Trump: «Valutiamo molto seriamente la fine dello ius soli»

Migranti, Trump vuole la detenzione dei bambini illimitata. «Stop al tetto di 20 giorni»
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Mercoledì 21 Agosto 2019, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 19:20

L'amministrazione Usa valuta molto seriamente la possibilità di «mettere fine alla cittadinanza come diritto di nascita». Lo ha detto il presidente Donald Trump, parlando dalla Casa Bianca.

Negli Stati Uniti è in vigore lo ius soli: chiunque nasca nel Paese è automaticamente cittadino statunitense. Il principio è noto anche come «birthright citizenship», cittadinanza come diritto di nascita, ed è sancito dal Quattordicesimo emendamento della Costituzione, introdotto nel 1868. Continua, nel frattempo, la battaglia dell'amministrazione Trump contro l'immigrazione irregolare: oggi, ha presentato una norma per consentire la detenzione dei migranti bambini e delle loro famiglie, entrati irregolarmente negli Stati Uniti, a tempo illimitato. La nuova norma, che sarà senza dubbio portata in tribunale dalle associazioni per i diritti degli immigrati, metterebbe fine alle protezioni in vigore da oltre 20 anni, conosciute come 'l'accordo Flores'.

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Il caso migranti. Trump shock sui migranti. Il presidente americano vuole una nuova stretta destinata a causare non poche polemiche: le famiglie con bambini che attraversano illegalmente il confine fra Stati Uniti e Messico potranno essere detenute indefinitamente. La proposta dell'amministrazione punta ad abolire l'attuale limite di 20 giorni per la detenzione di minori. Un limite considerato dal presidente americano non solo inadeguato ma anzi un incentivo in quanto negli anni ha favorito l'aumento del numero delle famiglie di immigrati, motivate a entrare con bambini nella consapevolezza di un rilascio a breve.

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L'accordo Flores, così come è conosciuta la norma dei 20 giorni di detenzione, è da tempo nel mirino di Trump e dei repubblicani, che la reputano una delle falle maggiori nel sistema dell'immigrazione. «Entrare con la famiglia è un biglietto gratis per gli Stati Uniti. Un bambino è il biglietto, il passaporto», ha spiegato il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale illustrando la nuova proposta di Trump. Per entrare in vigore la norma dovrà essere approvata da un giudice federale, ma i tempi potrebbero essere molto più lunghi rispetto a quelli sperati dal tycoon visto che è probabile un'ondata di azioni legali da parte dei gruppi che sostengono i diritti degli immigrati.

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L'amministrazione si augura che lo spettro di una detenzione sine die possa scoraggiare l'immigrazione e mettere fine al contrabbando di bimbi, usati dai trafficanti per garantire ai migranti l'ingresso negli Stati Uniti e far pagare loro cifre maggiori, talvolta proibitive, per il loro viaggio della speranza. La stretta è solo l'ultimo tentativo di Trump di rafforzare i controlli sui migranti autonomamente, approfittando dell'incapacità del Congresso di trovare una soluzione comune. Le norme vigenti prevedono che la detenzione di minori non possa superare i 20 giorni a meno che i bimbi non siano ospitati in strutture adeguate.

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Al momento le due più grandi in Texas destinate alle famiglie non hanno i requisiti e le licenze per ospitare bambini oltre i 20 giorni. L'amministrazione Trump prevede di aggirare questa difficoltà creando un proprio sistema di certificazione delle strutture così da consentire la detenzione in qualsiasi centro fino a quando i vari tribunali non si saranno espressi sulle richieste di asilo, sul rilascio provvisorio o sull'eventuale espulsione dei migranti. A spingere la stretta sulla detenzione è la convinzione che la maggior parte delle famiglie rilasciate dopo i 20 giorni non si presentano poi nelle varie udienze in tribunale. Una tesi, quella della Casa Bianca, che non rispecchia però i dati reali: sei famiglie su sette rilasciate si presentano alla corte quando convocate.

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