«All'inizio ci sembrava di scendere normalmente, poi però abbiamo cominciato a cadere a precipizio» ha raccontato Jaime Montemayor, 50 anni, uno dei sopravvissuti. Miracolosamente, la caduta dell'abitacolo si è fermata all'undicesimo piano. E neppure troppo bruscamente, anzi: l'atterraggio è stato abbastanza dolce da garantire l'incolumità di tutti.
La loro avventura però non era terminata. L'ascensore, velocissimo nel compiere l'intero tragitto in meno di un minuto, in realtà si era fermato nello spazio tra un piano e l'altro, irraggiungibile per i soccorritori. Chiusi nell'abitacolo, i passeggeri sono riusciti a inviare messaggi di sos con il telefonino. Dopo un po' sono arrivati i vigili del fuoco, e si sono resi conto che per estrarre i sei poteva esserci un'unica strada: abbattere un muro. «Sentivamo un rumore, un “clac clac”, e ci siamo accorti che all'interno dell'ascensore stava filtrando della polvere» descrive ancora Montemayor. I sei urlavano e piangevano, finché finalmente non hanno visto gli uomini del Chicago Fire Department aprire la porta dell'ascensore dopo aver bucato la parete di cemento.
Un'inchiesta dovrà chiarire le cause dell'incidente, anche se da un primo esame si è ipotizzata la rottura di un cavo. In tutti gli ascensori moderni però ci sono più cavi e un sistema frenante di sicurezza che rende pressoché impossibile lo schianto al suolo. Non a caso sono considerati uno dei mezzi di trasporto più sicuri del mondo, e secondo le statistiche ci sono più probabilità di morire scendendo le scale a piedi che in ascensore.
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