Inghilterra, paramedico in jetpack raggiunge in soli 90 secondi il luogo dell'incidente. Il video diventa virale

Inghilterra, paramedico in jetpack raggiunge in 90 secondi il luogo dell'incidente. Il video del “soccorso” diventa virale
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Martedì 29 Settembre 2020, 20:34

Una tuta speciale con due "cannoni" ad aria per sorvolare gli ostacoli e raggiungere in pochissimo tempo luoghi altrimenti inaccessibili. È la sperimentazione partita in Inghilterra, grazie all'azienda "Gravity Industries", che ha ha messo a punto un vero e proprio jetpack e lo ha messo a disposizione del Great North Air Ambulance Service (GNAAS) un ente di beneficenza che fornisce copertura in ambulanza aerea in tutto il nord-est dell'Inghilterra.

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In un video in cui sono state mostrate le potenzialità della nuova tecnologia è lo stesso fondatore e capo della Gravity Industries, Richard Browning, a pilotare l'insolito mezzo di trasporto. In soli 90 secondi, aggirando laghi e ripide salite, riesce a percorrere una distanza che a piedi avrebbe richiesto almeno 25 minuti. grazie alla potenza di 1050 cavalli, Browning è arrivato dal fondo della valle di Langdale, fino a Bowfell, nel parco nazionale del "Lake District", dove è stato simulato un intervento di pronto soccorso. Il nuovo mezzo potrebbe essere in grado, grazie alla sua estrema rapidità, di salvare persone disperse o isolate in luoghi impervi. 

 


Andy Mawson, direttore delle operazioni e paramedico al GNAAS, si è detto entusiasta del nuovo mezzo di trasporto: «In un periodo come questo che stiamo vivendo a causa dell'emergenza Covid, è importante spingersi oltre i confini. Il nostro velivolo sarà parte vitale della risposta alle emergenze su questo territorio, in sinergia con le fantastiche squadre di soccorso alpino. Ma si tratta di cercare di integrare quelle risorse con qualcosa di completamente nuovo - spiega Mawson -. «Riteniamo che questa tecnologia potrebbe consentire al nostro team di raggiungere alcuni pazienti molto più rapidamente che mai. In molti casi questo allevierebbe la sofferenza del paziente. In alcuni casi, salverebbe le loro vite».
 
 

 

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