito che nei prossimi giorni intensificherà i suoi attacchi a Kiev, cosa che - a loro dire - sarebbe una risposta a quanto sta accadendo sul territorio russo. Un villaggio nella regione di confine della Russia con la Bielorussia, che ospita una base militare, è stato, infatti, colpito. Le immagini di Belgorod nelle prime ore di venerdì hanno mostrato missili antiaerei nel cielo, e questo ha fatto pensare a nuovi attacchi in corso. I militari hanno anche affermato di aver abbattuto un elicottero Mi-8 ucraino coinvolto nell'attacco alla regione di Bryansk vicino a Chernihiv. L'Ucraina non ha riconosciuto di aver compiuto attacchi del genere, ma non ha nemmeno negato.

E nello stesso momento sempre da Kiev sono arrivate informazioni secondo le quali Sergey Shoigu, ministro della Difesa russo e alleato di Putin, ha subito un grave infarto ed è in terapia intensiva dopo un tentativo di omicidio. Si pensa che Shoigu, 66 anni, abbia avuto scrontri pesanti con Putin a metà marzo per l'invasione lampo non riuscita e poi sia sparito dalle scene. Da allora è apparso in videochiamate con Putin ma non ha parlato. E questo ha fatto sospettare che il Cremlino abbia utilizzato vecchi filmati per dare l'impressione che sia vivo e stia bene.

L'attacco

La Moskva ha avuto problemi durante la notte mercoledì mentre navigava davanti alla costa di Odessa, principale base navale dell'Ucraina. L'esercito di Kiev sostiene di aver colpito l'incrociatore con i due missili sul lato sinistro. Fonti militari russe hanno affermato che la nave si è adagiata su un fianco e ha preso fuoco dopo l'esplosione, mentre 007 statunitensi parlano di una grane esplosione che l'ha danneggiata gravemente prima di affondare.  La posizione esatta del relitto è, comunque, sconosciuta. La perdita della Moskva - che è la stessa nave alla quale alcuni soldati ucraini di stanza sull'isola dei serpenti hanno risposto mandandoli a quel paese perché chiedevano la resa - è un'enorme vittoria propagandistica per Kiev. Tanto che come vendetta per l'affondamento, l'esercito russo ha lanciato una serie di attacchi missilistici sull'intero Paese durante la scorsa notte, inclusi diversi razzi che hanno colpito e distrutto una fabbrica vicino a Kiev che produceva le armi usate contro Moskva.

In precedenza, un funzionario della difesa degli Stati Uniti ha spiegato che la Russia ha ora spostato le altre navi a 80 miglia dalla costa ucraina, probabilmente per farele uscire dalla portata dei missili. E' innegabile, a questo punto, che il Crimlino voglia spiegazioni su come sia stato possibule che una delle sue navi principali sia stata distrutta da un paese che non ha una forza marina in azione. HI Sutton, analista militare, ritiene che la nave abbia trascorso gli ultimi due mesi navigando secondo uno schema “prevedibile” intorno al Mar Nero, generalmente nelle acque vicino a Snake Island. Sutton sottolinea anche che le difese della nave erano “datate”. E' stata costruita nel 1983 dall'Unione Sovietica e ha subito un importante refitting ed è stata rimessa in servizio nel 2000. Ma da allora gli aggiornamenti sono stati frammentari e si sono fermati nel 2015, e questo, con molte probabilità, l'ha resa vulnerabile alle armi moderne.

Il simbolo della debacle russa

La perdita della nave da guerra, che prende il nome dalla capitale russa, è una devastante sconfitta simbolica per Mosca mentre le sue truppe si riorganizzano per una rinnovata offensiva nell'Ucraina orientale dopo la ritirata da gran parte del nord, compresa la capitale. Questo tipo di nave poteva trasportare 16 missili da crociera a lungo raggio e la sua rimozione dal combattimento riduce la potenza di fuoco della Russia nel Mar Nero. Inoltre, l'affondamento con la norte di oltre 400 soldati rappresenta un duro colpo per il prestigio russo in una guerra che è già ampiamente vista come un errore storico.

La Moskva doveva essere dotata di potenti apparati radar per guidare i suoi missili anti-nave, anti-aerei e anti-sottomarino, utilizzati anche per azionare sei "sistemi d'arma ravvicinati" progettati per eliminare i missili in arrivo. Non è chiaro esattamente come gli ucraini siano riusciti a penetrare queste difese. Fonti collegate al gruppo Wagner russo suggeriscono che i droni Bayraktar potrebbero essere stati usati per distrarre o sopraffare i radar prima dell'attacco, anche se è anche possibile che i droni fossero usati come osservatori per dirigere i missili in arrivo sul bersaglio. 

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