Messico, caos al confine: scadute le norme Covid. I migranti attraversano a nuoto il Rio Grande

Alla mezzanotte dell'11 è decaduto il titolo 42 la misura introdotta nel marzo 2020 dall'allora presidente Donald Trump che di fatto ha sigillato il confine meridionale consentendo di espellere immediatamente i richiedenti asilo per l'emergenza Covid

Messico, caos al confine: scadute norme Covid: i migranti attraversano a nuoto il Rio Grande
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Venerdì 12 Maggio 2023, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 19:57

L'America ripiomba nel caos e nella paura dell'emergenza migranti al confine col Messico con la decadenza alla mezzanotte dell'11 maggio del titolo 42, la misura introdotta nel marzo 2020 dall'allora presidente Donald Trump che di fatto ha sigillato il confine meridionale consentendo di espellere immediatamente i richiedenti asilo per l'emergenza Covid. Joe Biden l'aveva revocata un anno fa ma la Corte suprema l'aveva ripristinata, accogliendo il ricorso di alcuni stati repubblicani. Ora però, con la fine ufficiale della pandemia, quella norma decade e torna il titolo 8, che consente ai richiedenti asilo di attendere negli Stati Uniti l'esito della loro richiesta.

Negli ultimi giorni la polizia di frontiera ha trattenuto sino a 28 mila migranti nelle sue strutture, oltre le sue dichiarate capacità.

Un numero record, e questa settimana il numero di persone che hanno attraversato illegalmente la frontiera ha già superato i 10 mila al giorno. Lo ha riferito Brandon Judd, presidente dei sindacati della polizia di frontiera.

Caos al confine, le mosse di Biden

Per attenuarne gli effetti, l'amministrazione Biden ha lanciato nei mesi scorsi un nuovo pacchetto di misure, per dare un segnale di «umanità» e nello stesso tempo di «fermezza». Tra queste un piano che consentirà ogni mese sino a 30 mila migranti da Cuba, Nicaragua, Venezuela e Haiti di entrare legalmente negli Usa, per un periodo di due anni e con un permesso di lavoro. Coloro che superano la quota saranno rispediti in Messico. Chi pensa di avere titolo per entrare negli Usa, inoltre, dovrà fissare un appuntamento in appositi centri creati in America latina invece di arrivare direttamente al confine. Nello stesso tempo ci sarà un giro di vite per chi entra illegalmente. «Il nostro confine non è aperto», ha messo in guardia il segretario alla sicurezza interna Alejandro Mayorkas, ammonendo che coloro che entrano illegalmente ora dovranno affrontare conseguenze più gravi, inclusa l'espulsione dal Paese.

 

L'esodo dei migranti al confine

Ma tutto questo non è bastato a scoraggiare decine di migliaia di migranti, che affamati e assetati sotto un sole cocente premono ormai da giorni al confine col Messico mettendo in stato di emergenza El Paso, in Texas: è infatti in corso un'ondata di oltre 150 mila persone, con una media di circa 10 mila al giorno. «Ci sarà un pò di caos per un pò», ha ammesso Biden, che ha inviato altri 1.500 soldati alla frontiera con compiti di supporto logistico, in aggiunta ai 2.500 uomini della Guardia nazionale già presenti e alle centinaia mandate dal governatore repubblicano del Texas Greg Abbott. Per il presidente potrebbe trattarsi non solo di una bomba umanitaria ma anche politica, con i repubblicani già all'attacco. «Sarà un giorno d'infamia, il nostro Paese sarà distrutto», ha accusato Trump nel forum della Cnn con gli elettori repubblicani, rivendicando la sua politica sulla separazione delle famiglie dei migranti: «Se amano i loro bambini, non vengano». I repubblicani nel frattempo hanno approvato un disegno di legge dei repubblicani per rafforzare le misure di sicurezza anti-migranti, che prevede anche la ripresa della costruzione del muro al confine con il Messico, con 219 voti favorevoli e 213 contrari. La misura tuttavia sarà quasi certamente bocciata al Sanato dove i democratici hanno la maggioranza.

Il boomerang

L'emergenza alla frontiera col Messico diventa un boomerang anche in casa dem, con le città santuario per migranti già al collasso dopo che alcuni governatori repubblicani, dal Texas alla Florida, continuano ad inviarvi in bus centinaia di richiedenti asilo. Con oltre 78 mila persone negli 'shelter', New York ha raggiunto il limite dell'ospitalità e il sindaco Eric Adams ha sospeso temporaneamente una vecchia norma che garantisce a chiunque ne abbia bisogno 'il diritto ad un tetto' entro la notte stessa e, in caso di una famiglia, il diritto a stanze private con bagno e cucina. La città paga «miliardi di dollari» e sarà «distrutta» da questa crisi, ha avvisato Adams, criticando Biden per la sua gestione della situazione mentre anche le contee limitrofe si rifiutano di accogliere centinaia di irregolari che il primo cittadino voleva inviare per alleggerire la pressione sulla Grande Mela.

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