Fisco, appello degli scienziati:
stop iva su ricerca biomedica
E Magi presenta emendamento

Riccardo Magi
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Martedì 19 Novembre 2019, 18:58
ROMA Abolire l'IVA sui prodotti e le attrezzature per la ricerca biomedica senza finalità di lucro, come proposto con un emendamento al decreto fiscale dal deputato Riccardo Magi. È l'appello al governo di alcuni tra i più importanti nomi della ricerca in Italia, come il Presidente della Fondazione AIRC Pier Giuseppe Torrani, il Direttore Generale della Fondazione Telethon Francesca Pasinelli, il Presidente di Alleanza Contro il Cancro Ruggero De Maria, il Presidente della Rete Cardiologica degli IRCCS Elena Tremoli, Fabrizio Tagliavini Presidente della Rete IRCCS delle Neuroscienze e Neuroriabilitazione, il Rettore dell'Università degli Studi di Padova Rosario Rizzuto Rettore dell'Università degli Studi di Padova, e Michele De Luca co-Presidente dell'Associazione Luca Coscioni. «Sebbene gli investimenti in ricerca e sviluppo tra il 2000 e il 2016 siano cresciuti dall'1 all'1,4% del PIL, gli stanziamenti pubblici per la ricerca nello stesso periodo sono diminuiti dall'1,4% all'1% della spesa pubblica. L'Italia resta agli ultimi posti tra i Paesi industrializzati per gli investimenti in ricerca», si legge nel documento pubblicato sul sito dell'Alleanza Contro il Cancro. Anche «nella legge di bilancio per il 2020 c'è poco», «per questo facciamo appello al Governo, affinché approvi una norma dall'impatto limitato sul bilancio dello Stato che però libererebbe importanti risorse per la ricerca scientifica: l'esenzione dall'IVA sulle forniture di reagenti e apparecchiature per la ricerca effettuata senza finalità di lucro, a partire dal settore biomedico». «Su questo tema», proseguono i firmatari, «l'on. Riccardo Magi ha già preparato un emendamento aperto alla sottoscrizione trasversale di tutti i deputati, al fine di inserire la norma nella legge di conversione del decreto fiscale o nella legge di bilancio». Su questo tipo di forniture «non si applica l'IVA in Inghilterra e Svezia; in Germania sono esentati gli istituti di ricerca federali; in Spagna è previsto un meccanismo che restituisce a fine anno l'imposta versata; in Svizzera l'imposta è pari a solo il 7%», fanno sapere gli scienziati. Per Magi «è un'opportunità da non perdere, se fosse approvato questo emendamento si libererebbero almeno 150 milioni di euro l'anno da poter investire in ricerca scientifica».
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