«Oggi ha vinto la democrazia, ha vinto Istanbul». Quando Ekrem Imamoglu sale sul podio per rivendicare la vittoria, al suo comitato elettorale scoppia la festa. Stavolta non potranno esserci ricorsi a cancellarne l'elezione, come era avvenuto con il colpo di spugna sul voto del 31 marzo. Alla fine ce l'ha fatta: con il 54% delle preferenze, è lui il nuovo sindaco di Istanbul, capace di strappare a Erdogan il cuore economico, culturale e simbolico della Turchia. E di infliggergli la peggiore sconfitta da quando è al potere.
Turchia: Istanbul di nuovo alle urne per il Sindaco dopo l'annullamento del voto del 31 marzo
Ha trionfato là dove l'ascesa del Sultano era cominciata 25 anni fa, proprio come sindaco. Una batosta ancor più dura perché arriva per la seconda volta, dopo che a molti, anche dentro l'Akp del presidente, la cancellazione delle amministrative era apparsa una mossa avventata, se non disperata. E la sua Istanbul, da stasera un pò meno sua, lo ha punito. Imamoglu ha vinto con un vantaggio di dieci punti sull'ex premier Binali Yildirim, che stavolta ha subito ammesso la sconfitta. Non ci saranno riconteggi né ricorsi.
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L'ennesima conferma di un approccio che punta a superare le vecchie fratture. Dalle urne esce un quadro inedito per la politica turca, in grado di cambiarne gli equilibri nel lungo termine. Perché la conferma del successo a Istanbul, dove vive un quinto dei turchi e si produce un terzo della ricchezza nazionale, arriva dopo che l'opposizione aveva già conquistato la capitale Ankara e tutta la fascia mediterranea, oltre alle tradizionali roccaforti nell'Egeo.

I centri economici del Paese sono ora in mano all'opposizione, e per l'Akp si preannuncia l'inizio di una nuova stagione in cui la gestione del potere sarà certo meno agevole. Erdogan, intuendo forse il clima sfavorevole, in questa campagna bis è stato quasi del tutto assente, e potrebbe ora cercare di sminuire la portata nazionale del voto. Intanto Imamoglu è a lui che si è rivolto nel suo primo discorso dopo la vittoria: «Signor presidente, sono pronto a lavorare in armonia con lei per servire Istanbul».

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