Italiana di 30 anni trovata morta su una spiaggia in Marocco: ipotesi annegamento

Italiana di 30 anni trovata morta su una spiaggia in Marocco: ipotesi annegamento
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Domenica 5 Gennaio 2020, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 00:35

Una turista italiana di 30 anni, Eva Valerio, è stata trovata morta sulla spiaggia di Dakhla, in Marocco. La donna, originaria di Thiene nel vicentino, era nella località turistica, meta dei surfisti nel sud del Marocco, per trascorrere le vacanze in camper con un amico marocchino. È stato proprio l'amico a dare l'allarme quando due sere fa, la ragazza non ha fatto ritorno al camper. Le indagini - si apprende da fonti locali - non escludono nessuna pista anche se per ora si segue quella dell'incidente. La più probabile, a quanto si apprende in Italia, sarebbe quella dell'annegamento.

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Le ricerche sono partite immediatamente e sono durate fino a questo pomeriggio. Ô stata la Gendarmeria reale marocchina a ritrovare il corpo della donna, sulla spiaggia di Boutahla, al 31mo chilometro della laguna di Dakhla. L'amico della donna, che ha contribuito alle ricerche, è sotto interrogatorio mentre il procuratore della regione di Dakhla ha disposto l'autopsia che verrà effettuata al nosocomio di Agadir. La Farnesina, in stretto raccordo con l'Ambasciata d'Italia a Rabat e il Consolato Generale a Casablanca, sta seguendo con la massima attenzione la vicenda.

Le nostre rappresentanze diplomatico-consolari, sottolineano al Ministero degli Esteri, si mantengono in stretto contatto con le Autorità locali, che stanno svolgendo le opportune verifiche del caso, e con i familiari della vittima, a cui stanno fornendo ogni possibile assistenza. A riferire dell'ipotesi annegamento è stato Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene, il paese di cui era originaria la vittima, anche se ha precisato di aver appreso che le autorità marocchine stanno svolgendo ulteriori accertamenti. La donna risiedeva a Montecchio Precalcino, un comune confinante con Thiene. Qui nel pomeriggio, su richiesta della Farnesina, si erano recati i carabinieri per informare della disgrazia la famiglia

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