Kevin Chiappalone, estremista simpatizzante di Casapound va a combattere in Ucraina: indagato dalla Procura. «È un mercenario»

Accusato di essere un mercenario per la resistenza ucraina

Genova, primo italiano indagato per arruolamento con l'Ucraina: è un ragazzo di 19 anni simpatizzante di Casa Pound
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Mercoledì 10 Agosto 2022, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 01:50

Si chiama Kevin Chiappalone il primo italiano indagato per essersi recato in Ucraina a combattere con la resistenza. È di Genova, ha 19 anni ed è simpatizzante del movimento di estrema destra CasaPound. Le accuse che gli vengono rivolte dal sostituto procuratore Marco Zocco della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo sono quelle di essere un mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina. Il giovane rischia una condanna da due a sette anni. L'indagine della Digos era partita dopo le dichiarazioni del giovane al settimanale Panorama in cui annunciava di voler partire per difendere l'Ucraina dopo avere sentito Putin che parlava di «denazificare il Paese».

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Le indagini

Stando alle indagini il 19enne, durante il mese di maggio sarebbe partito per il fronte senza alcun tipo d'esperienza militare o nell'uso delle armi. L'unica conoscenza nel campo delle armi riguardava quelle da softair, una passione a cui spesso si dedicava. In Ucraina pare sia entrato attraverso i varchi del confine polacco. Attualmente il ragazzo si troverebbe nel Donbass, dove da qualche settimana si è spostato l'epicentro del conflitto.

Il giovane, per adesso, sarebbe l'unico indagato, anche se gli inquirenti stanno cercando di capire se vi siano altri mercenari e se addirittura dietro la partenza del ragazzo ci sia una rete illegale di reclutatori.

La Digos ha interrogato diverse persone di CasaPound in Liguria. Kevin Chiappalone da quanto emerso avrebbe fatto tutto da solo tramite internet. Sarebbe arrivato in Polonia con l'aereo e da lì, in pullman, avrebbe raggiunto il fronte. A Genova era già stata avviata una inchiesta su un giro di mercenari filorussi, partiti dopo il conflitto del 2014. Tra questi figura Andrea Palmieri, «il generalissimo», latitante, deve scontare 5 anni per aver fatto da reclutatore. Ex capo ultrà del gruppo Bulldog della Lucchese, estremista di destra, attualmente si troverebbe anche lui in Donbass.

I "veterani" del Donbass

Dal 2014, sarebbero tanti i voolontari che sono partiti verso l'Ucraina, i cosidetti "veterani del Donbass", che a differenza del 19enne sono partiti ormai da anni e combattono al fianco dei separatisti filo russi, tra questi figurano: Massimiliano Cavalleri detto "Spartaco" e Gabriele Carugati, soprannominato "Arcangel", un ex addetto alla sicurezza di un centro commerciale in Lombardia figlio di Silvana Marin, ex dirigente della Lega a Cairate. Dovrebbero essere ancora lì a combattere al fianco dei russi. A fine marzo era stato ucciso l'ultrà del Venezia, Edy Ongaro, dal 2015 tra le fila dei separatisti filorussi.

Tra i filo ucraini troviamo invece Giuseppe Donini, 52enne di Ravenna che era con il battaglione Azov. Con lui c'era Valter Nebiolo, che invece è rientrato in Italia. Nei conti degli italiani rientra anche Volodymyr Borovyk, che dal 2004 vive a Roma dove lavora in un Caf. Il trentottenne, moglie e tre figli piccoli nati nella Capitale, è tornato nel suo Paese, a Chernivtsi, e si è arruolato nella difesa territoriale. A fine aprile era tornato in Italia, Ivan Luca Vavassori, l'ex calciatore di 29 anni andato a combattere nelle brigate internazionali, a fianco dell'esercito di Kiev.

 
 
 

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