Il governo ucraino il 29 agosto ha lanciato al controffensiva a Sud, l'obiettivo è riprendere Kherson, una città che aveva oltre 290 mila abitanti prima dell'invasione russa, e che si trova sull'estuario del Dnepr. Se Mykolaiv, è l'ultimo baluardo ucraino sulla fascia meridionale, che ormai ogni giorno l'esercito di Putin bombarda senza però riuscire a prenderne il controllo, restando così lontano da Odessa, Kherson è la prima città in mano ai russi, conquistata nel corso della violenta offensiva iniziale.
Controffensiva a Kherson, lo scenario
Tra Mykolaiv e Kherson ci sono appena cento chilometri, se davvero gli ucraini riuscissero a liberare quell'area meridionale, unendo dunque i due territori, si tratterebbe di un fallimento evidente della strategia russa che, malgrado le enormi perdite di uomini e mezzi militari (per non parlare dlela distruzione e delle vittime lasciate sul campo) di fatto avrebbe come unico risultato da presentare all'opinione pubblica l'allargamento nel Donbass.
La strategia di Zelensky
Ma la controoffensiva di Kherson è cruciale anche per Zelensky: ha insistito con forza con i paesi occidentali, con Usa e Ue, per ottenere armi più efficaci, a partire dai sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilitài (Himars) , ora però deve dimostrare che il sostegno ricevuto è stato utile e che l'Ucraina è in grado di ricacciare indietro gli invasori, quanto meno nella parte meridionale.
La propaganda
Oggi Yuriy Sobolevskyi, vice capo del consiglio regionale di Kherson, ha affermato: le truppe ucraine hanno avuto successo nei distretti di Kherson, Beryslav e Kakhovka. Il ministero della Difesa russo al contrario ha detto che i tentativi dell'Ucraina di organizzare una controffensiva nel Sud sono falliti. Difficile districarsi tra le due propagande. Secondo l'Ukraine Pravda «ieri sera le unità missilistiche e di artiglieria delle Forze armate ucraine hanno colpito due punti di controllo, due magazzini con munizioni, equipaggiamento di difesa antiaerea, una stazione radar e aree di concentrazione dell'artiglieria nemica. L'esercito ucraino ha stabilito il controllo del fuoco sui ponti stradali Kakhovsky e Antonivskyi». Va detto che rispetto alle affermazioni roboanti di Mosca subito dopo l'inizio dell'invasione, quando assicurava che sarebbe stata una operazione speciale lampo tanto da puntare sulla presa di Kiev e il rovesciamento di Zelensky - progetto evidentemente fallito - il fatto che ora si stia parlando di una controffensiva ucraina è già di per sè un mutamento di scenario. Fino a pochi mesi fa, anche per molti analisti italiani, appariva impossibile. Ora però tutto dipenderà dal destino di Kherson, tenendo conto che riprendere una città abitata da civili, sotto il controllo di un esercito invasore, rappresenta non solo un'operazione difficile, ma inevitabilmente portatrice di sofferenze.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout