Ambiente, dalla Corte di Giustizia europea tolleranza zero sulla lotta allo smog

La sede della Corte di giustizia europea a Lussemburgo
di Italo Carmignani
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Giovedì 19 Dicembre 2019, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 19:32
STRASBURGO Tolleranza zero sulla lotta allo smog. É arrivata forte anche in Parlamento Ue l'eco della decisione della Corte di Giustizia europea relativa alle questioni ambientali: i dirigenti del Land della Baviera possono essere oggetto di una misura coercitiva detentiva. Questo per obbligare gli amministratori tedeschi ad adottare misure di risanamento dell'aria a Monaco, come il divieto di circolazione per alcuni veicoli a gasolio, sempre che il diritto tedesco lo preveda e sempre che la misura coercitiva sia proporzionata. Lo stabilisce una sentenza con la quale la Suprema corte continentale si è pronunciata, per la prima volta, sulla questione se i giudici nazionali siano autorizzati, o addirittura obbligati, ad adottare misure coercitive detentive nei confronti dei responsabili delle autorità nazionali che si rifiutano ripetutamente di conformarsi ad una decisione giudiziaria che ingiunge loro l'adempimento degli obblighi previsti dal diritto Ue. La Corte si pronuncia nell'ambito di una causa tra la Deutsche Umwelthilfe, un'organizzazione ambientalista tedesca, e il Land Baviera, in merito al ripetuto rifiuto delle autorità bavaresi di adottare, in esecuzione di una direttiva Ue sulla qualità dell'aria, le misure necessarie a rispettare il valore limite stabilito per il biossido di azoto a Monaco di Baviera. Un verdetto in linea con la filosofia alla base del Green Deal europeo presentato che la presidente Ursula von der Leyen ha presentato alla Commissione europea. Un piano che promette una stretta sulle questioni aperte collegate ai cambiamenti climatici e alla "decarbonizzazione" dell’Unione Europea. A cominciare dalle misure che interessano edifici, industrie e traffico automobilistico.
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