Non si sta con le mani in mano, a Buckingham Palace, e per rispondere alle accuse di razzismo piovute dall'America con l'intervista di Meghan e Harry a Oprah Winfrey la regina Elisabetta starebbe per nominare un supercommissario per la diversità. O, come gli inglesi amano chiamare questo tipo di figure, uno zar. L'obiettivo è modernizzare la monarchia, «fare di più» per sostenere i diritti delle minoranze in modo da rispecchiare una società britannica sempre più multietnica e diversa.
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LA RISPOSTA
L'iniziativa in realtà non riguarda solo il palazzo reale, ma anche Clarence House, residenza dell'erede al trono Carlo, e Kensington Palace, dove vivono William e Kate, dove tutti sarebbero decisi a dare una risposta forte e immediata alle critiche.
LA LINEA DI SUCCESSIONE
La coppia ha anche affermato che un membro della famiglia né la regina né Filippo, secondo quanto specificato dietro le quinte si sarebbe interrogato sul colore del nascituro quando Meghan era ancora incinta. Secondo l'ex attrice, al piccolo Archie non sarebbe stato concesso il titolo di principe per un presunto razzismo e non perché il titolo, che portano solo i figli del secondo in linea di successione William, gli spetterà soltanto quando Carlo sarà re. Elisabetta, in un comunicato in risposta alle accuse, ha precisato che «sebbene alcune ricostruzioni possano variare», come a dire che non tutto quello che è stato detto davanti alle telecamere verrà preso per buono dalla famiglia, ha però preso sul serio la questione del razzismo. E sebbene come promesso i contatti tra la coppia e il resto della famiglia siano avvenuti in forma privata, in queste settimane c'è un evidente aumento dell'attività pubblica del principe Carlo e, soprattutto, di William e Kate. Harry avrebbe parlato sia con il padre che con il fratello, ma da quello che è trapelato i contatti sono stati «improduttivi», e il fatto stesso che questo dettaglio sia stato reso noto da un'amica di Meghan, la presentatrice americana Gayle King, ha esacerbato gli animi a Londra.
IL RITRATTO
Accusato dal fratello di essere intrappolato «nel sistema», William ha risposto che «non siamo assolutamente una famiglia razzista», mentre Kate, come a ribadire una certa indipendenza della coppia, è apparsa alla veglia non autorizzata in memoria di Sarah Everard, la donna uccisa a Londra mentre rientrava a casa la sera. Infine, in un lungo ritratto sul Sunday Times, l'immagine di un William schiavo delle regole di palazzo è stata sfumata e di lui si sono raccontate iniziative e passioni, anche negative. Come la rabbia verso un fratello irrispettoso della figura della nonna, la regina.