Interpol, Italia propone la Silver Notice per tracciare i patrimoni delle mafie, cos'è e cosa cambia

All'assemblea generale in corso a Nuova Delhi approvata la risoluzione proposta dall’Italia per introdurre la "silver notice"

Novantesima Assemblea Generale dell'Interpol a Nuova Delhi: "i patrimoni delle mafie non sono più al sicuro"
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 14:13

Diventa una consapevolezza a livello globale l’insegnamento del giudice Giovanni Falcone che per combattere la mafia sia necessario “seguire il denaro”(following the money) che oggi, con gli strumenti offerti dalla tecnologia digitale, diventa “tracciare il denaro” (tracking the money).

In apertura del panel dedicato ai crimini finanziari, il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Capo della Polizia-Direttore Centrale della Polizia Criminale, che guida a Nuova Delhi la delegazione interforze italiana, ha invitato tutti i 195 Paesi aderenti ad Interpol a votare la risoluzione perché sia adottato uno strumento uniforme a livello internazionale (la silver notice appunto) per dare un segnale forte alle mafie, non solo italiane ma di tutto il mondo.

Oggi, più che in passato, la criminalità organizzata ha l’obiettivo primario di massimizzare il profitto e accumulare montagne di denaro proveniente dal traffico di droga, corruzione, immigrazione clandestina, tratta di esseri umani. La dura e triste esperienza italiana di lotta alla mafia ha dimostrato che uno strumento irrinunciabile di contrasto alla criminalità organizzata sia proprio l’attacco ai patrimoni illeciti che devono essere restituiti alla comunità, come ristoro alle ferite inferte.

Attualmente il crimine finanziario è la minaccia più grave anche se nella percezione comune, più impaurita da atti sanguinari, sembra relegato al mondo elitario dell’alta finanza. In realtà oggi la criminalità organizzata, agli omicidi e alla violenza che provocano una reazione immediata da parte degli Stati, preferisce agire in modo silente nel mondo della speculazione finanziaria e della corruzione degli apparati governativi.

L’approvazione della risoluzione sulla Silver notice, rappresenta dunque il primo passo a livello transnazionale per un approccio olistico alla lotta alla criminalità organizzata, che alla forte risposta del sistema penale affianca un’attenzione altrettanto mirata ai sequestri e confische dei patrimoni illeciti. 

«Dobbiamo agire insieme e dobbiamo agire subito perché il tempo non è una variabile indipendente. Come forze di polizia abbiamo la responsabilità del futuro delle giovani generazioni e dobbiamo combattere insieme contro gli affari della criminalità organizzata che mettono in pericolo l’economia sana, gli imprenditori onesti e la sicurezza delle nostre comunità. È una sfida complessa ma è un obiettivo che non possiamo fallire». Queste le parole del Prefetto Rizzi.

La risoluzione è stata approvata con il 99% di adesioni dei Paesi presenti che esprime il massimo supporto all’idea formulata dall’Italia.

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Il discorso del Prefetto Vittorio Rizzi

«Buongiorno a tutti, sono il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della pubblica sicurezza Direttore Centrale della Polizia Criminale italiana. Mi rivolgo a colleghi delle forze di polizia di tutto il mondo e non c’è bisogno che mi attardi sull’importanza della cooperazione internazionale di polizia a livello multilaterale per combattere i fenomeni criminali che minacciano più gravemente le nostre comunità, spesso impaurite soprattutto dai fatti di sangue. Il terrorismo e la criminalità organizzata che provocano morti e feriti impressionano di più il cittadino rispetto ai reati finanziari che nella percezione comune sembrano legati al mondo elitario dell’alta finanza. Ma noi sappiamo che non è così.

La triste storia di mafia e terrorismo che ha combattuto l’Italia ci ha dimostrato che le organizzazioni criminali hanno come obiettivo il profitto, vogliono guadagnare montagne di denaro. Come diceva il giudice Falcone, ucciso proprio per l’efficacia e la modernità dell’attività di contrasto che ha inaugurato, bisogna seguire il denaro (“follow the money”) per sconfiggere le reti mafiose più pericolose.

Possiamo dunque ritenere universalmente acquisito il concetto in base al quale la lotta a qualsiasi tipo di evento criminale, a maggior ragione se legato a organizzazioni transnazionali, debba focalizzarsi sul contrasto alla corruzione e al crimine economico-finanziario e questo panel voluto da Interpol ha un’importanza cruciale. Se siamo convinti di questo, come credo, dobbiamo lavorare in fretta, perché il fattore tempo non è una variabile indipendente, condiziona l’efficacia della nostra azione e non possiamo offrire vantaggi al nemico.

Porto la mia esperienza di poliziotto e di investigatore, figlio di un Paese come In questo senso l’Italia che ha sempre promosso a ogni livello la cultura del contrasto ai patrimoni ottenuti dalle organizzazioni criminali, sostenendo un approccio olistico che tendesse ad armonizzare quanto più possibile i quadri giuridici internazionali e a creare strumenti operativi tesi ad agevolare la cooperazione di polizia. Un altro fondamentale principio che l’Italia ha sempre sostenuto, avendolo adottato nel proprio quadro giuridico nazionale, è legato al reimpiego etico dei patrimoni sequestrati alla criminalità, creando strutture e strumenti affinché tali patrimoni vengano utilizzati per esclusivi scopi sociali e collettivi, seguendo l’idea in base alla quale ciò che la criminalità sottrae ai cittadini deve essere loro restituito totalmente.

Proprio per questo, durante la Presidenza italiana del G20 nel 2021, attraverso il Gruppo di Lavoro Anticorruzione, è stata promossa l’adozione di Principi di Alto Livello in materia di prevenzione e lotta alla corruzione legata alla criminalità organizzata, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle minacce emergenti connesse al crimine economico-finanziario e al riciclaggio, per garantire un’azione rafforzata e coordinata a livello globale.

Accanto a questi principi ispiratori (soft law), non è mancata un’azione più concreta sul piano pratico: l’Italia, attraverso la Direzione Centrale per la Polizia Criminale, ha lanciato tre anni fa con il Segretariato Generale di INTERPOL l’ambizioso progetto I-CAN, nato proprio da un’idea condivisa in occasione dell’Assemblea Generale Interpol in Uruguay».

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Rizzi continua: «L’obiettivo è quello di fornire agli Stati aderenti al progetto: - uno strumento agile per diffondere la conoscenza delle strutture criminali organizzate, in particolare quelle di tipo mafioso, - la raccolta e disseminazione delle informazioni per il rintraccio e la cattura dei latitanti più pericolosi - e, in ultima istanza, proprio la promozione della cultura dell’utilizzo delle investigazioni economico-finanziarie per individuare i patrimoni illeciti da sequestrare e confiscare, in modo da sottrarre linfa vitale alle organizzazioni criminali.

Il percorso intrapreso con il Segretariato Generale di INTERPOL non si interrompe, anzi prosegue ancora più convintamente; ecco perché, a seguito di una comune riflessione, per la quale non smetterò mai di ringraziare abbastanza il Signor Segretario Generale per la sua capacità di condividere una visione comune, si è concordemente ritenuto di dare forza ad un ulteriore strumento da mettere a disposizione degli Stati membri di INTERPOL. Tale strumento dovrà consentire di andare oltre l’idea di “follow the money” e realizzare il concetto del “track the money” per adeguare il nostro approccio ad un mutato scenario economico-finaziario per proporzioni e qualità e combattere efficacemente i patrimoni illeciti della criminalità organizzata, nel solco dei principi contenuti nella Convenzione UNTOC di Palermo, di cui l’anno prossimo festeggeremo il ventennale dall’entrata in vigore.

La riflessione comune si è incentrata sulla Risoluzione adottata nel 2015 durante la 84ª Assemblea Generale INTERPOL, con cui è stato richiesto al Segretariato Generale di dare vita a una nuova notizia dedicata al tracciamento dei patrimoni illeciti generati dalla criminalità organizzata, denominandola Silver Notice che, purtroppo, a oggi non ha avuto realizzazione, per varie ragioni tecniche, operative e legali.

L’attuazione della Silver Notice consentirebbe alla comunità di polizia di utilizzare uno strumento unico e uniforme, a livello globale, che possa integrare le esistenti reti informali di asset recovery (CARIN, GAFILAT, le reti dei continenti asiatico e africano etc.) e la rete degli Asset Recovery Office dell’Unione Europea, supportando la StAR Initiative delle Nazioni Unite.

Per questo motivo, l'Italia, insieme al Segretariato Generale, presenta ora a quest’Assemblea Generale una bozza di Risoluzione per istituire un Gruppo di lavoro di esperti incaricato di esaminare a fondo la Risoluzione del 2015 volta a creare una nuova notizia INTERPOL denominata Silver Notice, al fine di aggiornare l’Assemblea Generale sulla sua attuazione e valutare altre proposte dedicate allo scambio di informazioni finanziarie, nonché al rintracciamento e al recupero di beni criminali.

Nel ventennale della Convenzione UNTOC di Palermo, costituirebbe un segnale decisamente positivo se la Silver Notice fosse finalmente realizzata, grazie al fattivo contributo del nuovo Gruppo di lavoro di esperti, cui l’Italia è pronta a fornire il massimo supporto. Chiedo quindi il vostro appoggio per approvare la risoluzione in argomento e dare vita al Gruppo di lavoro di esperti.

Credetemi, il tempo è ora: stiamo parlando di strumenti che ci consentiranno di recuperare montagne di denaro guadagnate in modo illecito con la droga, la corruzione, l’alterazione dei mercati ai danni degli imprenditori onesti, mettendo in pericolo la sicurezza e il futuro delle giovani generazioni di cui abbiamo la responsabilità».

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