La guerra di Kharkiv: Piazza della Libertà in macerie, raid sui palazzi governativi. «È come Sarajevo»

La guerra di Kharkiv: Piazza della Libertà in macerie, raid sui palazzi governativi. «È come Sarajevo»
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Martedì 1 Marzo 2022, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 00:03

La città martire può vedere il suo aguzzino all'orizzonte. I russi sono sempre stati a un tiro di schioppo, il confine dista appena una quarantina di chilometri. Ma adesso a Kharkiv spuntano dappertutto, sui tank per le strade e soprattutto dal cielo, dove sfrecciano i bombardieri pesanti Sukhoi Su-34 che seminano il terrore. Raid «assolutamente disgustosi», che ricordano alcuni degli attacchi a Sarajevo, accusa il premier britannico Boris Johnson. Nel mirino finiscono edifici governativi ucraini e semplici condomini: solo da quando oggi è spuntato il sole, i morti sono una ventina. Hanno fatto a pezzi anche Piazza della Libertà, il simbolo della città, tra le dieci più grandi d'Europa, che adesso è un tappeto di macerie e detriti.

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Il dramma di Kharkiv: raid sui palazzi governativi

Erano appena passate le otto del mattino quando il palazzo del governo locale si è trasformato in una palla di fuoco. L'obiettivo, secondo il comando operativo di Kiev, era proprio quello di decapitare le strutture di vertice: il governatore Oleg Synegubov e la sua squadra, incaricata della difesa della città. Il missile che ha colpito l'edificio ha provocato almeno 10 morti e ferito più di altre 20 persone, anche perché accanto passavano numerose auto e la deflagrazione è stata talmente potente da danneggiare palazzi lontani decine di metri. «Lanciare un razzo nella piazza centrale di Kharkiv è stata una vera e propria azione terroristica. Così, la Russia è diventata uno stato terrorista», è la denuncia il presidente Volodymyr Zelensky.

Nel pomeriggio è arrivato un altro raid dell'aviazione di Mosca, che stavolta ha colpito direttamente un edificio residenziale di cinque piani, distruggendolo parzialmente e uccidendo almeno altre 8 persone. Altre 24 sono rimaste ferite, in ospedale è finito anche un bimbo, secondo i servizi d'emergenza locali. «Sembra proprio un'atrocità commessa deliberatamente contro un centro civile», accusa ancora Johnson.

 

Non ne dubita neppure l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, anche se Mosca continua a negare di prendere di mira obiettivi e infrastrutture civili. «I bombardamenti contro civili a Kharkiv violano le leggi di guerra», denuncia Josep Borrell, promettendo vicinanza «in questi drammatici momenti». Il martellamento sulla seconda città dell'Ucraina non dà tregua. Quasi un milione e mezzo di persone - moltissimi russofoni - chiuse in casa, nascoste nei bunker, in preda al terrore. Si esce solo per le necessità essenziali e rifornirsi di cibo, quando si trova. Il centro resta sotto una pioggia di missili Grad e Cruise, ma in qualche modo continua a reggere. Domani si torna a trattare. Ma intanto, nella notte che cala a Kharkiv si sente ancora solo l'eco delle bombe.

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