Chernobyl, parla la tour operator: "La centrale nucleare era tra i siti più visitati in Europa. Ora siamo ostaggio dei russi"

L'intervista a Kateryna Aslamova, presidente delle guide turistiche: dipendenti in ostaggio, il fatto che gli invasori siano lì è una minaccia per la sicurezza e la pace

Chernobyl, ex meta turistica ora chiusa a tempo indeterminato. La presidente delle guide: «Con i russi rischi enormi»
di Mauro Evangelisti
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Sabato 19 Marzo 2022, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 18:11

Chernobyl, prima dell’invasione dell’esercito russo, era uno dei siti turistici più visitati in Europa. Erano previsti visite guidate e sul sito “Chernobyl tour” campeggia ancora lo slogan: «Un’esperienza che apre gli occhi su un mondo post apocalittico». Ma nella home page c’è anche un testo che avverte: «Dal 19 febbraio la zona di Chernobyl è chiusa alle visite turistiche a tempo indeterminato. La spiegazione ufficiale è “per motivi tecnici”. Comprendiamo che ciò è molto probabilmente dovuto alla minaccia dell’aggressione russa e alla vicinanza del confine con la Bielorussia». Dalla minaccia si è passati all’invasione e oggi la centrale (non più funzionante ma con un sarcofago che va costantemente protetto per proteggere il materiale radioattivo dopo il terribile incidente del 1986) è controllata dai russi.
Kateryna Aslamova è la presidente della società che organizza (organizzava) i tour per i turisti a Chernobyl. Risponde alla domande del Messaggero parlando da Kiev.


Com’era la situazione a Chernobyl prima dell’invasione russa?

«Chernobyl è stato uno dei siti turistici più famosi al mondo.

Centinaia di migliaia di turisti, provenienti da tutte le parti del nostro pianeta, lo stavano visitando ogni anno. Ha un grande valore storico e culturale. Mostra un’enorme vittoria del nostro popolo sul nemico invisibile: le radiazioni. Un luogo della memoria, della rievocazione di un forte spirito umano, un luogo dove la natura si è ripresa e fiorita».

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Come funzionavano i tour?

«Negli ultimi 15 anni abbiamo organizzato tour ufficiali. Serviva la prenotazione on line, con l’invio dei documenti. Il tour iniziava da Kiev e durava un giorno».

Che tipo di turisti visitavano Chernobyl?

«Di differenti età e con differenti motivi. La maggior parte delle persone voleva visitare un luogo unico come nessun altro su un pianeta. Alla fine di ogni tour chiediamo ai nostri gruppi un feedback: discutiamo delle aspettative e delle conclusioni di un tour. Più del 50% dei nostri turisti diceva di aver deciso di visitare l’Ucraina in particolare per vedere Chernobyl. È un luogo in cui tutti trovano qualcosa di eccitante. Chernobyl è stata visitata dai viaggiatori che esplorano la nostra pianta e vogliono vedere qualcosa di diverso, qualcosa di unico. Da persone interessate alla storia, poiché l’incidente di Chernobyl è uno dei più grandi eventi del XX secolo. C’erano molti turisti anziani degli Stati Uniti che ricordavano i tempi della Guerra Fredda e volevano vedere cosa c’era dietro la “cortina di ferro”. Chernobyl è come una macchina del tempo in cui il tempo si è fermato 35 anni fa. Scienziati e specialisti sanno molto del disastro, ma vogliono vedere il luogo da soli. E poi venivano studenti che hanno dei progetti e hanno bisogno di questa visita per i loro studi. Oppure c’erano Educational tour – per gli studenti universitari e i loro professori. Ho visto gruppi del genere dalla Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti e altri paesi. Chornobyl è anche un grande posto per fotografi, registi e blogger: vogliono vedere qualcosa di speciale che nessuno ha mai visto. Giocatori di videogiochi, persone che hanno visto la miniserie “Chernobyl”, amici che fanno un tour a sorpresa per altri amici come regalo o persone che vogliono vedere posti nuovi. Chernobyl regalava a tutti qualcosa di speciale».

Come è la situazione attuale?

«Al momento l’intera zona di Chornobyl è occupata dalle truppe russe, compresa la centrale nucleare. 500 dipendenti della centrale sono stati tenuti in ostaggio nel sito per oltre 2 settimane. Le truppe degli occupanti hanno attaccato contro tutti i protocolli internazionali che vietano severamente qualsiasi azione militare intorno o soprattutto alle centrali nucleari. I russi non consentono agli specialisti dell’Aiea, l’agenzia internazionale per l’energia atomica, di visitare la centrale. L’Aiea riferisce di aver perso la maggior parte dei dati che ricevevano da lì. Un video di propaganda è stato girato sul canale di propaganda russo sul presunto servizio congiunto dell’esercito russo con le guardie ucraine.

 

Cosa mostra?

«Dice che le guardie ucraine si sarebbero arrese volontariamente senza combattere e ora prestano servizio insieme alle forze russe. Tuttavia, la Guardia Nazionale non ha aperto il fuoco né ha combattuto il giorno della cattura, il 24 febbraio 2022, per non costituire una minaccia o violare gli articoli della Convenzione Aiea, secondo cui le centrali nucleari non sono soggette ad aggressione militare! L’esercito russo ha emesso un ultimatum minacciando di minare e far saltare in aria alcune infrastrutture dell’importante centrale nucleare. Poiché le guardie ucraine sono le uniche lì a capire come garantire la corretta protezione della struttura, l’esercito russo sta cercando di studiare le specifiche di questo lavoro e crea falsi sulla “protezione congiunta”. Il video mostra anche filmati con una voce fuori campo che parla della “resa volontaria delle guardie” mentre nel video possiamo vedere persone con un’uniforme diversa: la sicurezza paramilitare. Queste persone non sono militari della Guardia nazionale ucraina e, a giudicare dal video, anche in base alla loro età, non soddisfano i requisiti per la selezione alle unità NGU a guardia della centrale nucleare. E la sicurezza paramilitare accetta soprattutto persone che hanno già raggiunto l’età pensionabile. Successivamente la parte russa ha inviato una sorta di “aiuto umanitario” alla centrale elettrica per fare un’immagine per i propri mezzi di propaganda. Ma i dipendenti si sono rifiutati di accettarlo. I russi hanno trovato le divise dei lavoratori e hanno fatto una trasmissione fingendo che i dipendenti locali collaborassero. È falso».

Ci sono dei rischi?

«Al momento la situazione è più o meno stabile. I rapporti mostrano l’aumento dei livelli di radiazioni all’interno della zona di Chernobyl, dovuti alle polveri radioattive sollevate dai veicoli militari. Ma il rischio maggiore è il fatto che la centrale nucleare sia occupata. Dopo l’incidente quel posto è stato controllato dagli specialisti ucraini. Si sono comportati in modo professionale e l’area con il tempo è diventata così sicura che i turisti visitavano il sito ogni giorno. La dose di radiazioni che stavano ricevendo dopo l’intera giornata di tour era uguale alla dose di irradiazione che si ottiene a bordo di un aereo in appena un’ora. Quando gli invasori russi hanno occupato quel territorio è diventato incontrollabile e già vediamo molti problemi. I russi non seguono i protocolli di sicurezza internazionali, non consentono osservatori internazionali e ricattano il mondo intero. Quindi il fatto che siano lì minaccia la sicurezza e la pace globali». 
 

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