Eileen, che aveva avuto nel 1997 un intervento al viso per rimuovere un tumore e soffriva di demenza vascolare, aveva cominciato ad assumere il farmaco dopo essersi fratturata un'anca nel settembre 2014. Fu la dottoressa Claire Wiles che, dopo aver letto frettolosamente le indicazioni di dosaggio, le prescrisse due capsule di colicalciferolo al giorno: una prescrizione che, nonostante avesse sollevato obiezioni da parte del personale che assisteva l'anziana, venne in seguito confermata. Quando la dottoressa Wiles andò in congedo di maternità, infatti, le prescrizioni vennero effettuate dal medico di famiglia, Ibrahim Syed. Una catena di errori in sequenza che hanno portato al decesso di Eileen, morta senza sapere che i medici che aveva intorno la stavano in realtà uccidendo inconsapevolmente.
«In 35 anni di carriera - dice il medico patologo Richard Shepherd - non credo di aver mai incontrato livelli di calcio nel sangue così alti. Non sono riuscito a trovare alcun motivo naturale per cui quei livelli fossero aumentati».
«Non mi ero resa conto di aver prescritto il dosaggio in modo errato - ha detto in lacrime la dottoressa Wiles rivolgendosi alla famiglia di Eileen - Mi dispiace tanto per gli errori che ho commesso e che hanno contribuito alla sua morte. Voglio solo dire che mi dispiace. Non riesco a dire altro».
«Se non fossi stato così sotto pressione in quel periodo - ammette il medico di famiglia Syed - avrei controllato meglio, ma va anche detto che in genere tendo a fidarmi delle prescrizioni fatte dai colleghi, specie se sono ripetute nel tempo. Se avessi controllato mi sarei reso conto che il dosaggio, nel caso della signora Cowles, era eccessivo. Questa tragedia è una dura lezione per tutti noi».
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