Al posto di ampie botti in legno un relitto mercantile affondato a fine '800 nelle gelide acque del Mare del Nord in Scozia. Custodite al suo interno circa un centinaio di bottiglie di birra. L'incredibile scoperta del tecnico subacqueo amatoriale Steve Hickman, insieme ad una squadra di professionisti, potrebbe oggi esser rivalutata alla luce delle dichiarazioni del fondatore della società di ricerca BrewLab, Keith Thomas. Secondo Thomas "con il loro lievito si può ridare a queste birre il loro sapore originario".
Il mercantile Wallachia, affondato nel lontano 1895 a seguito della collisione con un’altra imbarcazione, dopo essere partito da Glasgow con un carico variegato, potrebbe aver custodito per oltre un secolo della birra ancora commestibile.
"La sapiente cura di un mastro birraio può restituire alle birre il loro sapore originario. Quello che avevano alla fine dell’Ottocento, quando vennero imbottigliate", così Keith Thomas che ha intenzione di provare l'incredibile esperimento.
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In parte sepolte nel limo e tutte perfettamente conservate. La scommessa in mano adesso agli scienziati della Brewlab, che proverano a riesumare le bottiglie con i colleghi dell’Università di Sunderland. Il loro compito sarà quello di estrarre il lievito ancora vivo da dentro le bottiglie. E usare quindi quello stesso lievito per ricreare la birra come era in origine. Già i primi test si sono rivelati incoraggianti e si è riusciti a stabilire che le birre contengono un lievito particolare che può fruttare bionde, rosse e scure con un tasso alcolico pari al 7,5 per cento.
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