Hassan, il coraggio del bimbo fuggito solo da Zaporizhzhia: 1.200 km per mettersi in salvo in Slovacchia

Un viaggio di 1.200 chilometri in treno da solo, senza la sua mamma

Il coraggio di Hassan, fuggito solo da Zaporizhzhia con un numero di telefono scritto sulla mano
di Claudia Guasco
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Venerdì 1 Aprile 2022, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 13:35

Un numero di telefono scritto sulla mano e un viaggio di 1.200 chilometri in treno. Da solo, senza la sua mamma. È la storia, per fortuna a lieto fine, bambino ucraino di 11 anni arrivato in Slovacchia dopo una fuga solitaria dal suo Paese distrutto dalle bombe.

Hassan, il passaporto e lo zainetto

 

Aveva uno zainetto rosso in spalla, berretto, giacca e sciarpa blu, il suo passaporto, un sacchetto di plastica e un pezzo di carta con qualche informazione per orientarsi nel mondo dei grandi. Hassan Al-Khalaf, 11 anni, si è aggrappato alla speranza e a tutto il suo coraggio quando ha attraversato l’Ucraina da solo, riuscendo a mettersi al sicuro in Slovacchia dopo essersi unito ai profughi in fuga dall’invasione russa.

Il bambino ha raggiunto la dogana all’inizio di marzo e la sua impresa sta facendo il giro del mondo dopo che la polizia locale l’ha pubblicata sui propri social, definendo il piccolo «un eroe».

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E in effetti Hannas lo è, alla sua età ha compiuto un’impresa ardua anche per un adulto. Ha lasciato la sua città nel sud est dell’Ucraina, Zaporizhzhia - uno degli obiettivi principali del Cremlino poiché sul suo territorio c’è la centrale nucleare più grande d’Europa, in grado di fornire energia a 4 milioni di case - e si è diretto verso la salvezza. A piedi e a bordo di treni presi d’assalto dalla popolazione locale. «A darmi forza e sorreggermi era la volontà di mia madre che me ne andassi, la sua determinazione nel salvarmi», ha raccontato Hassan ospite a una manifestazione pro-Ucraina a Bratislava, la capitale slovacca. «E la speranza di farcela mi ha guidato lungo il mio cammino».

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LA TELEFONATA

Una volta arrivato gli agenti lo hanno messo in contatto con la mamma, Yulia Pisetskaya, che ha raccontato in lacrime di essere vedova e di non poter abbandonare la propria madre, che non che non è in grado di muoversi. E così ha mandato il suo bambino da solo in Slovacchia, dove studia il fratello maggiore. L’unico suo bagaglio, quando è arrivato, consisteva nello zainetto sulle spalle, un sacchetto di plastica, il passaporto e il numero di telefono di alcuni parenti a cui rivolgersi scritto sulla mano. «Ci siamo commossi. Hassan è un grande eroe», è il messaggio della polizia slovacca che ha intercettato il piccolo fuggitivo mentre attraversava la frontiera. Il bambino è uno degli oltre 4 milioni di persone scappate dall’Ucraina, principalmente in Polonia, ma anche in Slovacchia, Ungheria e Romania, per raggiungere l’Unione europea, ogni giorno circa 15 mila profughi valicano il confine con la Slovacchia. Hassan è uno di loro. «I volontari si sono presi cura di lui, lo hanno portato al caldo e gli hanno fornito cibo e bevande», raccontano gli agenti. Poi hanno telefonato al numero che aveva sulla mano e contattato i parenti, che sono andati a prenderlo. «Hassan ha conquistato il cuore di tutti con il suo sorriso, senza paura e con la determinazione degni di un vero eroe», ha detto commosso il ministro degli Interni slovacco che lo ha ricevuto.

 

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