È guerriglia urbana nello stato di Sinaloa, in Messico, dopo l’arresto del figlio de El Chapo, Ovidio Guzmán-Lopez, a sua volta un boss di una fazione del cartello della droga del padre. Auto date alle fiamme, l’invasione dell’aeroporto internazionale di Culiacan e la morte di almeno sette agenti negli scontri. Il governo ha mobilitato i blindati per le strade prese d’assalto dai membri armati del cartello narco. Lo riportano diversi media internazionali. Le immagini mostrano un panorama desolante, con le auto che prendono fuoco e il clielo nero per il fumo denso. Secondo il governatore dello Stato, Ruben Rocha, oltre ai sette morti tra gli uomini delle forze di sicurezza, 21 agenti e 8 civili sono stati feriti, dopo che membri della gang di Guzman, noto come “Il topo”, hanno organizzato posti di blocco, dato fuoco ad automobili e assalito l’aeroporto, dove hanno aperto il fuoco contro due aerei, uno dei quali in fase di decollo diretto a Città del Messico. Video pubblicati sui social mostrano i passeggeri dell’aereo che cercando riparo sotto i sedili. Le scuole nell’intero stato rimarranno chiuse anche oggi.
Il boss
Guzman-Lopez era stato catturato a Culiacán e trasferito a Città del Messico.
Lo scenario
La prossima settimana il Presidente americano Joe Biden sarà in Messico per partecipare al vertice Nord americano. Arriverà domenica, un giorno prima di quanto previsto, come ha annunciato il ministro degli Esteri messicano, Marcelo Ebrard, e il presidente Obrador anche per affrontare la questione anche la situazione al confine. Intanto l’amministrazione locale ha invitato i cittadini a non uscire e hanno sospeso il traffico aereo e ordinato ai cittadini di non uscire di casa.