Maria Stuarda, decifrato il codice segreto delle lettere "perdute" della regina di Scozia

Un team internazionale di ricercatori ha sciolto l'enigma delle 57 missive ritrovate nella Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi

nella foto l'opera di François Clouet, "Ritratto di Maria Stuarda"
di Laura Larcan
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Domenica 5 Marzo 2023, 19:30

Il codice Stuarda è stato decifrato. Il mistero sulle 57 carte con circa 50mila parole criptate che costituiscono le lettere “perdute” di Mary Stuart (Maria Stuarda), regina “cattolica” di Scozia è stato risolto. Un corpus autografo scoperto casualmente durante una ricerca negli archivi della Bibliothèque nationale de France a Parigi. C’è voluto un team internazionale di decifratori e studiosi di codici per trovare la strada della giusta interpretazione delle missive vergate tra il 1578 e il 1584, pochi anni prima della decapitazione, con un “sofisticato sistema di cifratura” che prevedeva un mix di lettere e simboli, durante la sua prigionia a Londra, imposta dalla cugina Elisabetta I d’Inghilterra, durata ben diciannove anni. Un patrimonio che getta una «nuova luce su alcuni dei suoi anni di prigionia in Inghilterra», afferma George Lasry, informatico e crittografo membro del progetto Decrypt, l’organizzazione che ha partecipato all’impresa sui manoscritti storici.

Cosa emerge dalle carte? Dettagli intimi di Mary Stuart, sulla sua salute: si come stava soffrendo durante la sua prigionia, le pessime condizioni di vita della prigione imposta dalla cugina. Ma anche risvolti politici, sulle sue trattative in corso con la regina Elisabetta I d’Inghilterra per consentirne il rilascio. In una passaggio chiave Mary afferma persino la convinzione che «non fossero condotte in buona fede». Ma anche i suoi sentimenti di abbandono da parte della Francia (era stata la moglie del re di Francia Francesco II, figlio di Caterina de’ Medici). Nel 1587, Maria, regina di Scozia, fu decapitata per tradimento: aveva 44 anni.

Molte delle lettere di Mary sono indirizzate a Michel de Castelnau de Mauvissière, l’ambasciatore francese a Londra, che sostenne i cattolici rispetto ai protestanti.

L’esistenza di un canale di comunicazione confidenziale tra la regina scozzese e Castelnau era nota agli storici e persino al governo inglese dell’epoca. Mary usava verbi e avverbi nella forma femminile e spesso menzionava il nome “Walsingham” o Sir Francis Walsingham, che serviva come segretario principale della regina Elisabetta I. Le lettere rivelano l’astio di Maria nei confronti di Robert Dudley, conte di Leicester e favorito della regina Elisabetta I.

In una lettera Mary esprime anche il suo disagio quando suo figlio Giacomo - il futuro re Giacomo I d’Inghilterra - fu rapito nell’agosto del 1582. «Ci sono molti dettagli sugli intrighi, la politica, i suoi tentativi di corrompere i funzionari e le lamentele sulla sua salute e sulle condizioni di prigionia», commenta Lasry. La decifrazione «è la nuova scoperta più importante su Maria, regina di Scozia da 100 anni», ha detto John Guy, massimo esperto di Maria Stuarda, ricercatore di storia all’Università di Cambridge e autore nel 2004 della biografia “Maria Regina di Scozia”.

Come sono riusciti a decifrare il codice segreto della regina cattolica? Utilizzando tecniche informatiche e confrontando manualmente il testo scritto in altri manoscritti storici. I ricercatori hanno anche identificato con successo simboli che rappresentavano nomi, luoghi e date specifici. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Cryptologia.

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