Klubradio chiusa, l'Ue si appella a Budapest: «Motivazioni discutibili». E la redazione si sposta online

Klubradio chiusa, l'Ue si appella a Budapest: «Motivazioni discutibili». E la redazione si sposta online
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 14:58

L'Unione europea ha condannato la chiusura dell'emittente ungherese Klubradio, l'unica che critica apertamente la maggioranza del premier Viktor Orban. La radio ungherese ha infatti chiuso ufficialmente stanotte, dopo il ritiro della licenza a seguito di un ritardo nel notificare alle autorità quanta musica ungherese avrebbe mandato in onda. Un'inadempienza che in Ungheria viene punita, ma che sembra venga infranta regolarmente anche da altre emittenti. Motivazioni ritenute «molto discutibili», che hanno spinto le autorità europee ad appellarsi direttamente a Budapest: «Quando l'Ungheria applica le norme Ue sulle frequenze - scrive Christian Wigand, uno dei portavoce della Commissione europea - dovrebbe rispettare la carta dei diritti fondamentali, che includono la libertà di espressione, informazione e di impresa», così Wigand. L'Ue ha poi chiesto all'Ungheria di consentire a KlubRadio di continuare a trasmettere, specificando che le frequenze «possano continuare a essere utilizzate» evitando così dei «danni irreparabili al padrone delle frequenze».

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La sfida a Orban

Poco prima di cessare le trasmissioni, Arato ha salutato gli ascoltatori esprimendo la sua rabbia contro Orban per la decisione di silenziare la radio, e la redazione ha scandito con un conto alla rovescia gli ultimi secondi di vita delle trasmissioni sul canale consueto. Mezz'ora dopo la chiusura è stato inviato un messaggio su un gruppo Facebook creato apposta: «Tra le 22:00 e le 23:59 l'Editoriale di Radio News dirà addio alla frequenza analogica 92,9. In diretta dallo studio su Facebook con i nostri spettacoli fino a mezzanotte. Klubradio non tace, va solo online», si legge nel post pubblicato dagli amministratori della pagina.

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Silenziata sulle frequenze analogiche, Klubradio ha deciso infatti di continuare ad andare in onda, in streming, sfidando Orban dalla sua piattaforma digitale. Andras Arato il direttore e proprietario di Klubradio ha trasmesso in segno di protesta l'Inno alla Gioia, l'inno ufficiale dell'Unione europea. Lo riporta il giornale indipendente online Index.

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