LA GIORNATA

Guerra Ucraina diretta oggi 26 aprile, telefonata Xi-Zelensky. Meloni: «Per Kiev un futuro di pace ed europeo, non abbiate paura di scommettere sull'Italia»

Quindicesimo mese dell'aggressione russa, si continua a sventolare la minaccia della guerra atomica

Guerra Ucraina diretta oggi 26 aprile, Mosca all'Onu: «Nessuna esitazione su armi nucleari». Caccia tedeschi e inglesi intercetta aerei russi, oggi a Roma la conferenza sulla ricostruzione

Parigi: "Incoraggiamo il dialogo tra la Cina e l'Ucraina"

La Francia «incoraggia ogni dialogo» che possa «contribuire ad una soluzione del conflitto in Ucraina», in modo «conforme agli interessi fondamentali» di Kiev e al «diritto internazionale». È quanto ha reso noto l'Eliseo, dopo la telefonata fra il presidente cinese Xi Jinping e quello ucraino Volodymyr Zelensky. «È il messaggio che il presidente aveva portato nel suo viaggio in Cina», hanno fatto sapere dall'entourage di Emmanuel Macron, secondo quanto riferiscono i media francesi.

 

 

 

Casa Bianca: "Importante che Pechino ascolti le proposte di Kiev"

La Casa Bianca accoglie con favore la notizia della telefonata tra Xi Jinping e Volodymyr Zelensky, sottolineando che questa ha offerto alla Cina la possibilità di «avvalersi della prospettiva ucraina sull'invasione illegale e non provocata russa». Lo ha detto il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale, John Kirby, sottolineando che la Casa Bianca non era stata avvisata in anticipo della telefonata, né si aspettava di essere consultata in proposito.

 

L'oppositore di Putin Navalny in isolamento per la 14esima volta

Le autorità carcerarie russe hanno imposto nuovamente 15 giorni di isolamento ad Alexei Navalny, per la 14esima volta dalla scorsa estate. Lo denuncia su Telegram il suo team, mentre il dissidente russo è apparso oggi in tribunale a porte chiuse con l'accusa di estremismo. Navalny aveva appena terminato 15 giorni di isolamento e il suo team sottolinea come non sia stato neanche rispettata la consuetudine di permettere almeno un giorno di riposo fra un periodo di isolamento e l'altro, già in vigore ai tempi dell'Urss. Oggi in tribunale Navalny ha denunciato l'apertura di un ulteriore caso contro di lui, questa volta con accuse di terrorismo, che verrà giudicato da una corte militare e potrebbe comportare una pena fino a 30 anni.

 

Giornalista di Repubblica Corrado Zunino ferito a Kherson

«Corrado Zunino giornalista di Repubblica, rimasto ferito durante l'attacco di un drone a Kherson, sta bene ed è seguito dalla nostra Ambasciata a Kiev. Sono insieme al Ministro Kuleba che mi ha assicurato la collaborazione delle autorità ucraine. Ho espresso solidarietà al direttore Molinari». Lo scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su twitter.

Mosca: Kiev rifiuta ogni iniziativa per la pace

Kiev «rifiuta ogni sana iniziativa per la soluzione del conflitto». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un commento alla telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.

A fuoco l'istituto di cultura russo a Nicosia

Un incendio, che secondo i testimoni potrebbe essere doloso, è avvenuto oggi al Centro di Scienza e Cultura russo a Nicosia (l'Istituto di cultura) provocando «ingenti danni». Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti, che ha parlato con la direttrice dell'istituto, Alina Radchenko. «Abbiamo sentito due colpi, e poi è scoppiato l'incendio», ha detto la direttrice, secondo la quale «alcuni testimoni hanno detto che probabilmente qualcosa è stato lanciato all'interno dell'edificio».

 

 

Meloni: «L'Italia può contribuire a miracolo economico ucraino»

«L'Italia può contribuire a realizzare un miracolo economico ucraino». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, nell'intervento a conclusione della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina, citando il boom italiano del dopoguerra.

Xi: nessun vincitore in una guerra nucleare

«Il dialogo e la negoziazione sono l'unica via d'uscita praticabile», secondo il presidente cinese Xi Jinping che, nella sua prima telefonata dallo scoppio della crisi ucraina con la controparte Volodymyr Zelensky ha voluto sottolineare che «non ci sono vincitori in una guerra nucleare». Nell'affrontare la questione nucleare, «tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie, concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l'umanità, e gestire e controllare congiuntamente la crisi», ha aggiunto Xi, nel resoconto del network statale Cctv.

Cina: inviato speciale in Ucraina per soluzione politica

La Cina invierà «il rappresentante speciale del governo per gli affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina». È quanto scrive la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, in merito al primo colloquio telefonico dall'aggressione russa tra il presidente Xi Jinping con la controparte ucraina Volodymyr Zelenski.

Zelensky, con Xi telefonata lunga e significativa

«Ho avuto una telefonata lunga e significativa con il presidente cinese Xi Jinping. Credo che questa chiamata, così come la nomina dell'ambasciatore dell'Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali». Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

 

 

Zelensky: Italia ci sostiene per la libertà e la sicurezza

«Siamo tutti insieme nel nostro desiderio di libertà, di sicurezza, e benessere per i nostri genitori, i nostri figli, le nostre città. Di questo vi propongo di parlare», di cosa fare cioè per «dare più libertà e sicurezza ai nostri bambini e le nostre città». Lo ha detto Volodymyr Zelensky in videocollegamento con la conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina. Esprimendo un ringraziamento all'Italia e alla premier Giorgia Meloni per il sostegno.

Colloquio telefonico Xi-Zelensky

Il presidente cinese Xi Jinping ha avuo un colloquio telefonico con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce la Cctv.

Premier ucraino: «Nuovo livello della partnership tra i nostri Paesi»

«Siamo ad un nuovo livello della partnership tra i nostri Paesi. La ricostruzione inizia adesso. Siamo uniti nella difesa e siamo uniti nella ricostruzione». Lo ha detto il premier ucraino Denys Shmyhal in un punto con la stampa con Giorgia Meloni, ringraziando «la presidente del Consiglio, le istituzioni e il popolo per il sostegno a 360 gradi». «L'Italia - ha aggiunto - è stata chiave nel sostegno all'Ucraina per l'adesione dell'Ue, lo ricorderemo».

Meloni: «Investire sulla ricostruzione dell'Ucraina non è azzardato»

«Investire sulla ricostruzione dell'Ucraina non è azzardato ma uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possono fare in questo tempo». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina.

 

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Meloni: accelerare l'adesione dell'Ucraina all'Ue

«Il futuro dell'Ucraina deve essere di sempre maggiore capacità di inserirsi nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee. Bisogna riconoscere gli sforzi enormi di Kiev, anche durante la guerra, per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. È fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all'Ue». Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina.

 

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Meloni: «L'Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi a sostegno dell'Ucraina»

«L'Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi a sostegno dell'Ucraina sul piano politico, militare, umanitario e anche della ricostruzione per alcune infrastrutture strategiche nelle aree liberate e sprattiutto per domani». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina.

Meloni: «Futuro Ucraina di pace ed europeo»

«Parlare della ricostruzione dell'Ucraina significa scommettere sulla vittoria e la fine del conflitto, e sono sicura che il futuro dell'Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina.

Kuleba: «Vinceremo guerra ed entreremo presto in Ue»

«L'Ucraina vincerà questa guerra, la vittoria significherà restituire al Paese la sua integrità territoriale». Lo ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba alla conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina in corso a Roma. «Diventeremo membri dell'Ue e questo accadrà quanto prima», ha poi assicurato.

Cremlino: "Gb dovrà rispondere ai danni per l'uranio impoverito"

«La Gran Bretagna e coloro che useranno queste armi», dovranno assumersi le responsabilità per i danni alla salute che saranno provocati dai proiettili all'uranio impoverito che Londra ha confermato di volere inviare all' Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che queste munizioni provocheranno «danni irreversibili alle persone» e che «le conseguenze del loro uso sulla salute sono visibili» nella ex Yugoslavia, dove sono state impiegate dalle forze Nato.

Senato russo introduce ergastolo per tradimento Stato

Il Consiglio della Federazione, il Senato russo, ha approvato una normativa che introduce la pena dell'ergastolo per il reato di tradimento dello Stato.

Essendo già stata approvata dalla Duma, la camera bassa, la normativa entrerà in vigore quando verrà promulgata dal presidente Vladimir Putin.

Salvini: imprese italiane eccellenza che può dare valore aggiunto

«Stiamo tutti lavorando insieme l'Italia e il governo sostiene l'Ucraina e nuovi progetti per dare lavoro e pace. I danni sono pesantissimi e Italia deve rappresentare valore aggiunto. Capacità di fare delle nostre imprese di costruzioni e tante aziende operative e servizi per le ferrovie. Le imprese italiane saranno un supporto di eccellenza e capacità tecnologica. La logistica è fondamentale per esportare e assicurare reti Tnt, passare dalle mappe alle infrastrutture. Stiamo facendo la nostra parte ma bisogna mettere più risorse per reti Tnt». Lo sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in occasione della conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina.

Kuleba: «Grazie all'Italia per impegno di lunga durata»

«L'interesse dimostrato dalle imprese italiane è la notizia migliore che potessimo ricevere atterrando a Roma. Ringrazio le istituzioni e le aziende per essere al fianco dell'Ucraina e per un impegno di lunga durata. I contatti tra i nostri governi sono più dinamici che mai». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba alla plenaria della Conferenza sulla ricostruzione a Roma.

#RicostruzioneUcraina, l'intervento di Meloni e Shmyhal

Tajani: «La Russia dovrà pagare per distruzioni che ha causato»

«La Russia dovrà pagare per distruzioni che ha causato» e l'Italia si impegnerà per questo nei consessi internazionali. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla plenaria della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Roma.

Tajani: noi in prima fila per la ricostruzione

«La ricostruzione è parte fondamentale dell'azione di vicinanza che noi italiani, noi europei, vogliamo concretamente dimostrare all'Ucraina. È un passo importante perché l'Ucraina sarà parte importante dell'Ue e del mercato unico. È giusto quindi che si inizi a lavorare. La ricostruzione inizia ora e noi vogliamo essere in prima fila, ponendone le basi». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla plenaria della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Roma.

Mattarella: «Serve pace che rispetti la sovranità»

«Confermo il sostegno pieno dell'Italia all'Ucraina, in ogni ambito e finché sarà necessario. La difesa dell'indipendenza, della libertà e dell'integrità territoriale dell'Ucraina è un valore fondamentale per tutti i Paesi del mondo che credono nella libertà dei popoli e delle persone». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella incontrando una delegazione ucraina. «Tutti desideriamo la pace, ma deve essere una pace giusta che rispetta l'integrità dell'Ucraina», ha aggiunto il capo dello Stato. Nell'incontro si è discusso anche di sicurezza nucleare, della ricostruzione, e delle trattative di pace.

Mattarella: «Ucraina entri nella Ue il prima possibile»

«L'Italia esprime il forte convincimento favorevole all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea nel più breve tempo possibile e apprezziamo l'impegno del suo governo per il cammino di riforme intraprese per rispettare i parametri comunitari». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando una delegazione ucraina al Quirinale.

Kherson, Samoylenko, capo ucraino del consiglio regionale: "L'esercito russo sta deportando i civili e depredando gli edifici"

Le forze russe stanno evacuando «con la forza i civili» nella regione occupata di Kherson, dopo che le forze ucraine hanno stabilito una testa di ponte sulla riva orientale del fiume Dnipro. «Ho informazioni che l'evacuazione viene giustificata con la scusa di proteggere i civili dalle conseguenze dei pesanti combattimenti nell'area», ha detto Oleksandr Samoylenko, capo ucraino del consiglio regionale di Kherson. Le truppe russe, ha aggiunto, «cercano di rubare il più possibile» mentre si ritirano.

Kherson: "Russi evacuano con la forza i civili"

Le forze russe stanno evacuando «con la forza i civili» nella regione occupata di Kherson, dopo che le forze ucraine hanno stabilito una testa di ponte sulla riva orientale del fiume Dnipro. «Ho informazioni che l'evacuazione viene giustificata con la scusa di proteggere i civili dalle conseguenze dei pesanti combattimenti nell'area», ha detto Oleksandr Samoylenko, capo ucraino del consiglio regionale di Kherson. Le truppe russe, ha aggiunto, «cercano di rubare il più possibile» mentre si ritirano.

Intercettazione tra oligarchi russi: "Siamo in mano a s*****i"

«Sfortunatamente la Russia, che amiamo così sinceramente, è caduta nelle grinfie di alcuni stronzi»: la frase sarebbe stata pronunciata durante una presunta conversazione telefonica di 40 minuti tra il miliardario russo Roman Trotsenko e l'uomo d'affari Nikolai Matushevsky, secondo una registrazione apparsa sul canale YouTube di Sistema, un progetto investigativo di Present Time e Radio Liberty. Ukrainska Pravda riporta che Sistema ha ricevuto per posta il link alla registrazione. L'interlocutore non è stato nominato, ma potrebbe essere Matushevsky, spiega Sistema. La conversazione telefonica è stata pubblicata su YouTube il 17 aprile scorso. Trotsenko è l'ex presidente della United Shipbuilding Corporation ed ex consigliere del presidente di Rosneft, Igor Sechin, ed uno degli oligarchi relativamente vicini a Vladimir Putin.

 

 

Matushevsky, amico di lunga data di Trotsenko e fondatore della società di design moscovita Flakon, simpatizza pubblicamente per l'opposizione. Contattato da un giornalista di Sistema, Trotsenko ha confermato di conoscere Matushevsky, sottolineando però che non lo sente «probabilmente da un anno e mezzo». Da parte sua, Matushevsky ha detto che «questa conversazione non ha avuto luogo», aggiungendo: «Penso che sia un falso o uno scherzo ridicolo di qualcuno che usa l'Ai (intelligenza artificiale, ndr)».

Tuttavia, secondo Sistema diversi dettagli fanno pensare che la registrazione sia genuina. Matushevsky afferma infatti di trovarsi a Bali, come confermano le foto del suo profilo Instagram. In secondo luogo, il numero di telefono da cui Trotsenko avrebbe chiamato corrisponde al suo numero a disposizione della redazione di Sistema. In terzo luogo, alcuni dettagli della conversazione corrispondono ai due uomini d'affari: Trotsenko dice che tra dieci anni avrà 62 anni e Matushevsky parla ripetutamente dei progetti di Flakon, di cui era proprietario fino al 2021.

Zelensky: "Lo stato terrorrsta russo non utilizzi le centrali nucleari per ricattare l'Ucraina e il mondo"

«Trentasette anni fa, l’incidente della centrale nucleare di Chernobyl ha lasciato un’enorme cicatrice in tutto il mondo. E passato piu di un anno dalla liberazione dell’impianto dall’invasore. Dobbiamo fare di tutto per evitare che lo ’stato terrorista' utilizzi le centrali nucleari per ricattare l’ Ucraina e il mondo». Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Vlodomir Zelensky

Il ministro Urso: «Serve un piano per organizzare la ricostruzione»

«Serve un piano per organizzare la ricostruzione» dell' Ucraina, «che parte già subito, perché già subito dobbiamo fare di più e meglio nel sostegno umanitario e in alcune attività economiche necessarie per produrre, ad esempio, le macchine agricole e per lo sminamento dei campi che servono per la raccolta». Lo spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ai microfoni di 'Radio Anch'io'. «I soldi per la ricostruzione - aggiunge Urso - già in parte li ha messi l'Unione europea. Tutta la comunità internazionale è mobilitata e coinvolta» e «tra poche settimane si riuniranno tutti i donatori a Londra per mettere a punto un piano finanziario che ammonterà, secondo alcuni, a oltre 400 miliardi». Quanto alla conferenza sulla ricostruzione in programma oggi a Roma, Urso ricorda come «siano già state fatte in Francia e in Germania, noi abbiamo dovere e interesse a fare altrettanto e anche meglio». Un meeting «doveroso, nell'interesse del nostro Paese e delle nostre imprese», conclude.

Bakhmut, battaglia nei quartieri occidentali

Continuano i duri scontri a fuoco tra le forze ucraine e russe nei quartieri occidentali di Bakhmut, dove i combattimenti alla periferia della città - in particolare vicino al villaggio di Khromove - hanno rappresentato nell'ultima settimana uno degli sviluppi principali: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Kiev, intanto, cerca di mantenere il controllo della sua via di rifornimento 0506, prosegue il rapporto pubblicato su Twitter, osservando che le altre opzioni di rifornimento dell' Ucraina a Bakhmut sono probabilmente complicate dalle condizioni fangose dei sentieri non asfaltati. Dato che la città è sotto attacco da oltre 11 mesi, concludo gli esperti di Londra, le difese ucraine sono state integrate come un elemento di una zona difensiva molto più profonda, che include la città di Chasiv Yar a ovest.

Oggi a Roma la conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina: oltre 600 aziende interessate

A Roma oggi si riunisce la conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell' Ucraina, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e a cui partecipano, tra gli altri, la premier Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Salvini, Urso e Giorgetti oltre al presidente di Confindustria Bonomi.

La rinascita di un Paese devastato della guerra passerà anche dall'Italia, che vuole giocare un ruolo da protagonista in questa sfida, pianificando una strategia prima che il conflitto finisca. È questo il messaggio che il governo porterà oggi a Roma, in occasione della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell' Ucraina. Un appuntamento a cui parteciperanno circa mille aziende di entrambi i Paesi e le associazioni di categoria, tra cui Confindustria, per un confronto a tutto campo su infrastrutture, energia, agribusiness, salute, digitale, spazio e siderurgia.

La regia sarà politica al più alto livello: a fare gli onori di casa la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso. In rappresentanza di Kiev, il primo ministro Denys Shmyhal ed il titolare degli Esteri Dmytro Kuleba tra gli altri. L'idea di una conferenza sulla ricostruzione nasce dalla convinzione che non bisogna attendere la cessazione delle ostilità, hanno sottolineato fonti diplomatiche.

Perché sono tante le cose da fare per ricucire un tessuto economico e sociale devastato da 14 mesi di bombe: occorre ripristinare rapidamente le infrastrutture critiche, sminare e riabilitare le zone liberate, modernizzare le aree non coinvolte nel conflitto.

In quest'ottica, le circa 600 aziende italiane presenti domani al Palazzo dei Congressi dell'Eur saranno chiamate a condividere la propria expertise con gli interlocutori ucraini, per fornire loro le migliori soluzioni di breve, medio e lungo periodo. E chi sarà in grado di ben posizionarsi nella fase di «fast recovery» si troverà in vantaggio quando la ricostruzione vera e propria sarà avviata. Il governo considera del resto fondamentale il coinvolgimento dei soggetti privati, perché la ricostruzione vale 411 miliardi e non potrà essere finanziata tutta da fondi pubblici.

Allo stesso tempo, si sottolinea, Kiev dovrà portare portare avanti le riforme per garantire più legalità e trasparenza, creando un ambiente favorevole alla realizzazione dei progetti. Il processo di ricostruzione, per l'Italia, si intreccia anche con quello di adesione dell' Ucraina all'Ue e della sua integrazione nel mercato unico. In questa chiave, non si tratterà semplicemente di riedificare un Paese, ma di migliorarlo, accelerandone il cammino verso un'economia e una società più verdi, smart e interconnesse. Quello che inizierà domani, quindi, sarà un percorso che si annuncia lungo e articolato, in cui Roma vuole assumere un ruolo di leadership, grazie anche alla presidenza del G7 che assumerà l'anno prossimo. Con l'idea di ospitare una conferenza generale sulla ricostruzione dell' Ucraina nel 2025. Fitto il calendario di domani al Palazzo dei Congressi.

Si parte con una sessione a porte chiuse composta da 7 tavoli tematici su altrettanti settori individuati come prioritari. Nella sessione plenaria spazio agli interventi istituzionali, che saranno aperti da Tajani. Al termine sono previsti incontri b2b e b2g, a porte chiuse, per dare concretezza ed operatività al sostegno italiano. La conferenza sarà chiusa dal presidente di Confindustria Bonomi e dai due premier, Meloni e Shmyhal. Oltre che da un messaggio video del presidente Volodymyr Zelensky.

 

Eurofighter tedeschi e inglesi intercettano aerei russi

Caccia tedeschi e britannici della Nato hanno intercettato tre aerei da ricognizione russi nello spazio aereo internazionale sul Mar Baltico. A darne notizia oggi è stata l'aeronautica tedesca. I tre velivoli russi - due caccia SU-27 ed un Ilyushin Il-20 - non stavano trasmettendo i segnali con il transponder e sono stati intercettati dagli Eurofighter dei due paesi. L'Ilyushin Il-20 (nome Nato, Coot-A) è un quadrimotore turboelica allestito per la guerra elettronica.

Il Sukhoi Su-27 (nome Nato, Flanker) è un caccia intercettore bisonico di quarta generazione.

Guerra Ucraina diretta oggi 26 aprile, quindicesimo mese dall'aggressione da parte della Russia.

Guerra Ucraina: l'offensiva di primavera, da parte di Kiev o da parte di Mosca, resta sul tavolo degli strateghi, ma intanto di nuovo l'ex presidente Dmitry Medvedev torna ad agitare lo spettro di scenari apocalittici avvertendo che la Russia «non esiterà» ad usare per prima le armi nucleari se sentirà che è minacciata la sua esistenza. Un pericolo concreto visto che, a suo dire, in Ucraina Mosca sta combattendo «contro l'intera Nato».

Mentre da New York, al Consiglio di sicurezza dell'Onu, il ministro degli esteri Serghei Lavrov si scaglia per il secondo giorno di fila contro gli occidentali.

Evocando i rischi di una «terza guerra mondiale» che «nessuno vuole», anche se «qualcuno sembra sia pronto ad andare fino in fondo». Oltre agli attacchi verbali, sono state reali le bombe piovute stamane su Kupyansk, nella provincia nord-orientale ucraina di Kharkiv, dove due missili S-300 si sono abbattuti provocando tra l'altro, secondo fonti di Kiev, la distruzione di un museo di storia locale dove sono rimaste uccise due donne e altre sei persone sono rimaste ferite.

«Il Paese terrorista sta facendo di tutto per distruggerci», ha scritto su Telegram il presidente Volodymyr Zelensky. Il ministero della Difesa russo ha ammesso bombardamenti nella regione di Kupyansk nelle ultime 24 ore, affermando però che sono stati diretti contro obiettivi militari nelle località di Dvurechnaya e Sinkovka e che hanno eliminato 65 soldati ucraini. Le forze di Kiev ribattono ai raid affermando di essere in grado di riconquistare tutto l'est del Paese. Per questo ci vorranno «dai tre ai sei mesi», ha stimato in un'intervista all'Ansa Serhiy Cherevaty, portavoce del gruppo orientale delle Forze armate, che però non si sbilancia su quando potrà scattare la tanto annunciata controffensiva di Kiev. Cherevaty si dice comunque certo di una vittoria a Bakhmut, cittadina anch'essa nell' Ucraina orientale, dove da mesi si concentrano i combattimenti più feroci che vedono in prima linea dalla parte russa i miliziani della compagnia privata Wagner.

 

«Distruggeremo totalmente il gruppo Wagner entro la fine dell'operazione», ha assicurato il portavoce. Le alte perdite tra i miliziani della compagnia privata in questo conflitto sembrano confermate tra l'altro da un video diffuso dal sito di notizie indipendente Taiga.info che mostra un cimitero a Novosibirsk, in Siberia, con una distesa impressionante di tombe di uomini deceduti in maggioranza tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023. La maggior parte è contrassegnata con lo stemma della Wagner, dai colori rosso, giallo e nero, con in mezzo una stella.

Ma Yevgeny Prigozhin, il capo dei 'musicistì - come vengono chiamati sui canali Telegram russi i combattenti della Wagner - ha lanciato un nuovo appello al reclutamento. «La terza guerra mondiale è vicina», ha profetizzato in un video realizzato durante una visita ad un centro di addestramento. Del pericolo di un conflitto globale è tornato a parlare appunto anche Medvedev, secondo il quale gli avversari della Russia «non devono sottostimare» la possibilità di un uso di armi nucleari da parte di Mosca, la cui dottrina militare, ha ricordato, ne prevede l'impiego nel caso venga «minacciata l'esistenza dello Stato», anche con armi convenzionali. Tutti i Paesi, ha poi aggiunto, devono «lavorare per assicurare che non si materializzi la minaccia di una Terza guerra mondiale».

L'ex presidente ha anche colto l'occasione dell'annuncio della ricandidatura di «nonno» Biden alla presidenza Usa per suggerire ai militari americani di creare per lui una «finta valigetta con falsi codici nucleari nel caso vincesse, per evitare conseguenze irreparabili». Ad aumentare la tensione è arrivata la notizia di esercitazioni di una decina di jet russi Sukhoi Su-27 sul Mar Baltico, alzatisi in volo per simulare l'abbattimento di aerei nemici che intendevano bombardare la Russia. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha intanto denunciato quella che ha definito «l'ipocrisia» del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, che ieri ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu a New York sulla «difesa dei principi» della Carta delle Nazioni Unite.

Sempre dalle Nazioni Unite oggi il capo della diplomazia russa ha sostanzialmente bocciato l'accordo sul grano ucraino sostenendo che «solo il 3% dell'intero volume del grano raggiunge realmente i Paesi poveri nella lista del Pam mentre tutto il resto va in Paesi ad alto o medio reddito»: «Non posso dire che l'Onu non abbia fatto passi nella giusta direzione» sulle richieste della Russia, «ma praticamente non ci sono stati risultati», ha aggiunto Lavrov, non lasciando presagire nulla di buono per il rinnovo dell'intesa. Il capo della diplomazia, invece, ha lanciato nuove accuse di discriminazione a Kiev: che avrebbe messo al bando l'educazione in russo bruciando libri russi nelle piazze in stile nazista. Intanto al Cremlino il presidente russo Vladimir Putin ha reso ancora più chiaro che la contrapposizione con l'Occidente è più forte che mai: ha firmato un decreto che introduce il controllo amministrativo temporaneo delle autorità di Mosca sui beni di persone provenienti da Paesi ostili in risposta al sequestro o alla restrizione dei diritti sulle proprietà russe all'estero.

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