GUERRA

Guerra Ucraina, Mosca alla guida del consiglio di sicurezza Onu. Zelensky: «Dimostra il fallimento dell'istituzione». Cambia l'ambasciatore russo a Roma: via Razov

Gli aggiornamenti minuto per minuto sul conflitto in Ucraina

Guerra Ucraina, bombardamenti russi a Kherson: tre civili morti

Zelensky: presidenza Mosca a Onu è «completo fallimento di tali istituzioni»

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha affermato che la presidenza della Federazione Russa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che inizia oggi dimostra il «completo fallimento di tali istituzioni». Lo riporta Unian. «Oggi uno stato terrorista ha cominciato a presiedere il Consiglio di sicurezza Onu. Ieri l'esercito russo ha ucciso un altro bambino ucraino, un bambino di cinque mesi», mentre continua ogni giorno a bombardare con «centinaia di colpi di artiglieria», ha aggiunto il leader di Kiev nel suo consueto videomessaggio serale.

Russia a Onu: assurdo privarci del diritto a presidenza CdS

L'ambasciatore russo all'Onu Vassily Nebenzia in una intervista alla Tass ha definito l'idea di privare Mosca del diritto di presiedere il Consiglio di Sicurezza (come chiesto da Kiev) «semplicemente assurda». Il diplomatico ha sottolineato tra l'altro che un'esclusione sarebbe impossibile senza modifiche alla Carta dell'Onu.

«Coloro che usano questa demagogia a buon mercato per privare la Russia del suo legittimo status giuridico sono ben consapevoli del lato legale della questione - ha aggiunto - La Russia è la continuatrice dell'URSS, soggetto di diritto internazionale che ha ereditato non solo i diritti e gli obblighi del suo predecessore, ma anche il suo stesso carattere giuridico. Lo status della Federazione Russa è ufficialmente riconosciuto dalla comunità internazionale. L'esclusione dal Consiglio di Sicurezza è impossibile senza modifiche alla Carta delle Nazioni Unite, così come è impossibile privare la Russia del diritto di presiedere il Consiglio».

Kiev ordina 100 veicoli corazzati trasporto truppe KTO Rosomak alla Polonia

L'Ucraina ha ordinato cento nuovi veicoli corazzati trasporto truppe KTO Rosomak alla Polonia. L'annuncio della vendita è stato dato dal premier polacco Mateusz Morawiecki durante una visita nello stabilimento di Siemianowice Slaskie, nel sud della Polonia. Morawiecki ha detto di aver personalmente ricevuto l'ordine dal premier ucraino Denys Schmyhal.

Kuleba: «Presidenza russa del consiglio di sicurezza Onu è uno schiaffo al mondo»

«La presidenza russa del Consiglio di Sicurezza dell'Onu è uno schiaffo in faccia alla comunità internazionale». Lo twitta il ministro ucraino degli Esteri Dymytro Kuleba. «Esorto gli attuali membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a contrastare qualsiasi tentativo russo di abusare della sua presidenza», ha aggiunto.

 

Cambia l'ambasciatore russo a Roma: via Razov, ecco Paramonov

Potrebbe arrivare già tra un mese il nuovo ambasciatore russo a Roma. Lo dicono all'Adnkronos fonti informate, confermando che l'avvicendamento tra Sergey Razov e Alexei Vladimorovic Paramonov - che dovrebbe essere annunciato ufficialmente da Mosca la prossima settimana con un decreto del presidente - è stato deciso da mesi, con il governo italiano che ha già dato il suo assenso informale al gradimento. Paramonov, classe 1962, ex console russo a Milano, direttore del dipartimento Europa del ministero degli Esteri, era salito agli onori delle cronache un anno fa, per aver rilasciato all'agenzia di stampa Ria Novosti, a neanche un mese dall'inizio della guerra, un'intervista nella quale aveva parlato di «conseguenze irreversibili» nei rapporti tra Roma e Mosca se l'Italia avesse adottato altre sanzioni contro la Russia. Definendo tra l'altro l'allora ministro della Difesa Lorenzo Guerini un «falco» e l'«ispiratore» della campagna antirussa in Italia. Insignito dal nostro Paese dell'onorificenza di commendatore dell'Ordine della Stella d'Itala, poi revocata, Paramonov in realtà era stato indicato lo scorso anno come prossimo ambasciatore russo presso la Santa Sede, al posto di Alexander Avdeev, che però avrebbe "resistito" all'avvicendamento. Anche in virtù dei rapporti molto intensi che continua a mantenere in Vaticano: fu da lui, ex ministro della Cultura, che il Papa andò il 25 febbraio di un anno fa, proprio all'indomani dell'invasione dell'Ucraina per esprimere la sua «preoccupazione»

Russia alla guida del consiglio di sicurezza dell'Onu. Kiev: una vergogna

«È molto significativo che nel giorno di festa di uno Stato del terrore, l'Iran, un altro Stato del terrore, la Russia, cominci a presiedere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non è solo una vergogna. È un altro colpo simbolico al sistema di regole delle relazioni internazionali». Lo scrive su Twitter il chief of staff della presidenza ucraina, Andrij Yermak.

 

Kiev: bombardata Kharkiv. Un civile ucciso

Le truppe russe hanno bombardato oggi il villaggio di Dvurechnaya, nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale, dove un civile è rimasto ucciso, ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleg Sinegubov, citato dai media ucraini. «Il nemico continua a bombardare gli insediamenti della regione. Oggi un civile di 43 anni è morto in seguito agli attacchi degli invasori nel villaggio di Dvurechnaya», ha scritto Sinegubov su Telegram. Nelle ultime 24 ore l'esercito del Cremlino ha bombardato un centinaio di insediamenti in nove regioni dell'Ucraina provocando la morte di 7 persone e il ferimento di altre 12.

Metropolita Pavel: "Sono contro l'aggressione"

Il metropolita Pavel, vicario del monastero delle Grotte di Kiev, arrestato oggi dalle autorità ucraine, ha dichiarato in aula di essere «contro l'aggressione», pur senza menzionare la Russia.

Lo riporta l'Ukrainska Pravda. Pavel, respingendo le accuse dei servizi ucraini (Sbu), ha dichiarato di essere contro l'aggressione: «Non ho fatto nulla per essere accusato. Questo è un caso politico. Non sono mai stato dalla parte dell'aggressione. Sono contro l'aggressione. E ora mi trovo in Ucraina. Questa è la mia terra», ha detto.

Kiev: "Metropolita Pavel ha offeso i sentimenti religiosi degli ucraini"

«Il metropolita Pavel della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, ha offeso i sentimenti religiosi degli ucraini e ha giustificato l'aggressione della Federazione russa contro l'Ucraina», scrive la procura generale di Kiev su Telegram, citata da Unian. In particolare, l'ex abate del Kyiv-Pechersk Lavra è stato informato da un provvedimento delle autorità giudiziarie ucraine del «sospetto di violazione dell'uguaglianza dei cittadini a seconda della loro razza, nazionalità, appartenenza regionale, credenze religiose e giustificazione-negazione dell'aggressione armata della Federazione Russa contro l'Ucraina e glorificazione dei suoi partecipanti».

«Secondo le indagini, il religioso nei suoi discorsi ha ripetutamente insultato i sentimenti religiosi degli ucraini, sminuito le opinioni dei credenti di altre fedi e ha cercato di creare atteggiamenti ostili nei loro confronti», afferma l'accusa

Shoigu: "Forniture armi russe sotto controllo"

Il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha tenuto oggi una riunione sul tema dei rifornimenti di armi alle truppe, nel corso della quale «ha ascoltato i rapporti sulla situazione attuale e ha incontrato i comandanti e i vice ministri della Difesa». Lo scrive la Tass, citando una nota del ministero, secondo cui Shoigu ha assicurato che «il governo russo e il ministero della Difesa tengono i rifornimenti di armi sotto controllo costante».

Il ministro ha poi annunciato l'aumento della produzione di armi ad alta precisione: «I passi per ampliare le capacità e migliorare la produttività hanno permesso di aumentare in modo significativo la produzione di armi per le truppe, comprese le armi convenzionali e ad alta previsione. Tutto questo ci consente di raggiungere gli obiettivi fissati dal comandante in capo sulla base della pianificazione dell'operazione militare speciale».

Metropolita monastero Kiev: "Gli ucraini mi hanno arrestato"

Il metropolita Pavel del monastero delle Grotte di Kiev Pechersk Lavra è stato messo agli arresti domiciliari, come ha dichiarato lui stesso in un video diffuso dalla testata Vesti. «Sono stato messo agli arresti domiciliari», ha detto. La notizia non è ancora stata confermata ufficialmente. Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) aveva annunciato in precedenza che il metropolita Pavel era sospettato di incitare alla discordia e di lavorare per la Russia. Il servizio stampa della Chiesa ortodossa ucraina fedele a Mosca aveva affermato in precedenza che il metropolita è stato convocato per un interrogatorio.

Gb: "In Donbass successi marginali dei russi"

«Su diverse linee del fronte del Donbass, le forze russe hanno ottenuto solo successi marginali a costo di decine di migliaia di vittime, sprecando il vantaggio di personale militare dovuto alla mobilitazione parziale». Lo scrive l'intelligence del ministero della Difesa britannico nel report quotidiano su Twitter.

«È realistico pensare che il capo di stato maggiore Valerij Gerasimov stia superando i limiti della tolleranza dei fallimenti per la leadership russa», afferma l'intelligence di Londra. Gerasimov doveva estendere il controllo russo sul Donbass: «Dopo 80 giorni è sempre più evidente che questo progetto è fallito».

Usa: "Per ora non diamo a Kiev missili a lungo raggio Atacms"

«Ad oggi c'è una decisione politica di non fornire missili a lungo raggio Atacms all'Ucraina. Per ora. Il raggio d'azione dell'Atacms è più lungo, ma ci sono altri sistemi che coprono la stessa distanza. Ci sono droni per esempio che possono fare lo stesso lavoro, e gli inglesi hanno un paio di sistemi. Sono alcune cose che stiamo valutando per dare all'esercito ucraino un pò più di gambe», ha dichiarato il capo dello stato maggiore congiunto Usa Mark Milley in una intervista a Defense one.

«Da un punto di vista militare, abbiamo relativamente pochi Atacms e dobbiamo anche assicurarci di mantenere le nostre scorte di munizioni. Per quanto riguarda il raggio d'azione dell'arma, credo che si stia un pò sopravvalutando quello che questo sistema può o non può fare. Si tratta di un singolo colpo, quindi si pensi a un moschetto rispetto a un fucile a ripetizione. Mentre il Gmlrs spara sei colpi, l'Atacm ne spara uno. Ora, il raggio d'azione dell'Atacms è più lungo, ma ci sono altri sistemi che arrivano a quella distanza», ha spiegato Milley.

Ieri sera si è appreso che lunedì gli Stati Uniti annunceranno l'invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina da 2,6 miliardi di dollari. Nel pacchetto ci sarebbero radar per la sorveglianza, missili anti-carro e munizioni di precisione.

Usa: "Improbabile che Kiev cacci via i russi entro quest'anno"

«È improbabile che l'Ucraina riesca a cacciare tutte le forze russe dal suo territorio entro quest'anno, non credo che si possa fare a breve termine. È un compito militare molto, molto difficile», ha dichiarato il capo dello stato maggiore congiunto Usa Mark Milley in una intervista a Defense one.

«Si tratta di 200mila russi che si trovano ancora nell'Ucraina occupata. Non dico che non si possa fare. Dico che è difficile», ha spiegato. E ha aggiunto che intanto la Russia «ha fallito» dal punto di vista strategico e operativo, «e ora sta fallendo anche dal punto di vista tattico».

Bombardamenti russi su Kherson: 3 civili morti

L'esercito russo ha bombardato zone residenziali della regione di Kherson, nel Sud dell'Ucraina, per 54 volte durante le ultime 24 ore: tre civili sono rimasti uccisi e altri due feriti. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale Alexander Prokudin, citato dai media ucraini. La città di Kherson è stata attaccata per cinque volte durante la giornata di ieri, ha aggiunto. «Purtroppo ci sono vittime tra la popolazione civile: 3 persone sono state uccise, 2 sono rimaste ferite», ha reso noto Prokudin.

La Russia assume oggi la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Kiev lo definisce «un brutto scherzo per il primo aprile».

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