Koons batte Hockney, artista vivente più pagato: Coniglio battuto a 91,1 milioni da Christie's

Koons batte Hockney, artista vivente più pagato: Coniglio battuto a 91,1 milioni da Christie's
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Giovedì 16 Maggio 2019, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 10:28

Jeff Koons batte David Hockney e diventa l'artista vivente più pagato di sempre. Alle aste di New York un «Coniglio» in inox realizzato dall'ex marito di Ilona Staller nel 1986 è stato battuto da Christiès per 91,1 milioni, quasi un milione di dollari in più di quanto realizzato lo scorso novembre dal dipinto di Hockney del 1972 «Ritratto di artista (con due figure)». Ad aggiudicarsi l'opera, ispirata da un giocattolo gonfiabile per bambini ma che secondo i critici allude anche a opere canoniche di Constantin Brancusi, Marcel Duchamp e Andy Warhol, è stato il gallerista Robert Mnuchin, il padre del ministro del Tesoro Steven Mnuchin, seduto in sala accanto al collezionista Peter Brant e al gallerista Jeffrey Ditch. 

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Il coniglio, l'ultimo tuttora in mani private, fa parte di una serie di tre più una prova d'artista altrimenti finite alla Broad Foundation di Los Angeles, il Museo di Arte Contemporanea di Chicago e il Museo Nazionale del Qatar: a metterlo in vendita erano stati gli eredi del leggendario editore di Condé Nast, S.I. Newhouse, morto nel 2017. La stima di partenza era di almeno 50 milioni. Il prezzo pagato conferma lo status delle sculture metalliche di Koons come trofei per miliardari. Hockney in novembre aveva superato il precedente record detenuto dallo stesso Koons nel 2013 con il «Balloon Dog (Orange)» degli anni '90, battuto all'asta per 58,4 milioni di dollari. 



Per Koons è anche una convalida personale a dispetto degli alti e bassi e delle polemiche che lo hanno accompagnato per buona parte della sua carriera. Nel 2017 un calo di richieste per le sue ultime opere lo aveva costretto a licenziamenti e al trasloco in uno studio più piccolo. Erano scesi anche i prezzi alle aste: dal 2014, l'anno della retrospettiva al Whitney, l'opera più pagata era stata un «Play Doh» di alluminio, battuto per 22,8 milioni. In tutto l'asta di Christiès ha portato a incassi per oltre 538 milioni di dollari, 51 lotti venduti su 56, e una serie di primati, tra cui i record personali all'asta di Robert Rauschenberg («Buffalo II» pagato oltre 88 milioni di dollari), Louise Bourgeois («Spider» da 32 milioni e il secondo prezzo più alto per un'artista donna a un asta) e Frank Stella («Point of Pines», 28 milioni di dollari).

Significativo il Rauschenberg che evoca le tensioni politiche dopo l'assassinio di JFK. Veniva dalla raccolta dei collezionisti di Chicago Robert e Beatrice Mayer, che lo avevano acquistato nel 1965 da Leo Castelli, e ha sbaragliato il record precedente per un'opera dell'artista americano stabilito nel 2015 a 18,6 milioni di dollari.


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