Israele e Palestina, si rischia una terza Intifada? Perché la soluzione dei due Stati è ai minimi storici

Il 61% dei palestinesi e il 65% degli ebrei israeliani hanno dichiarato di ritenere che una terza intifada sia ormai all'orizzonte

Israele e Palestina, si rischia una terza Intifada? Sondaggio congiunto ebrei-arabi: «La soluzioni dei due Stati è ai minimi storici»
di Marta Giusti
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Domenica 29 Gennaio 2023, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 09:08

Cosa sta succedendo in Medio Oriente? È in corso una escalation, cioè un peggioramento del conflitto israelo-palestinese? Ma la domanda che più si fanno gli analisti in queste ore è: si sta rischiando una Terza Intifada?

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A Neve Yaakov si è consumato il peggior attacco terroristico palestinese contro gli israeliani degli ultimi 15 anni e ha lasciato Israele sconvolto. La sparatoria è avvenuta un giorno dopo che nove palestinesi sono stati uccisi in un'importante incursione israeliana nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, il più alto numero di morti in una singola operazione dell'esercito da vent'anni a questa parte. La conseguenza è stata una rottura formale dei rapporti: l'Autorità Palestinese, che governa parti della Cisgiordania, ha annunciato che avrebbe sospeso la cooperazione con Israele in materia di sicurezza.

L'incursione di Jenin ha messo in moto una escalation di violenze. Sabato mattina, un ragazzo di 13 anni di Gerusalemme Est ha sparato e ferito un padre e un figlio ebrei vicino alle mura della Città Vecchia.
Il livello della tensione in realtà si è alzato la scorsa primavera quando un'ondata di attacchi palestinesi con armi da fuoco e coltelli ha portato le Forze di Difesa Israeliane (IDF) a lanciare l'Operazione Breakwater. 

L'operazione Breakwater, che prende di mira principalmente le fazioni palestinesi di Jenin e Nablus, ha contribuito al più alto bilancio di vittime in Israele e Cisgiordania dalla fine della seconda Intifada nel 2005, con circa 150 palestinesi e 30 israeliani uccisi nel 2022.

Altri 32 palestinesi, tra combattenti e civili, sono stati uccisi nel corso del 2023.

Allo stesso tempo, l'Autorità palestinese sta perdendo costantemente legittimità e controllo: per molti giovani palestinesi, cresciuti con leader disinteressati a cambiare lo status quo, è vista come poco più che un subappaltatore della sicurezza dell'occupazione. Una nuova generazione di milizie armate, solo vagamente affiliate a Fatah e Hamas, le fazioni palestinesi consolidate, è sempre più popolare, alimentata da armi contrabbandate dalla Giordania e rubate dalle basi dell'IDF.

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Dall'altra parte della Linea Verde, l'elezione del governo israeliano più a destra della storia ha reso più probabile la prospettiva di un ritorno ai combattimenti veri e propri. Molti guardano con preoccupazione agli accordi presi dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu con partner estremisti che gli garantirebbero aiuto nel ribaltare il processo per corruzione.

La polizia e l'esercito israeliano sono al massimo livello di allerta e cinque battaglioni supplementari sono stati dispiegati a Gerusalemme e in Cisgiordania.

Venerdì sera Netanyahu ha esortato la popolazione a non prendere iniziative. Ma il suo ministro della Sicurezza nazionale, l'estremista Itamar Ben-Gvir, ha detto invece che «il governo deve agire» e che avrebbe lavorato per allentare le leggi sul controllo delle armi.

In un sondaggio israelo-palestinese pubblicato da Haaretz e realizzato a dicembre mostra che il sostegno alla soluzione dei due Stati è ai minimi storici. «Il sostegno a un regime non democratico ha superato per la prima volta la soluzione dei due Stati», afferma la co-autrice del sondaggio Dahlia Scheindlin, mentre il dottor Khalil Shikaki afferma che il sondaggio mostra che sta «diventando una sfida sempre più difficile per i leader trovare il sostegno pubblico per la pace». Cosa dice il sondaggio? Il 61% dei palestinesi e il 65% degli ebrei israeliani hanno dichiarato di ritenere che una terza intifada sia ormai all'orizzonte.

Il sondaggio, condotto a dicembre, ha rilevato che il sostegno al processo di pace è ai minimi storici, il sostegno palestinese alla lotta armata è in aumento e un numero crescente di israeliani ritiene che il proprio Paese debba entrare in guerra per distruggere le capacità militari dei palestinesi. Tutte queste tendenze stanno accelerando, ha dichiarato Dahlia Scheindlin.

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