Londra, fuggono da Windsor per un rave party: tredici guardie della Regina arrestate

Londra, fuggono da Windsor per un rave party: tredici guardie della Regina arrestate
di Francesca Pierantozzi
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 07:42

Perfino la Regina Elisabetta quest'anno ha dovuto rinunciare alla festa: i 94 compiuti il 21 aprile sono stati celebrati in sordina, dentro la bolla creata a Windsor per proteggerla dal Covid. Un castello a tenuta stagna presidiato notte e giorno dalle sue guardie, le Gallesi col tradizionale colbacco d'orso e la marsina rossa. Peccato che, al calar della sera, complice una bella serata di fine giugno, tolto il colbacco e pure la marsina, ben sedici soldati sui trenta della squadra che si è confinata con la Sovrana, hanno non solo fatto esplodere la bolla che doveva proteggere Sua maestà e il principe consorte Filippo (che con i suoi 99 anni è anche lui persona più che vulnerabile all'epidemia), non solo hanno infranto le regole nazionali allora in vigore sul lockdown, e quelle interne al loro reggimento - che chiedono totale fedeltà alla Regina ma si sono bellamente uniti a un pubblico di ragazzi festanti in un prato vicino, dando vita a un simpatico mini rave con alcol e cocaina.

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LE CONDANNE
La cosa, resa nota soltanto ora dai giornali britannici, ha portato al «più grosso numero di soldati mai carcerati in una sola volta per un singolo crimine». Per ora sono tredici le guardie condannate: l'accusa è aver infranto le regole del confinamento, essere venuti meno ai loro obblighi militari, aver messo in pericolo la Regina: si va dai 14 ai 28 giorni di prigione, assortita col taglio della paga per tutto il periodo del carcere. Nessuna clemenza per i quattro risultati positivi alla cocaina: quando usciranno dal carcere militare di Glasshouse, a Colchester, saranno radiati dal Reggimento e dall'esercito. «Le pene sono state molto severe» ha commentato una fonte, citata dai media. Il loro comandante, colonnello Henry Llewelyn-Lisher, ha chiesto di non avere indulgenza per una inaccettabile «disobbedienza». Altri tre ufficiali saranno giudicati nei prossimi giorni e difficilmente potranno sfuggire al carcere. I civili coinvolti nella festa vicina al castello, dovranno invece solo pagare la multa per aver infranto il lockdown, ovvero cento sterline. Lo scandalo è tanto più grande dal momento che la regina stessa aveva scelto di non fare nessuna festa nemmeno per i 99 anni del marito, il 10 giugno. Tutto il castello si era chiuso per proteggere i sovrani. Le Guardie gallesi avevano preso alloggio al Combermere Barracks, a Windsor, e hanno accettato di non incontrare né amici né familiari durante il confinamento per evitare di esporre al rischio del contagio la Regina e il Principe Filippo. Alla fine, però, non hanno più sopportato la clausura e una sera di fine giugno, smessa la divisa, sono usciti a «sgranchirsi», questa la tesi della Difesa, in un parco lì vicino. L'idea sempre secondo il resoconto fornito ai giudici militari era farsi una partita a calcio e al massimo una birra. Peccato che in quel momento e in quello stesso parco un gruppo di ragazzi avesse pensato di organizzare un rave. Le Guardie, invece di disperdere la folla e eventualmente sanzionare gli indisciplinati festanti, si sono uniti alla celebrazione venendo meno a qualsiasi obbligo di prudenza nei confronti della Regina.
 

 

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