Kosovo, chi sono i quattordici militari italiani Kfor Nato feriti negli scontri: appartengono al nono Reggimento alpini L'Aquila

Le unità di Kfor sono state impiegate da questo pomeriggio nel contenimento di violente manifestazioni nelle quattro municipalità del nord del Kosovo

Kosovo, chi sono gli undici militari italiani Nato Kfor feriti negli scontri: appartengono al nono Reggimento alpini L'Aquila
4 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Maggio 2023, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 21:26

Tra i 25 militari della Kfor rimasti feriti nei gravi scontri fra truppe Nato e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Kosovo, ci sono 14 militari italiani di cui tre sono gravi ma non in pericolo di vita. I militari italiani feriti rimasti feriti sono stati colpiti da molotov o altri dispositivi incendiari. È quanto si apprende da fonti qualificate, secondo cui la situazione sarebbe ancora di tensione e sarebbe in atto un contenimento delle frange più violente di dimostranti.

Kosovo, ecco chi sono i militari italiani feriti

I militari Nato della Kfor italiani rimasti feirti appartengono al nono Reggimento alpini L'Aquila.

A riferirlo è lo Stato Maggiore della Difesa, confermando che i militari del contingente italiano hanno riportato ferite da trauma e ustioni dovute all'esplosione di dispositivi incendiari.

Il nono Reggimento alpini L'Aquila

Il Nono Reggimento Alpini “L’Aquila” è una prestigiosa unità dell’Esercito Italiano con una lunga storia di servizio e dedizione. Il Reggimento è di stanza all’Aquila e fa parte della Divisione “Tridentina”.
Fondato nel 1887, il Nono è specializzato nella guerra in montagna e ha partecipato a numerose operazioni di difesa del territorio italiano. Gli alpini del Reggimento sono noti per la loro abilità nell’affrontare le condizioni difficili e i terreni impervi delle Alpi italiane.

È un Reggimento altamente addestrato e versatile, in grado di svolgere una vasta gamma di missioni, dalla difesa territoriale alle operazioni internazionali di peacekeeping. I suoi soldati sono rigorosamente selezionati e sottoposti a un addestramento intensivo per affrontare le sfide uniche delle montagne.

Il Nono Reggimento Alpini “L’Aquila” ha una forte connessione con la comunità locale ed è attivamente coinvolto in progetti di assistenza civile e soccorso in caso di calamità naturali come è accaduto nel terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. I suoi alpini sono amati e rispettati per la loro professionalità, il loro spirito di corpo e la loro dedizione al servizio.

La mascotte del Reggimento è l’uccello aquila, simbolo di forza, agilità e coraggio, che rappresenta l’essenza degli alpini. E’ stato insignito di numerose decorazioni e riconoscimenti per il suo servizio sul campo, dimostrando il suo impegno nella difesa della nazione e il suo ruolo di eccellenza all’interno delle forze armate italiane.

 

Come stanno

I feriti, subito soccorsi dalle unità mediche di Kfor, sono attualmente sotto osservazione del personale sanitario che ne sta accertando le condizioni. Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, segue l'evoluzione della situazione per il tramite del Comando operativo di vertice interforze ed esprime vicinanza ai militari feriti e ai loro famigliari. Le unità di Kfor sono state impiegate da questo pomeriggio nel contenimento di violente manifestazioni nelle quattro municipalità del nord del Kosovo.

Le truppe Nato Kfor in Kosovo

Questa mattina la missione Nato Kfor aveva già incrementato la propria presenza nei quattro Comuni del Kosovo settentrionale, a seguito degli ultimi sviluppi nell'area, dove sono stati feriti 41 militari, tra cui 11 italiani. Kfor aveva invitato tutte le parti ad astenersi da azioni che potrebbero infiammare le tensioni o causare un'escalation. Il Comandante di Kfor, il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia, è in stretto contatto con i suoi principali interlocutori, tra cui i rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni di sicurezza in Kosovo, lo Stato Maggiore delle Forze armate serbe, nonché la Missione Eulex e altri rappresentanti della comunità internazionale. Kfor ha anche esortato Belgrado e Pristina a impegnarsi nel dialogo guidato dall'Unione Europea per ridurre le tensioni, unica via per la pace e la normalizzazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA