L'auto precipita nel burrone, donna intrappolata sopravvive 5 giorni senza acqua né cibo

L'auto precipita nel burrone, donna intrappolata sopravvive 5 giorni senza acqua né cibo
di Federica Macagnone
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:41

Per cinque giorni ha atteso che qualcuno la salvasse. Mentre la vita e le forze scivolavano via, Robin Joyce Fancher, 49enne di Headland, nell’Alabama, si è aggrappata all'unico filo di speranza che aveva: la possibilità che qualcuno si accorgesse dell’auto accartocciata in cui era rimasta intrappolata. Una disavventura che Robin potrà raccontare ai suoi nipoti e che ha avuto inizio il 17 aprile, quando la donna è stata vista uscire di casa alle 10 del mattino a bordo della sua Mitsubishi Galant. Aveva in programma di andare all’ufficio postale, ma non è mai arrivata a destinazione: la sua auto ha sbandato ed è finita in un burrone. Il suo telefono è stato sbalzato fuori dall’abitacolo mentre lei, rimasta incastrata tra le lamiere, era impossibilitata a muoversi o a chiedere aiuto.

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Robin Joyce Fancher

L’allarme per la famiglia è scattato la sera del 18 aprile, quando Robin non si è presentata all’appuntamento con un’amica. «Abbiamo capito immediatamente che c’era qualcosa che non andava – ha raccontato Magen Heeder, la figlia di Robin – La mia mente ha iniziato a viaggiare e mi sono fatta prendere dal panico. Ogni giorno che passava perdevo sempre più la speranza. Mia madre ha dei problemi epatici e deve prendere tre pillole al giorno che per lei sono fondamentali. Ero convinta che, anche se l’avessimo ritrovata, ormai sarebbe stato troppo tardi. E invece c’è stato il miracolo».  
 
L’auto di Robin è stata avvistata in un fossato da un passante che ha chiamato immediatamente i soccorsi: lei era ancora incastrata tra le lamiere e i vigili del fuoco hanno lavorato per 90 minuti prima di riuscire a liberarla. Nonostante quasi 120 ore senza cibo, acqua e senza le sue medicine, Robin era viva e cosciente.
 
«Mia madre ha subìto una serie di gravi lesioni, tra cui un femore rotto e danni ai reni – ha concluso Magen – Quando mi hanno detto che l’avevano ritrovata sono scoppiata a piangere. Come sia sopravvissuta senza medicine, acqua e cibo per così tanto tempo, non lo capiremo mai. Io mi sarei arresa prima del secondo giorno, invece lei ha trovato la forza per andare avanti. Non vedo l'ora di sentire di nuovo la sua voce e non credo passeremo mai più un giorno senza parlare al telefono. I drammi di questo tipo aiutano davvero a unire le famiglie. Ci sarò per lei in ogni passo del suo percorso per rimettersi in piedi».
 

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