Russia, McDonald's presi d'assalto prima della chiusura: ore di fila nella neve per l'ultimo panino

Ieri la catena di fast food americana ha annunciato la chiusura di 850 ristoranti. E su internet i prodotti vengono rivenduti a prezzi altissimi

Russia, Mc Donalds presi d'assalto prima della chiusura: ore di fila nella neve per l'ultimo Big Mac
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 11:13

Ore di fila nella neve per accaparrarsi gli ultimi Big Mac. In Russia McDonald's sono stati presi d'assalto nella notte dopo che l'8 marzo la catena di fast food americana ha annunciato la chiusura di 850 ristoranti in tutto il paese, unendosi alle altre company occidentali che hanno rinunciato al mercato russo in risposta all'invasione dell'Ucraina. 

Prodotti McDonald's rivenduti su internet a prezzi altissimi

Decine di video virali diffusi sui social mostrano file chilometriche, anche nella neve davanti ai caratteristichi archi dorati in numerose città della Russia. E non c'è solo chi è in fila per un panino ma anche chi è lì per fare scorta di salse e altri prodotti da rivendere su internet a prezzi maggiorati quando non saranno più disponibili.

Mentre le autorità russe cercano di controllare il flusso di informazione proveniente dalla guerra in Ucraina, presentando la guerra come una "operazione militare speciale" , non possono fermare le decisioni delle aziende e le sanzioni occidentali che si ripercuotono direttamente sulla popolazione e minano il sostegno popolare. Negli anni 90 l'apertura del primo McDonalds a Mosca diventò il simbolo della fine della guerra fredda: allora come oggi alle sue porte si formarono km di fila per prendere il celebre panino. 

La decisione di Mc Donald's

McDonald's ha annunciato che continuerà a pagare i 62mila dipendenti russi, così come sta facendo in Ucraina con i 108 ristoranti presenti. In una lettera aperta ai lavoratori il presidente e CEO di McDonald's Chris Kempckinski ha affermato che chiudere quei negozi per ora è la cosa giusta da fare. «I nostri valori significano che non possiamo ignorare l'inutile sofferenza umana che si sta verificando in Ucraina», ha affermato Kempczinski, aggiungendo che è impossibile sapere quando l'azienda sarà in grado di riaprire i suoi negozi russi. «La situazione è straordinariamente difficile per un marchio globale come il nostro e ci sono molte considerazioni».

L'operazione sarà un duro colpo finanziario per il colosso fast food, in quanto secondo le affermazioni dell'azienda, Russia e Ucraina hanno contribuito per il 9% alle sue entrate annuali, ovvero circa $ 2 miliardi. 

Le aziende in fuga dalla Russia: caccia ai beni occidentali

Mentre le aziende occidentali annunciano la chiusura dei punti vendita in Russia, nelle ultime settimane si è scatenata la caccia ai beni occidentali: anche i negozi IKEA sono stati presi d'assalto per fare affari dell'ultimo minuto a Mosca e San Pietroburgo, oltre agli outlet siberiani di Omsk e Novosibirsk, che ora hanno chiuso i battenti.

Oltre a McDonald's le ultime a annunciare le chiusure sono state Starbucks, Coca-Cola, PepsiCo e General Electric. Nella moda anche Zara e  H&M otlre ai grandi brand del lusso come Gucci, Prada, Dior e Fendi che lasceranno il paese da lunedì. 

Il default è imminente 

«L'entità delle sanzioni potrebbe aver scioccato l'élite politica russa e la leadership russa, ma la Russia si sta preparando a cercare di sopravvivere da sola e parte di ciò significa non avere queste società occidentali rappresentate lì» ha detto il dottor James Rodgers, lettore di Giornalismo internazionale presso la City, Università di Londra in un intervista alla BBC. 

Il paese sta affrontando la più grave crisi economica dalla caduta dell'Unione Sovietica nel 1991, dopo che sono state imposte sanzioni paralizzanti su quasi tutto il suo sistema finanziario e aziendale. Mentre il valore del Rublo è in caduta libera, Finch Rtings ha declassato il rating del debito sovrano del paese da "B" a "C" affermando che ormai il default è imminente e che la Russia presto non sarà in grado di ripagare il proprio debito. 

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