Jo Cox, uccisa per la Brexit, “torna” in Parlamento grazie alla sorella minore

Jo Cox, uccisa per la Brexit “torna” in Parlamento grazie alla sorella minore
di Chiara Bruschi
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Sabato 3 Luglio 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 20:58

«Se riuscirò ad essere brava la metà di quanto lo è stata Jo, ne sarò orgogliosa». Kim Leadbeater è la nuova rappresentante in parlamento della comunità di Batley and Spen, contea del West Yorkshire. La candidata laburista ha soffiato il seggio al rivale conservatore Ryan Stephenson, dato per vincitore fino all'ultimo, per soli 323 voti. La notizia importante però è che la neo eletta è la sorella minore di Jo Cox, deputata laburista uccisa a soli 42 anni il 16 giugno 2016 con un colpo di pistola, sparato da un estremista di destra sul finire di una campagna referendaria durissima in cui il popolo britannico era stato chiamato a decidere se rimanere o lasciare l'Unione Europea.
L'AGGRESSIONE
Jo Cox, europeista, era stata raggiunta da tre colpi di arma da fuoco e numerose coltellate mentre si recava a un appuntamento nella sua stessa costituency, un'aggressione premeditata, come accerterà poi la magistratura che lo condannerà all'ergastolo alcuni mesi dopo, dal nazionalista Thomas Mair, affiliato a un gruppo neonazista.

Jo Cox, la sorella e i figli

Un omicidio che aveva scosso l'intero mondo politico e che aveva portato alla sospensione della campagna oramai agli sgoccioli. Per la Brexit, infatti, si è votato pochi giorni dopo, il 23 giugno.
«Ho lavorato per quattro anni con la Jo Cox Foundation ha detto la nuova parlamentare alla stampa con l'obiettivo di unire le persone della nostra comunità e volevo costruire il nostro progetto partendo da qui.

Ho visto tanta cattiveria in questa campagna elettorale, ci sono divisioni nella nostra comunità che devono essere sanate».

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Nel suo discorso si è poi detta felice che i cittadini di Batley and Spen abbiano scelto di votare per «la speranza» invece della «divisione». E ha poi citato i due nipoti, figli della sorella, rimasti senza la mamma a soli due e cinque anni. «Non vedo l'ora di abbracciarli appena li vedo», ha detto emozionata prima di ringraziare la polizia di cui, ha precisato, ha avuto bisogno più che mai nell'ultimo periodo.


Del clima teso citato da Kim Leadbeater ha parlato anche Brendan Cox, marito di Jo e cognato della neo eletta, che ha sottolineato come alcuni candidati abbiano «gettato benzina sul fuoco, creato antagonismi tra le persone piuttosto che riappacificare. È un gran giorno, siamo tutti incredibilmente orgogliosi di Kim ha detto alla Bbc è stata molto coraggiosa a farsi avanti non solo dal punto di vista della sicurezza, visto quello che è accaduto a Jo, ma anche perché la campagna è stata molto aggressiva e dolorosa in certi momenti». Il riferimento è a numerosi episodi di intimidazione ai danni dei laburisti impegnati nella campagna. L'ultimo è avvenuto poco prima delle elezioni, quando alcuni attivisti sono stati aggrediti con lanci di uova e colpi alla testa.

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L'OMICIDIO
Classe 1976, Kim ha due anni in meno della sorella Jo ed è figlia di un operaio e di una segretaria scolastica. Si occupava di altro quando l'omicidio ha sconvolto la sua famiglia e l'ha convinta a dare una sterzata alla sua vita. L'iscrizione al partito guidato da Keir Starmer, per esempio, risale a pochi mesi fa. E per il successore di Jeremy Corbyn, che guida l'opposizione con fatica fin dal suo insediamento, questa vittoria rappresenta una boccata d'aria. Il leader laburista, al fianco della neo eletta, ha parlato di una campagna «avvelenata con odio, divisione, disinformazione, bugie, minacce e intimidazioni». E ha poi definito la vittoria «un inizio». «I laburisti sono tornati», ha detto trionfante.
 

 

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