Animali contagiati da veleno misterioso in Kamchatka. «Malati anche surfisti»

Kamchatka, animali marini morti e surfisti malati: «Nell acqua un veleno misterioso»
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Ottobre 2020, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 11:47

Centinaia di animali marini morti, surfisti con febbre e tosse. Colpa dell'acqua dell'oceano. Il materiale raccolto sulla contaminazione delle acque al largo della penisola della Kamchatka, nell'estremo oriente russo, è stato inviato al Comitato investigativo russo per l'apertura di un'inchiesta: lo riferisce l'agenzia Interfax citando le autorità locali. Nei giorni scorsi i media hanno dato notizia di una contaminazione del mare in alcune zone al largo della Kamchatka che ha provocato la morte di alcune creature marine. Non solo. Dalla spiaggia della penisola è arrivato l'allarme dei surfisti che sono stati i primi ad accorgersi che qualcosa non andava. In molti dopo il bagno hanno accusato problemi alla vista (ad alcuni sono state diagnosticate ustioni oculari), tosse, nausea e febbre alta. 

LEGGI ANCHE Clima, presenza anomala dopo il caldo: la Niña in autunno divide l'Italia tra pioggia e siccità

LEGGI ANCHE Pinguini in Antartide decimati, in alcune colonie esemplari in calo sino al 77%

È in corso un disastro ambientale in corso in Russia, aveva riferito Greenpeace attraverso una spedizione di alcuni suoi attivisti presenti in Kamchatka, la penisola nell'estremo oriente russo, dove sono state raccolte «testimonianze dirette dell'inquinamento del mare, ancora di origine ignota», sulla «spiaggia di Khalaktyrsky e altre baie vicine, e che si sta muovendo verso un sito Unesco patrimonio dell'umanità, "I vulcani di Kamchatka"».

Foto e video raccolti dalla squadra di Greenpeace mostrano un inquinamento «di origine e provenienza ignota. Al momento gli attivisti sono riusciti a ispezionare le baie a sud di Petropavlovsk-Kamchatsky». Viene riferito di «animali morti anche sulle spiagge, del cambiamento di colore e densità dell'acqua», e di presenza di «prodotti petroliferi».

Nei giorni scorsi - viene riferito - «l'oceano nella regione della Kamchatka è stato inquinato in circostanze non ancora chiare: le spiagge erano ricoperte di animali marini morti portati a riva dalla corrente e l'acqua ha cambiato colore e densità». «Abbiamo osservato in vari punti una schiuma giallastra sulla superficie del mare. E, oltre a ciò, l'acqua stessa era opaca - spiega Vasily Yablokov di Greenpeace Russia - in uno dei luoghi ispezionati, abbiamo trovato animali morti. Un certo volume di inquinanti si muove lungo la costa non solo in superficie, ma anche in profondità».

Greenpeace racconta che, «dopo le prime verifiche» delle autorità locali, «l'acqua conteneva una quantità di prodotti petroliferi quattro volte superiore ai limiti massimi consentiti e il fenolo in concentrazione 2,5 volte più alta rispetto ai limiti. Vista la gravità della contaminazione sono già stati avviati diverse indagini, mentre l'ufficio del procuratore generale ha annunciato che sta prendendo il controllo della gestione dell'inquinamento in Kamchatka. Le autorità locali e di vigilanza hanno raccolto campioni per le analisi di laboratorio di cui si attendono i risultati». Greenpeace chiede «al governo russo di prestare attenzione ai frequenti incidenti» e di «rafforzare le politiche ambientali adottando un programma a lungo termine di trasformazione verde dell'economia russa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA