Maddie McCann, ecco gli 800 indizi su Christian Brueckner. Una «telefonata» del sospettato fra i più importanti

Maddie McCann, ecco gli 800 indizi su Christian Brueckner. Una «telefonata» del sospettato fra i più importanti
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Giovedì 2 Luglio 2020, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 14:56

La morte di Maddie McCann, piccola inglese svanita nel nulla in Portogallo a neppure 4 anni nel 2007 mentre era in vacanza con i genitori a Praia da Luz (Algarve), non è una vaga ipotesi investigativa, bensì uno scenario tristemente concreto. Fondato su prove.

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C’è voluta una dichiarazione esplicita della procura di Brunswick (Braunschweig), in Germania, l’autorità inquirente che nei giorni scorsi ha aperto dopo 13 anni le porte a una svolta sul caso puntando il dito contro un preciso sospetto, il tedesco oggi 43enne Christian Brueckner, per sgomberare il campo dal circo morboso dei titoli a sensazione della stampa popolare: tabloid britannici in testa.

L’anticrimine federale tedesco Bka ha raccolto oltre 800 indizi nell’ambito dell’inchiesta a carico di Christian Brueckner sulla scomparsa della piccola Maddie. Lo ha affermato Christian Hoppe, del Bka, ieri sera in una trasmissione della Zdf, che aveva trattato il caso un mese fa. Fra le tracce di maggiore importanza ci sarebbe una telefonata effettuata dal sospettato con il cellulare mentre si trovava a Praia da Luz. Brueckner è in carcere a Kiel per l’espiazione si un altro crimine sessuale.

Le indagini intanto proseguono, con gli investigatori tedeschi alla ricerca anche di un campione di saliva trovato nella stanza del resort in cui Maddie dormiva con i due fratellini quella sera di 13 anni fa in cui sparì mentre i genitori cenavano con amici in un locale vicino. Campione che, secondo quanto riporta SkyNews, Wolters vuol far riesaminare rispetto alla mancata traccia dei dna di Brueckner emersa dal risultato dei test svolti in Portogallo. Ma che la polizia lusitana parrebbe restia a concedere - secondo i media britannici - piccata per il fatto che il procuratore di Brunswick l’abbia velatamente criticata in questi giorni, accusandola d’essersi intestardita nei propri sospetti sugli stessi genitori della piccola vittima, finiti nel tritacarne mediatico-giudiziario in una prima fase della vicenda soltanto per aver lasciato «incustoditi» i figli nella stanza. E rimasti apparentemente sotto tiro anche dopo esser stati scagionati formalmente nel 2008, in assenza del minimo indizio.

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