Israele riapre le frontiere, niente più mascherine all'aperto

Israele riapre le frontiere, niente più mascherine all'aperto
di Raffaele Alliegro
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Martedì 13 Aprile 2021, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 17:01

Dopo il successo della campagna vaccinale Israele sta ritornando alla normalità. Nei prossimi giorni, infatti, chi è in strada non dovrà più usare la mascherina. Da maggio verranno riaperte le frontiere per i turisti stranieri vaccinati che viaggiano in gruppi organizzati. E gli studenti torneranno nelle aule: l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che le lezioni in presenza riprenderanno a pieno regime, mentre fino ad ora i ragazzi erano stati ammessi in classe soltanto in piccoli gruppi; verrà anche introdotto un sistema di monitoraggio per rilevare rapidamente le infezioni.

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A partire dalla settimana prossima, quindi, in Israele non sarà più obbligatorio indossare la mascherina all'aperto.

Lo ha annunciato la responsabile della salute pubblica, Sharon Alroy-Preis. Bisognerà comunque portare sempre con sé la mascherina ancora per un po', perché sarà sempre obbligatoria al chiuso e nel caso di assembramenti. «Non sappiamo se chi si trova vicino a noi è infettato o no, se è vaccinato. Gli spazi chiusi sono ancora rischiosi. Per questo le mascherine rimarranno con noi», ha spiegato. L'annuncio arriva mentre si cominciano a ridurre le restrizioni di fronte ai buoni risultati della campagna vaccinale. Israele infatti sembra aver raggiunto una sorta di immunità di gregge. Lo ha detto Eran Segal, biologo computazionale del Weizmann Institute secondo cui il numero dei casi giornalieri di Covid è sceso del 97% dopo la campagna vaccinale. «È possibile che il Paese abbia raggiunto una sorta di immunità di gregge e, a prescindere, abbiamo un'ampia rete di sicurezza. Penso che questo renda possibile rimuovere immediatamente alcune delle restrizioni». Secondo i dati del ministero della sanità dell'11 aprile scorso, nelle precedenti 24 ore le nuove infezioni erano state 86 con un tasso di positività dello 0,8%. I casi attivi della malattia nel Paese tre giorni fa erano 3.890 con 263 persone in condizioni gravi.

Non a caso Israele sta muovendo i primi passi anche verso la riapertura al turismo. Dal 23 maggio i viaggiatori stranieri vaccinati potranno entrare nel Paese in gruppi organizzati. L'annuncio, riporta il Times of Israel, è arrivato dai ministri della Salute e del Turismo e si è scelto di “aprire” in una prima fase ai gruppi perché sono più facili da monitorare. Chi vuole recarsi in Israele, si legge, dovrà sottoporsi a un test molecolare per il coronavirus prima dell'imbarco in aereo e poi all'arrivo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dovrà sottoporsi a test molecolare e sierologico. Le autorità israeliane stanno negoziando con diversi Paesi per il riconoscimento dei certificati di vaccinazione, in modo da eliminare la necessità del sierologico all'arrivo. I confini israeliani sono chiusi da un anno, con alcune eccezioni, ai cittadini stranieri.

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