Duello in tv, analisti concordi: «Netta vittoria di Macron più sicuro e competente». Le Pen in imbarazzo su Putin

Duello in tv, analisti concordi: «Netta vittoria di Macron più sicuro e competente». Le Pen in imbarazzo su Putin
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Giovedì 21 Aprile 2022, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 14:51

Il presidente uscente è apparso più tranquillo e a proprio agio, la sfidante è sembrata più incerta nei botta e risposta. Doveva essere la rivincita di 5 anni fa: 2 ore e mezzo di faccia a faccia in diretta tv a 4 giorni dal ballottaggio per le presidenziali francesi. Ma sin dalle prime battute, i ruoli sembrano simili a quelli che nel 2017 sancirono la vittoria di Emmanuel Macron contro Marine Le Pen.  Il faccia a faccia - oggetto di preparazione, discussioni e sorteggi alla presenza dei principali collaboratori dei candidati - è stata trasmessa da Tf1 e France 2 ed è stato visto da quasii 15,6 milioni di telespettatori. 

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Secondo gli analisti, alla fine delle due ore di dibattito, Macron ha riportato una «netta vittoria» nel confronto televisivo  con la sfidante Le Pen, dimostrando di avere «una visione forte per la Francia e per l'Europa» e di «essere di gran lunga più competente» della leader del Rassemblement National.

Ora però, di qui a domenica e anche oltre, se le cose andranno «bene», Macron dovrà continuare a lavorare sull'inclusività e sull'essere «all'ascolto» dei francesi, perché quello delle diseguaglianze nella società «è un tema che rimane» sostiene Sandro Gozi, eurodeputato eletto in Francia nelle file del partito di Macron, nel gruppo Renew Europe (Liberali).

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Gli ultimi sondaggi danno Emmanuel Macron al 56% contro Marine Le Pen al 54%, con il 3,2% di margine di errore. Macron è stato il primo dei due contendenti ad arrivare, sorridente e tranquillo, negli studi della trasmissione . Ha scambiato qualche battuta con i presentatori, poi è andato ad accogliere cordialmente, con un sorriso e una stretta di mano, l'avversaria, visibilmente tesa all'ingresso. Poi, i due si sono seduti ai rispettivi tavoli - a sinistra Macron, a destra Le Pen - e la sfida è cominciata in perfetto orario, con i francesi incollati al video. «Perché lei pensa di essere un miglior presidente per i francesi?» è stata la prima domanda per entrambi i candidati. «"Io sarò la presidente del rinascimento democratico - ha esordito Le Pen - sarò anche la presidente del quotidiano. Sarò la presidente del ripristino della concordia fra tutti i francesi, della giustizia, della fratellanza nazionale, della pace civile».

Macron ha attaccato subito sull'ecologia e sull'Europa: «la Francia sarà più forte se saprà cogliere la questione ecologica. E ha promesso di "rendere più forte l'Europa" se sarà rieletto alla presidenza della Repubblica. Ai primi scontri sul potere d'acquisto, tema preferito da Marine Le Pen per la sua campagna elettorale, la candidata della destra ha denunciato le prime incertezze. Soprattutto quando Macron ha attaccato: «Madame Le Pen, nel suo programma non appare nemmeno una volta la parola 'disoccupazione'». Marine Le Pen ha reagito con la proposta del suo programma che prevede di «restituire fra 150 e 200 euro al mese per ogni nucleo familiare».

Ma le scintille vere sono arrivate quando è planato sul dibattito il tema della guerra in Ucraina e del ruolo della Francia. Soprattutto quando Macron ha accusato Marine Le Pen di essere «dipendente dal potere russo» per essersi presentata candidata grazie al prestito di una banca russa. E, di conseguenza, né lei né altri del suo partito possono essere credibili «quando ci fossero decisioni difficili da prendere», ha aggiunto. Marine Le Pen ha reagito accusando il presidente e il potere in genere di non aver previsto un meccanismo attraverso il quale i candidati possano ottenere prestiti dalle banche francesi. E' seguito lo scontro sull'Europa, con Marine Le Pen che ha ribadito la posizione del suo partito: «Non c'è un popolo europeo, non c'è una sovranità europea, è lei, Monsieur Macron, che vuole parlare di sovranità europea e non di sovranità francese». «Voi non lo dite - ha incalzato Macron - ma volete far uscire la Francia dall'Unione europea». «Noi vogliamo l'Europa delle nazioni», ha risposto Le Pen. «Quindi diciamo che dite bugie su quello che proponete», ha replicato Macron. 

Nel dibattito di ieri sera, continua Gozi, è emersa «netta anche la divisione tra l'Europa sovrana, forte in materia digitale ed ecologica di Macron e la chiusura nazionalista di Marine Le Pen». Tuttavia Le Pen è apparsa più présidentiable rispetto al confronto di cinque anni fa, quando cadde, come ricorda oggi El Paìs, nella trappola tesagli dallo staff dell'avversario: dissero off the record ad alcuni giornalisti che Macron si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato, se Le Pen l'avesse insultato. Appresa la notizia, Le Pen e il suo staff cambiarono strategia: lei si lanciò all'attacco, per far sì che Macron se ne andasse e restasse una sedia vuota. Macron, invece, restò al suo posto, calmo, mentre Le Pen attaccava a vuoto, finendo per apparire aggressiva e poco adatta alla presidenza. Ieri, invece, come sottolineano stamani diversi media francesi, Le Pen è apparsa più dialogante e riflessiva: «Mi aspettavo di più da Marine Le Pen - risponde Gozi - rispetto al 2017 è rimasta più calma e meno aggressiva, ma mi aspettavo molta più competenza e solidità. Le sue proposte economiche, e soprattutto quelle ecologiche, non hanno retto l'urto del dibattito e anche da questo punto di vista credo che abbia perso la sfida». 

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