Le donne spagnole dedicano ai lavori di casa e alla cura della famiglia più in generale, oltre il doppio di tempo dei loro connazionali uomini, cinque ore a due, secondo uno degli ultimi rapporti dell’Ocse, che conferma quanto era già noto, ossia che la differenza di genere è ancora persistentemente elevata a sfavore delle donne. E’ in questo contesto che il ministero delle Pari Opportunità spagnolo ha annunciato la creazione di una app per misurare la ripartizione del tempo speso per queste attività tra uomini e donne e, più in generale, tra tutti i componenti di una famiglia.
Lo ha fatto la segretaria di Stato Ángela Rodríguez, a Ginevra, davanti al Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazione contro le donne (CEDAW), presentando il IX rapporto sulle politiche di avanzamento dei diritti delle donne in Spagna.
GLI IMPEGNI
Senza dimenticare quel tipo di lavoro meno visibile ma che implica un importante impegno mentale, come preoccuparsi che in casa ci siano i prodotti utili per fare le pulizie, o si sia fatta la spesa di generi alimentari per preparare il pranzo a tutta la famiglia. Anzi, facendo luce su quelle attività che ricadono prevalentemente sulle donne nella crescita dei figli, come organizzare le loro feste di compleanno, aiutarli nei compiti a casa, occuparsi della loro cerchia di amicizie e degli impegni scolastici. La app sarà gratuita, intuitiva, pensata per il cellulare, ma disponibile su varie piattaforme. Per il momento è ancora poco più di una idea, si sta allestendo la gara per l’affidamento della sua realizzazione e si ritiene che sarà fruibile già dal prossimo settembre.
IL PIANO
L’idea di questa applicazione fa parte del Piano Corresponsabili, approvato dal governo spagnolo nel marzo 2021, come nuova politica pubblica del ministero delle Pari Opportunità, il cui obiettivo è aprire un percorso per il riconoscimento in Spagna del complesso degli impegni familiari, come un diritto di tipo universale, secondo l’ottica della legge sull’eguaglianza tra donne e uomini del 2007. La scommessa è quella di costruire un vero e proprio sistema integrale – un po’ sullo stile di quanto sta già accadendo in Argentina -, secondo una prospettiva di genere, intersezionale e dei diritti umani, per promuovere la corresponsabilità tra donne e uomini, tra lo Stato, il mercato, le famiglie e la comunità. Il Piano, dotato per il momento di circa duecento milioni di euro, si sviluppa con la collaborazione delle Comunità autonome, che dispongono delle competenze necessarie.
Secondo dati dell’Eurostat del 2019, per ogni uomo che abbandona il proprio lavoro remunerato per dedicarsi alla famiglia, ci sono 17 donne che lo fanno. Perciò il Piano vuole istituire una rete pubblica di lavoro per facilitare la conciliazione nelle famiglie con figli minori di 16 anni, creare lavoro di qualità nel settore, dove la presenza femminile è maggioritaria, e certificare l’esperienza professionale delle persone che, per ora, lavorano in questo ambito in modo informale.