Migranti, la Grecia ha deciso diecimila rimpatri in Turchia entro il 2020

Migranti, la Grecia vuole rimandare in Turchia diecimila persone. La decisione dopo l'incendio accaduto a Lesbo
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Lunedì 30 Settembre 2019, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 00:45

Migranti, la Grecia ha deciso di rimandare in Turchia diecimila persone. E questo lo fa per arginare i flussi migratori dopo l'incendio accaduto a Lesbo. E il governo greco intende effettuare l'operazione entro il 2020. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri in una riunione d'emergenza all'indomani dell'incendio in un campo profughi a Lesbo, costato la vita a due persone.

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I media locali riportano una nota del governo di Atene in cui si spiega che si vogliono aumentare sensibilmente i rimpatri rispetto ai «1.805 in 4 anni e mezzo sotto il precedente governo di Syriza». Il governo ha deciso altre misure per contenere il flusso dei migranti irregolari.

Le altre misure di contenimento degli arrivi dei migranti. Il governo guidato dal premier conservatore Kyriakos Mitsotakis ha disposto altre misure di contenimento dei flussi, come il rafforzamento dei controlli delle frontiere e dei pattugliamenti in mare. Saranno inoltre istituiti centri per i migranti entrati illegalmente a cui è stato rifiutato il diritto di asilo, in attesa del loro rimpatrio. L'esecutivo si è poi impegnato a decongestionare le strutture di accoglienza nelle isole dell'Egeo, trasferendo parte dei migranti nella terraferma.

Il tema del sovraffollamento delle isole è dovuto alla crescita dei sbarchi nelle ultime settimane, in arrivo principalmente dalla Turchia, ed alla faticosa applicazione dell'accordo sui rimpatri siglato con Ankara nel 2016.

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