Macron non lascia il Sahel: «Decapitare i jihadisti»

Il presidente Macron
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Martedì 16 Febbraio 2021, 23:00

Decapitare» i gruppi jihadist affiliati ad Al-Qaida che seminano terrore nel Sahel ed esortare i Paesi della regione a un «sussulto» politico nonché a un ritorno dello Stato nei territori abbandonati nelle mani dei
jihadisti: questo il messaggio lanciato dal presidente Emmanuel Macron, nel suo intervento al summit del G5 Sahel (Mali, Burkina Faso, Niger, Mauritania e Ciad) di N'Djamena, durante il qu ha escluso un taglio immediato dell'attuale presenza francese di 5.100 uomini sul terreno. Fino a poche settimane fa, Parigi puntava ad una progressiva riduzione della sua presenza già da inizio 2021, richiamando i 600 soldati inviati in rinforzo un anno fa, ma al momento non si  Intervenendo in videoconferenza da Parigi, il capo delloStato ha invece promesso «un'azione rafforzata» per tentare di «decapitare» le organizzazioni affiliate ad Al-Qaida: il Gsim
(Gruppo di sostegno all'Islam e ai musulmani) e la Katiba Macina. A un anno dal vertice di Pau, nel sud-ovest della  Francia, «siamo riusciti a ottenere reali risultati nella zona delle tre frontiere», tra Mali, Niger e il Burkina Faso, si è compiaciuto Macron. L'organizzazione Stato islamico nel grande hara (Isgs), principale minaccia nella zona, ha «persoinfluenza e subisce numerose perdite», ha proseguito. Tuttavia, i gruppi legati ad Al-Qaida, il Gsim e la Katiba Macina, continuano a rappresentare un rischio e non è dunque il momento di tagliare, almeno «nell'immediato», il numero di effettivi impegnati nel quadro dell'operazione Barkhane. Macron non esclude «evoluzioni indubbiamente significative, atempo de bito, nel nostro dispositivo militare nel Sahel, ma non
nell'immediato».

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