A prima vista, tutto normale: un bel caschetto di capelli castano chiaro, lo sguardo birichino, il cane che gli scodinzola vicino, l'amore per le serie su Netflix, una passione per i Go-kart. Un bambino di undici anni come qualsiasi altro. Solo che Laurent Simons non ha appena sostenuto gli esami di quinta elementare: no, si è appena laureato in fisica a Anversa. In realtà in matematica starebbe pure avanti, e ha già cominciato, per conto suo, ad avvantaggiarsi in alcune materie del master, soprattutto biotecnologia.
I GIOCHI
Quando tira fuori le scatole dei giochi, non si tratta di banali Lego, ma elementi di circuiti elettrici.
IDEE CHIARE
Anzi: lui ha le idee parecchio chiare su quello che vuole fare da grande - cioè, più o meno, a 13 o 14 anni: «costruire organi artificiali per far vivere le persone più a lungo e curare le malattie». Come gli è venuta questa idea? Dai suoi nonni. Li adora, ma hanno qualche acciacco: «voglio che vivano a lungo». I suoi genitori non si fanno tanti problemi e hanno deciso di assecondare il genio del loro piccolo prodige. Anche a costo di fare la figura degli estremisti. Con l'Università di Eindhoven per esempio, dove Laurent si è iscritto a nove anni per seguire la facoltà di Ingegneria Elettrica, ci sono stati dei problemi: non hanno voluto farlo laureare prima del compimento dei dieci anni, anche se lui aveva finito tutti i suoi esami. Hanno evocato problemi di «plagio» in una ricerca. Ma anche e soprattutto una precipitazione giudicata «inopportuna»: una laurea a dieci anni non compiuti era sembrata agli accademici poco consona all'università. I genitori forse speravano di superare il record il Michael Kearney, che si laureò in antropologia prima di compiere un'età a due cifre. Alla fine Laurent, originario di Ostenda, ha finito la triennale a Anversa. E' qui probabilmente che continuerà gli studi (ma non esclude gli Stati Uniti), biforcando verso la medicina. «Ha un modo molto particolare di vedere le cose, sarebbe un peccato buttare via questo suo talento» dice il papà, dentista. Ciliegina sulla tort: Laurent ha una memoria più che prodigiosa, capace di assorbire così almeno raccontano le cronache trecento pagine di un manuale di fisica in un solo pomeriggio.
LIBERTÀ TOTALE
In compenso continua a frequentare alcuni amici delle elementari, ai quali consiglia di sbrigarsi: «glielo dico sempre, prima finite la scuola e meglio è». A chi gli chiede se non invidia un po' i suoi amichetti, magari prigionieri delle tabelline, però liberi di giocare e anche di soffrire per qualche insufficienza, lui assicura che no: «sono loro a essere invidiosi, perché vedono che io sono libero di fare quello che voglio e quando voglio» E quello che vuole soprattutto Laurent è studiare, capire le cose inventarne di nuove. «E' uno di quei ragazzi che si definiscono ad alto potenziale ha spiegato al settimanale belga Le Vif la dottoressa Bernadette de Bakker Non possiamo che sperare che partecipi lui stesso al progresso della scienza e che lavori nella ricerca».