In un'epoca in cui la parola spionaggio quasi sempre domina sui media ed in cui l'indagine Mueller sull'interferenza della Russia nella campagna elettorale americana non ha ancora placato gli animi, la vecchia sede del museo a Penn Quarter non era più sufficiente per soddisfare le esigenze di visitatori sempre più sofisticati e alla ricerca di risposte nel complicato e controverso mondo dell'intelligente. Al motto di "Ascolta tutto, non dire niente, nega tutto", uno spazio di oltre 13mila metri quadrati, per la cui costruzione sono stati spesi circa 162 milioni di dollari, guida il pubblico nella comprensione dell'intelligence e dello spionaggio da una prospettiva globale. Il museo esplora sia come opera l'Intelligence americana sia quella di altri paesi come il Medio Oriente, la Cina, la Russia.
La porta sul mondo dello spionaggio si apre mostrando una Aston Martin DB5 argento, alias la leggendaria Bond Car, guidata da James Bond (Sean Connery) nel film "Goldfinger" del 1964. I piani dedicati alle mostre sono il quarto e il quinto. Il punto di partenza è la raccolta delle informazioni ed ecco passare in rassegna le spie più famose al mondo a partire da Sir Francis Walsingham, diplomatico dell'epoca di Elisabetta I Tudor e ritenuto uno dei primi organizzatori di servizi di spionaggio statali in epoca moderna, passando per Mata Hari la danzatrice e agente segreto olandese, condannata alla pena capitale per la sua attività di spionaggio durante la prima guerra mondiale oppure Julius Rosenberg che forniva all'Urss informazioni sulla bomba atomica. Poi si arriva a come quelle informazioni vengono utilizzate.
«Il nostro scopo - ha detto Alexis Albion, curatrice del museo - è quello di istruire il pubblico sul mondo dell'Intelligence, guidarli a capire meglio ciò che leggono sui giornali o che guardano in televisione». «L'apertura del nuovo International Spy Museum - le fa eco il direttore esecutivo Christopher P.
Costa - non potrebbe avvenire in un momento più importante visto che siamo costantemente alle prese con gli esiti dello spionaggio non solo a livello di governi ma anche nella vita quotidiana di ognuno di noi». Il visitatore dell'International Spy Museum può lui stesso trasformarsi in un agente segreto e attraverso diverse stazioni ha la possibilità di mettere alla prova le sue abilità di 007. Il nuovo museo custodisce anche oltre settemila oggetti e reperti del mondo dello spionaggio, tra questi un pezzo di tunnel che collegava Berlino Est o Berlino Ovest e usato in una missione congiunta Cia/MI6 (I servizi del Regno Unito, ndr) negli anni '50 contro la Russia. Un ago per suicidio nascosto in una moneta da un dollaro realizzato dalla Cia e dato ai piloti del programma di spionaggio U2. La punta dell'ago conteneva veleno e quando i loro aerei venivano abbattuti i piloti potevano scegliere se togliersi la vita oppure farsi catturare. L'arma usata per assassinare Leon Trosky, il rivoluzionario russo. Trosky fu ucciso in Messico nel 1940 con una piccozza. La maniglia ha ancora le impronte insanguinate dell'assassino. Il muovo museo aprirà al pubblico il prossimo 12 maggio. https://www.spymuseum.org.
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